Sul palco, tra parole e musica, anche una Ferrari leggendaria da mezzo milione di euro
Sabato 27 febbraio, all’arena “Francesca da Rimini”, “I Suoni e le Parole: un simposio informale sotto la Luna” con il filosofo torinese Diego Fusaro ed il pianista-baritono di Brisighella Raffaello Bellavista. Con loro, sul palco, a rappresentare l’iconica bellezza del “made in Italy”, un’edizione speciale della mitica 488 spider proveniente da Faenza
Musica, parole e… la conturbante silhouette di una Ferrari 488 spider, uno degli esemplari più pregiati della celebre stirpe di Maranello (prezzo al pubblico vicino al mezzo milione di euro).
Sarà questa l’originale coreografia dell’evento in programma sabato 27 febbraio (ore 21, ingresso libero) nella suggestiva arena Francesca da Rimini, teatro del Festival “I Suoni e le Parole: un simposio informale sotto la Luna” rinviato per maltempo una settimana fa.
Protagonisti il filosofo torinese Diego Fusaro, il pianista-baritono brisighellese Raffaello Bellavista e, come detto, l’edizione speciale di una super-car dalla storia affascinante messa a disposizione, per l’occasione, da Multirent Faenza, la concessionaria manfreda che ha al suo interno una divisione esclusiva dedicata al noleggio di auto di lusso (info multirentfaenza@gmail.com – 371-4291380).
E così, nel sacro vincolo del talento e della passione universale per il bello, l’azienda ha voluto partecipare per la prima volta ad un evento culturale, completando la triade – musica e parole – con l’eleganza iconica di un manifesto del “Made in Italy”: un esclusivo modello di Ferrari.
La sagoma monumentale della leggendaria Ferrari 488 spider farà da cornice ad un appuntamento già di per sé inedito, che vedrà l’energia dirompente del pianista-baritono Raffaello Bellavista confrontarsi con l’acume del filosofo Diego Fusaro.
Da una parte un intellettuale dissidente e non allineato che parlerà del suo libro “Odio la resilienza”, dall’altra un musicista eversivo che, in una recente intervista a Radio Uno Rai, ha lanciato strali contro i modelli obsoleti della “musica colta” contemporanea, invitando gli artisti ad uscire ogni tanto dal loro eremo di cartapesta per confrontarsi con un pubblico più ampio ed eterogeneo.
Il programma musicale – composto da standard arrangiati in modo unico e trasgressivo dal maestro Raffaello Bellavista (al pianoforte a coda) – porterà in scena alcune composizioni inedite che spaziano dalla musica classica alla minimale, dal pop raffinato al crossover, con nuance jazz. Un esempio… Friedrich Gulda variazioni su “Light my Fire!” Dei Doors. Dolce, sinuoso e tonante come il rombo di una Ferrari.