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Il fascino della Piazzetta SS. Medici ospita la presentazione del nuovo libro di Comasia Nitti

 

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Massafra. Sarà una serata per tutti indimenticabile. Presentazione di un libro in una piazza dall’incredibile fascino, situata nel quartiere Santi Medici, denominato anche quartiere degli ostinati. Non è difficile, anzi piacevole, arrivarvi in questa piazza contraddistinta dal bianco delle case e dell’omonima chiesa. Piazzetta che si affaccia sulla Gravina di San Marco, esempio di insediamento rupestre (negli anni ’60 Pier Paolo Pasolini vi girò anche alcune scene de Il Vangelo secondo Matteo).

A riuscirci sarà la massafrese (anche se tarantina di nascita) Comasia Antonia Nitti (l’appuntamento è alle ore 19 del prossimo 3 settembre). Il suo desiderio, infatti, è da sempre, … dar voce e musica alle emozioni! La maggior parte delle sue opere traggono ispirazione dalla Natura, che la trascina in un “viaggio onirico”, in cui incontra le sue emozioni. Poche altre derivano da vissuti diretti o indiretti o anche da fantasia.

“La poesia non deve essere un’arma (dice ricordando la poetessa e scrittrice spagnola

Gloria Fuertes), / deve essere un abbraccio, / un’invenzione, / uno scoprire negli altri / quello che accade dentro. / Una scoperta, / un respiro, / un’aggiunta, / un brivido”.

“Oltre il buio” è il titolo della

silloge poetica. O meglio “Il dialogo dell’anima con l’anima” come l’ha definito l’atteso relatore della serata, il massafrese prof. Francesco Laterza, storico e saggista ex dirigente scolastico trentino (ove personalmente ho avuto modo di conoscerlo nel periodo che abitavo a Riva del Garda), da 25 anni presidente dell’Associazione con finalità culturali ricreative “nordsud” (con sede anche a Massafra).  Ma ecco quanto ha scritto.

 

«. .. Tante altre ore passate insieme… ti ricordi quella notte? I nostri corpi trepidanti I si cercavano insaziabili… si lasciavano per poi I riprendersi nella dolce e sensuale danza dell’amore...» (p.104).

Anima complessa quella di Comasia Nitti, ma nello stesso tempo anima comune, perché da questa corposa silloge emerge la sua spiritualità di donna, che ama la vita, senza mai lasciarsi attraversare da essa, ma cercando invece di gestirla, ogni volta più che può. Tutto parte dal cuore…e lì vi ritorna, in questo dialogo continuo chela poetessa accende con la propria anima.

Emerge la visione di un mondo quasi incantato, dove protagonista è l’amore, con tutta la varietà dei suoi aspetti, tonalità, intimismo, equilibri interiori.

Insomma, una concezione della vita, armoniosa e colorata, che ti dà l’incantesimo di superare ogni avversità: unachiave segreta di pensiero, di sentimenti e di volontà che, all’occorrenza, ti permette di abbattere i pericoli e le contrarietà contingenti; una chiave di lettura che ti consente di arrivare oltre il buio (come dice lo stesso titolo).

 

Il laboratorio artistico di Comasia Nitti appare talvolta ancora in costruzione, bisognevole certamente di qualche ulteriore affinamento espressivo, ma bastano i fulgidi bagliori di tante composi zioni, così piene di armoniosi accenti diluiti in incantevoli visioni cromatiche, …ed ecco che rimaniamo abbagliati pure noi da questo fulgore emotivo avvertito con tanta sensibilità al femminile. È ammirevole la sua forza d’animo, quell’impulso tenace ad andare avanti, anche quando il buio incombe e le avversità si fanno sentire.

 

«Ho camminato / – conclude così la bella lirica di pag.35 – I ho camminato a lungo, / ma sono solo a metà dell’opera I perché mentre impara­ vo, I con gioiosa fantasia, a proteggermi, / a guardare il Cielo ed a rialzarmi, I nuovi orizzonti si aprivano ai miei occhi I e la voglia di camminare, / seppur stanca, diveniva sempre più prepotente. / Di una cosa sono certa, / al mio lavoro potrò dire con orgoglio: “Ho camminato!”».

 

Nel bene e nel male, dunque, in caduta o in risorgi­ mento, lei è sempre la stessa, tenace, resistente, che, nonostante tutto, procede in una vita gioiosa e piena di colori (Farfalle), e, anche quando tutto sembra perduto, come sprofondato in un vortice marino tempestoso, eccola lì Comasia, che resta fissa come in atto di sfida: «…ed è beffo rispecchiarmi in esso / quando anch’io mi ribello I al vento capriccioso I della mia vita (p.36).

 

In questa incessante escavazione retrospettica, in questo continuo dialogo con la propria anima (che, alla larga, potrebbe riportarci al Petrarca, salvo che qui sembra del tutto assente la meditazione sul tema religioso), l’ispirazione c’è, ed è sincera e genuina.

■    Te ne accorgi quando le parole tratteggiano bozzetti, dipinture, sentimenti, attimi di segreta misteriosa emotività;

■    in quell’alternanza di pensieri “ora tristi, ora lieti…” (p.40);

■    quando l’interlocutore che apre le porte del mondo è un semplice piccolo fringuello, e tutto si risolve in una scena di quasi leggerezza crepuscolare:

“Adesso resto a guardare / dalla finestra di casa mia / che il virus perisca / e guarisca anche mia zia!” (p. 19).

■    quando le evanescenti, tremule e delicate immagini, diventano visioni … di riappacificazione nella speranza(Le ferite della mia anima);

■    quando la musicalità, il cromatismo, l’abbandono spirituale e malinconico si condensano in un unico benefico blocco (Nel silenzio);

■    quando, nell’alternanza dei giorni e dei sentimenti, affiora l’accenno a situazioni tormentose, i cui contorni restano comunque labili, volutamente inespressi;

■    quando l’amore si fa calda sensualità (104);

■    quando la concezione della vita è pacata ed armoniosa, e le ansie sono felici aspettative: «Attendo che sboccino I germogli delle fresie / meravigliosamente profumate I …e attendo. I Attendo la sera / che mi avvolga nel suo tepore I per risvegliarmi al nuovo giorno…» ( 63);

■    quando il senso dell’esistenza umana sembra schiudersi nell’attimo fuggente (53);

■    quando l’arte della parola incrocia e si fonde con l’arte della pittura, trascinando i sospiri nell’armoniosa dimensione naturalistica di fine Settecento (50-51);

■    quando aleggiano messaggi indistinti, ma penetranti, misteriosi (42);

■    quando il dolore, all’improvviso, rompe gli equilibri di vita, con la morte di suo padre, lasciando lei smarrita, incapace di togliersi di dosso quel “macigno, il più grande del mondo” (16);

■    quando la profondità del dolore viene trasformata in tenue immagine di fissa contemplazione: «Quella donna era mia mamma… I Se ne è andata con la sua pena… I ma il suo cuore era una fiamma, che brilla ancora… I da mattino sera!» (20).

 

Ed ecco due delle poesie di Comasia Nitti tratte dal suo libro “Oltre il buio”.

“NEL SILENZIO…” – Di silenzio / si nutrono le mie orecchie, / in questo pomeriggio / d’una giornata marzolina /trascorsa tra raggi di sole / e gocce di pioggia. / Il cielo è basso, denso di nubi metalliche /

dapprima, e poi / accese d’uno strano rosa, /che mette quasi paura. / Anche i miei pensieri tacciono /

e la mia mente / si rigenera in tal quiete / e prende a spaziare / per luoghi nuovi e aperti, / che festanti l’accolgono / tra le loro meraviglie, / deliziandola. / In tal stato, / lo sciabordio dell’acqua / per la strada / diviene sottofondo melodioso / del mio viaggio. / E mentre vago / di luogo in luogo… / scrivo.

UN NUOVO CAPITOLO. Fluttua il vento tra il fogliame / degli alberi dalle chiome / ormai imbrunite, / distaccandole… / avvolgendole in una danza / folle e leggiadra. / E il paesaggio, / che prima vestiva / 

colori dai toni cangianti, / si tinge di nuovo… / al riparo d’una coltre / dai colori più caldi / …più scuri, / che ne trattiene / il calore vitale. / E la danza che si sprigiona / nell’aria, / seppur sveste gli alberi / ed imbrunisce i colori, / rallegra di gioia i cuori, / che rapiti e vibranti / esultano al nuovo mondo / che s’apre, come fosse / il nuovo capitolo d’un libro.

 

Complimenti a Comasia Nitti. Ma non abbiamo detto tutto. Vogliamo ricordare anche che la maggior parte delle sue opere traggono ispirazione dalla Natura, che la trascina in un “viaggio onirico”, in cui incontra le sue emozioni. Poche altre derivano da vissuti diretti o indiretti o anche da fantasia.

Per poter ben conoscerla diamo ancora alcune notizie.

Dopo la maturità tecnica in Agraria conseguita nel 1986 presso l’I.T.A.S. “C. Mondelli” di Massafra (TA), sono seguite diverse altre specializzazioni che hanno, più o meno, segnato il passo ai vari lavori che ha svolto sin’ora, ma anche arricchito la sua cultura personale (tra cui: Dattilografia e Stenografia, Educazione e Sicurezza Stradale, Patente Europea ECDL, Certificato “M.O.S.”, Educatore Ludotecario e Servizi all’ Infanzia, Certificato della University of Cambridge – Level A2 ed in ultimo Certificato di Segretaria di Studio Medico, che hanno, più o meno, segnato il passo ai vari lavori che ha svolto sin’ora).

Il suo carattere introverso ha trovato “sfogo”, sin dall’età scolare, nella composizione di poesie, con le quali ha in seguito partecipato a numerosi concorsi, ricevendo pubblicazioni nelle rispettive Antologie e Cataloghi e classificandosi finalista nei Premi “J. Prévert” e “Calicanthus” e tra i vincitori del Concorso “Ulisse”. Nel 2008 la sua prima raccolta poetica “Voli di Pensiero”., con la Casa Editrice “Nicola Calabria”.

Ha preso parte anche a diversi concorsi musicali, in qualità di Autore di testi ed in seguito l’amore per la musica, da sempre sua compagna di vita, la spinta a specializzarsi presso il C.E.T. del M° Mogol.

Da allora se le sue raccolte poetiche si susseguono: “Tracce 28” (2015, Casa Editrice pagine); Opera “Stai Attento!” (2017 pubblicata nell’Antologia relativa all’VIII Concorso Internazionale “Poeta Anch’io”); con l’opera “Stai Attento!”); 2018, sempre con la Casa Editrice “Pagine” pubblica nelle Antologie “M’illumino d’immenso” e “Le tue parole”, raccolta, questa di opere di poeti moderni; 2021 (con Casa Editrice “Pagine”, pubblica la raccolta di poesie, a quattro mani, “Note”9; 2022 (“Oltre il buio”, Casa Editrice Pagine).

Da ricordare, inoltre che è iscritta SIAE, in qualità di Autore di Testi e Compositore della parte Melodica e collabora con il M° Alessandro Magnisi della “TRecords”.

 

Ricordiamo volentieri che il prof. Francesco Laterza è fra l’altro l’autore del libro, con in copertina proprio L  Chiesetta dei SS. Medici e abitazioni vicine, “La devozione popolare a Massafra”, un libro da tutti ritenuto assai prezioso per  il contributo offerto dall’autore che, attraverso un’attenta e doviziosa ricerca sulla devozione popolare a Massafra, ha restituito ai nostri giorni canti, preghiere, poesie e documenti che rischiavano di cadere nell’oblio della conoscenza e della memoria della comunità locale.

 

Nelle foto: 1) La copertina del libro “Oltre il buio” (Casa Editrice Pagine). 2) L’autrice Comasia Nitti. 1) Copertina libro “Oltre il buio” (Pagine Editore). 2) Poetessa-autrice Comasia Nitti.3) Il prof. Francesco Laterza.

 

Nino Bellinvia

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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