Duo. Musiche nuove da tradizioni antiche
L’Aquila, 16-18 settembre, ore 18
Con Enzo e Lorenzo Mancuso, Alessandro D’Alessandro e Paolo Angeli, Otello Profazio e Peppe Voltarelli, tre concerti eseguiti “in duo” da musicisti accomunati da esperienze e affinità stilistiche e prossimità creativa
Al via a L’Aquila, dal 16 al 18 settembre, la rassegna “Duo. Musiche nuove da tradizioni antiche“, promossa dalla Società Aquilana dei Concerti “Bonaventura Baratteli”, nell’ambito del Progetto Speciale del Ministero della Cultura, con la collaborazione di Squilibri, nell’intento di offrire una panoramica su esperienze artistiche eseguite in duo e caratterizzate da affinità stilistiche e da un’accentuata prossimità creativa, oltre che dalla vocazione a utilizzare materiali e suggestioni sonore provenienti da disparate tradizioni locali in una prospettiva di grande originalità e con una spiccata impronta autoriale
Si inizia il 16 settembre, alle ore 18, con il concerto dei Fratelli Mancuso, compositori e polistrumentisti animati da una vena poetica di assoluta originalità che cantano storie intessute di idiomi e suoni antichi che, nei vortici di una continua affabulazione, riportano alla loro terra d’origine, la Sicilia, dove grazie alla loro arte sembrano fondersi mondi in apparenza inconciliabili. A L’Aquila Enzo e Lorenzo, depositari di una fratellanza di suoni che innesta sul rapporto parentale, presenteranno il loro ultimo lavoro discografico, Manzamà, culmine della loro straordinaria creatività, insignito di numerosi riconoscimenti, tra i quali la Targa Tenco Album in dialetto e il Premio Loano come Disco dell’anno nel 2021.
Si prosegue il 17 settembre, alle ore 18, con i concerti di Alessandro D’Alessandro e Paolo Angeli, due straordinari musicisti accomunati dalle meraviglie che hanno ricavato dai loro strumenti “preparati”, rispettivamente organetto e chitarra. D’Alessandro ha portato uno strumento tipico della tradizione popolare a dialogare con altri stili, ritmi ed armonie, ampliandone notevolmente le capacità espressive nel suo primo album da solista, Canzoni, che ha appena vinto il Premio Loano come Disco dell’anno: nelle sue mani, il suo “organetto preparato” assume il “respiro di un’orchestra” grazie anche al sapiente uso dell’elettronica e all’utilizzo dell’effettistica e dei loops, con sovrapposizioni armoniche e ritmiche dettate anche dalla percussione dello strumento. Formatosi alla scuola della tradizione orale ma combinata con le sollecitazioni dell’avanguardia internazionale, Paolo Angeli, partendo dalla chitarra sarda, ha ideato una vera e propria chitarra- orchestra con 18 corde: un ibrido, in realtà, tra chitarra baritono, violoncello e batteria, con tanto di martelletti, pedaliere ed eliche a passo variabile. Con questo strumento rielabora e compone una musica che, rifuggendo ogni classificazione, gli ha guadagnato applausi e riconoscimenti in tutto il mondo. Rade, il suo ultimo album, è la sintesi più alta dei venticinque anni di convivenza con la sua chitarra orchestra che, spinta al limite delle potenzialità timbriche espressive, accompagna la sua voce. A L’Aquila, oltre a dare un saggio del loro personale percorso di ricerca, i due musicisti dialogheranno per la prima volta con i loro strumenti preparati.
La rassegna si conclude il 18 settembre, alle ore 18, con il concerto di Peppe Voltarelli e Otello Profazio che in comune hanno una data di nascita, sia pure ad oltre trent’anni di distanza, una terra d’origine, la Calabria, una lingua e la straordinaria capacità di reggere la scena da soli, in una continua affabulazione che si sviluppa per spirali concentriche dove musiche e parole, canti e racconti si annodano con un’amara ironia attorno alla rappresentazione dolente e stralunata di un meridione eternamente eguale a se stesso. Il primo è tra i migliori crooner di casa nostra, appassionato e tellurico bluesman della Sibaritide, l’altro è una leggenda vivente del folk italiano, inarrivabile interprete delle tante anime del meridione: insieme ci accompagneranno tra le viuzze di un sud adombrato dalle persistenti nubi del malessere e della precarietà, svelandoci brano dopo brano le ragioni più profonde del loro incontro, oltre che la loro statura di eccezionali artisti e interpreti.
Tutti i concerti si terranno nel cortile del Palazzo Di Paola, corso Vittorio Emanuele II n. 95: in caso di maltempo i concerti si terranno nell’Auditorium del Parco. Ogni incontro sarà “bagnato” da degustazioni di vini abruzzesi, siciliani, calabresi e sardi in collaborazione con l’AIS-Associazione Italiana Sommelier. Il primo incontro sarà preceduto dalla prolusione inaugurale di Maurizio Agamennone, etnomusicologo dell’Università di Firenze e consulente scientifico dell’intera rassegna.
Ingresso 5 euro (concerto e degustazione), è possibile prenotare al numero 328-6765097, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 16,30
info@squilibri.it; www.squilibri.it
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