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AMMINISTRATIVE: BOCCIA, LAGALLA SI ACCORGE DELLA MAFIA IL GIORNO DOPO MAI IL GIORNO PRIMA

E continua a non prendere le distanze da Cuffaro e Dell’Utri

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“Chi ambisce a fare il sindaco di Palermo non può dire non conosco un candidato di una lista che ha firmato. Queste erano le scuse penose che venivano rappresentate nei momenti più tragici della storia palermitana. Non aver preso le distanze dalla cultura mafiosa rappresentata da molti suoi sostenitori è stata per Lagalla una scelta di campo. Oggi dice che non conosceva Pietro Polizzi, domani cosa dirà? Che non conosceva quelli che hanno avvicinato l’amministrazione per un appalto o per un servizio pubblico? Palermo ha bisogno di posizioni nette. O si sta di qua con la storia di Falcone e Borsellino e del riscatto sociale di Palermo o di là con chi non ricorda e non conosce. Le notizie che arrivano da Palermo fanno rabbrividire, arrestato per scambio elettorale politico-mafioso uno dei candidati di Forza Italia che sosteneva la candidatura a sindaco di Roberto Lagalla. Conosco bene Palermo e mi rifiuto di pensare che nonostante siano passati 30 anni dalle Stragi di mafia, il modo di intendere la politica sia sempre e soltanto gestione del potere, chiedendo l’aiuto e il sostegno della mafia. ‘Se sono potente io, siete potenti voi’ è un’offesa a tutti i palermitani onesti che si sono ribellati alla mafia e che vogliono vivere in una città libera. Serve uno scatto d’orgoglio di Palermo e dei palermitani. Palermo non può ripiombare in un tempo che speravamo tutti fosse superato. Il 12 giugno Palermo è chiamata ad una scelta: o si sta con Lagalla sostenuto da Cuffaro e Dell’Utri o si sta dalla parte di Franco Miceli, dalla parte della legalità, della competenza e della serietà, di chi non cede a compromessi né chiede il sostegno della mafia”. Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Regioni ed Enti locali della Segreteria nazionale.

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