Ben due interrogazioni al ministro Franceschini, pubblicate dal Senato il 12 e 13 luglio con i nn. 3-03465 (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1357244/index.html) e 3-03472 (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1357611/index.html), chiedono conto al titolare del dicastero della cultura della gestione personalistica che il direttore del “Museo e Real Bosco di Capodimonte”, Sylvain Bellenger, fa del patrimonio culturale pubblico. A marzo 2019, quando Bellenger chiese in prestito le “Sette opere di misericordia” (1607) del Caravaggio, dipinte per la Chiesa del Pio Monte della Misericordia ed ivi conservate, la Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, nonostante l’autorizzazione del Soprintendente di Napoli, negò il trasferimento della grande tela, ritenendo l’operazione inopportuna e rischiosa. Non per questo Bellenger ha perso la sua ‘disinvoltura’, consentendo in molte occasioni il prestito contestuale di decine di capolavori della pinacoteca di Capodimonte a musei italiani ed esteri, in cambio non si sa di cosa. Da ultimo, ha assicurato al Louvre di trasferirvi ben 60 opere in occasione dei prossimi lavori di ristrutturazione del museo napoletano. Non pago, per la mostra dedicata a Battistello Caracciolo (1578-1635), aperta a Capodimonte dal 9 giugno al 2 ottobre 2022, ha chiesto e ottenuto sia dal Soprintendente, lo stesso del 2019, sia dal Direttore generale, un altro, la statua in bronzo di Fabrizio Pignatelli e il busto marmoreo di Girolamo Flerio, realizzati da Cosimo Fanzago e da Michelangelo Naccherino per i due monumenti funerari ai primi del Seicento. Le sculture, perciò, sono state rimosse dalle nicchie che le ospitano, parte integrante dei due sepolcri allocati nelle chiese napoletane di Santa Maria Materdomini e Santa Maria di Costantinopoli, manomettendo i contesti storico-architettonici cui appartengono e senza che nell’immediato fosse data spiegazione di quei vuoti. Se n’è accorto per primo lo storico dell’arte Fabrizio Federici, che ha denunciato la ‘scomparsa’ del busto e il danno al rivestimento di fondo dell’edicola sulla pagina Facebook chiamata “Mo(n)stre”, di cui è amministratore. Eppure, collaboratoti istituzionali della mostra di Capodimonte sono Mauro Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli, e Marta Ragozzino, Direttore regionale Musei della Campania: le pitture di Battistello Caracciolo che sono presso di loro sono state inserite nel percorso espositivo pur restando in loco, attivando opportunamente una bigliettazione congiunta. Al ministro Franceschini, perciò, è stato chiesto dai Senatori perché, durante i lavori in progetto, le 60 opere destinate da Bellenger al Louvre non possano essere trasferite in un’altra sede espositiva napoletana e, circa lo smembramento dei sepolcri Pignatelli e Flerio, perché il Direttore generale competente abbia consentito “una operazione diseducativa e anticulturale”, in cui, se non bastasse, le sculture hanno mera funzione di ‘contorno’, essendo la mostra dedicata ad un artista diverso dagli autori delle statue (che neppure ritraggono soggetti dipinti dal pittore), “dunque senza sufficienti giustificazioni di ordine scientifico né preminenti ragioni conservative per consentire alla movimentazione”. E ancora, si è chiesto conto al Ministro della confusione generata nei cittadini italiani dall’incoerenza di chi, pur avendo contezza del precedente specifico, ha mancato di negare al direttore Bellenger il permesso di manomettere i due monumenti funerari, e cosa intenda fare concretamente per rimediare al danno d’immagine che il dicastero si è inopinatamente autoinflitto.
Margherita Corrado (Senato – Gruppo Cal – Commissioni Cultura e Antimafia).
N.B: La prima, denominata con il link della pagina Facebook del museo, attesta appunto la presenza in mostra delle 2 sculture