Il Ministero della cultura ha ormai perso anche il senso del ridicolo. In un’apposita interrogazione (n. 3-03430), firmata anche dai colleghi Angrisani, Granato e Lannutti, siamo stati costretti a chiedere al ministro Franceschini se il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, fosse al corrente del fatto che il titolare del Parco archeologico di Pompei ha dichiarato di avere acquisito il parere di un esperto esterno, non meglio identificato, per giustificare/corroborare l’intimazione all’editore Scienze e Lettere di esibire l’istanza di autorizzazione e il pagamento di diritti d’uso per le immagini di beni culturali in custodia al parco vesuviano inserite nel recente pamphlet di Helga Di Giuseppe e Marco Di Branco intitolato “Pompei. La catastrofe (2014-2020 d.C.)”. La pretesa è palesemente illegittima, né può sfuggire il carattere ritorsivo dell’iniziativa di Gabriel Zuchtriegel, perché in rapporto a quelle trova applicazione l’art. 108 del Codice, che stabilisce la gratuità d’uso per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero e promozione della conoscenza del patrimonio culturale, previsioni tutte soddisfatte dal libello in questione. Abbiamo chiesto, perciò: “se il Ministro non ritenga necessario promuovere un’indagine ispettiva per accertare se solo l’irresponsabilità del Direttore e di quanti (interni ed esterni) hanno assecondato la sua hybris abbia reso l’Amministrazione strumento e complice di quello che potrebbe sembrare un meschino tentativo di vendetta personale, e già questo basterebbe per procurare un danno d’immagine al Ministero, oppure egli abbia agito anche per istigazione e/o con l’assenso di altre figure apicali”.
Margherita Corrado (Senato-Cal/Alternativa) – Commissione Cultura e Antimafia