Edito da Libri Scheiwiller per la collana L’Arte e le Arti, dal 23 settembre uscirà in libreria “Luciano Fabro. Lezioni 1983-1995”, una raccolta inedita e completa delle lezioni che il maestro ha tenuto presso l’Accademia di Brera dal 1983 al 1995, curata da Silvia Fabro – Direttrice Archivio Luciano e Carla Fabro – e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Il volume sarà presentato mercoledì 28 settembre alle ore 18.30 presso l’Orto Botanico di Brera. Introdurranno l’incontro Livia Pomodoro, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Giovanni Iovane, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera e Chiara Savino, Responsabile Editoriale Libri Scheiwiller; durante la presentazione interverranno Silvia Fabro, Direttrice Archivio Luciano e Carla Fabro, e Federico Ferrari, Vicedirettore Accademia di Belle Arti di Brera.
Luciano Fabro, scultore e scrittore, è stato tra i fondatori del movimento dell’Arte Povera. Nel corso della sua carriera ha sperimentato e utilizzato materiali diversi – marmo, ferro, vetro, carta – attribuendo a ciascuno di essi un preciso compito espressivo. Presente sulla scena artistica italiana ed estera – le sue opere sono esposte nei musei più prestigiosi di tutto il mondo -, Fabro è sicuramente da annoverare tra le figure più autorevoli del panorama artistico italiano: intellettuale di spicco, voce autorevole del dibattito culturale, è stato anche docente all’Accademia di Belle Arti di Brera che ne omaggia la grandezza con questa prima preziosa raccolta delle sue lezioni braidensi.
Attraverso il volume il lettore potrà inoltre scoprire il tono dialogico e didattico utilizzato da Fabro con i suoi studenti. “Di natura sono scherzoso, e tale rimango fino a salire in cattedra e lo ridivento non appena ridiscendo. – affermava Fabro – Per di più mi riconosco la dote di non essere convincente e di non prendermi responsabilità delle responsabilità che continuamente predico. Ciò non mi turba: e come se, una volta salito sul palco, dovessi recitare una specie di commedia in cui personaggi, passioni, illusioni, giudizi, per appartenere al dramma, debbano essere perentori. Il pubblico chiede a chi sale in cattedra di essere appassionante, perché l’arte di questi ultimi quarant’anni ha suscitato tutt’al più interessi, non passioni. Non è vero, il pubblico, lo studente, vuole che ci si appassioni a lui solo. Vuole che si goda a raccontargli il mondo in ragione della sua inappetenza. Io l’ho fatto. Sono stato pratico, come chi di natura non è pratico. Come i genitori, che ci insegnavano l’esperienza come maestra di vita, i professori, che ci insegnavano la storia come maestra di vita… ogni materia era maestra di vita… io ci ho aggiunto l’arte. Sta tutto qui.”
Il volume “Luciano Fabro. Lezioni 1983-1995” sarà presto seguito da un secondo libro con le lezioni tenute dal maestro dall’anno accademico 1995-1996 al 2002. |