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Da New York a Palermo, Mattia Barbieri in mostra

alla ‘RizzutoGallery’

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‘Santuario Tropical’, percorso visivo tra pittura, scultura e disegno

 

 

PALERMO – Da Milano a New York, dalla Grande Mela a Palermo. L’artista Mattia Barbieri sbarca nel capoluogo siciliano, lo fa con la mostra “Santuario Tropical” ospitata alla RizzutoGallery, nel cuore del centro storico (in via Maletto 5). La mostra, con un testo di Helga Marsala, sarà inaugurata domani pomeriggio (ore18) alla presenza dell’artista e resterà visitabile fino al 12 novembre dal martedì al sabato dalle 16 alle 20 (ingresso gratuito).

Con spiccata capacità tecnica e ricchezza di elementi, la pittura di Mattia Barbieri raccoglie sedimenti dell’immaginario collettivo, della storia dell’arte, della cultura popolare, ricombinati in una nuova veste. Gli elementi pittorici, non importa se appartenenti alla tradizione o ai più spinti neologismi visivi, sono utilizzati come parole che compongono un codice grammaticale utilizzato dall’artista per interagire con la pittura in quanto linguaggio, attraverso il quale ogni cosa viene decostruita, ristrutturata e riletta. “Santuario Tropical” è un percorso visivo tra pittura, scultura e disegno, concepito dall’artista come un canale di connessione tra cielo e terra che rende attuale l’antica necessità di trovare la conoscenza ponendosi in dialogo con il divino.

Barbieri si relaziona così con l’iconografia di tradizioni, epoche e culture differenti, celebrando la teofania, reinterpretandola e reinventandola con un’estetica digitale. Le campiture piatte e vibranti, i pattern tattili, la stilizzazione segnica, sono le caratteristiche di una pratica pittorica condotta con rigore, grazia e grinta.

 

MATTIA BARBIERI (Brescia – Italia, 1985) L’opera di Mattia Barbieri si sviluppa attraverso la pittura, la scultura e il disegno da cui emerge un linguaggio ibrido che vede l’accostarsi di elementi eterogenei come la tradizione dell’immagine, le narrazioni mitologiche e l’estetica digitale. Negli anni la ricerca si articola per serie che mostrano nella loro singolarità i tratti multiformi del lavoro, ponendo una forte attenzione sia all’aspetto semantico della grammatica visiva, sia all’apparato iconografico. Mattia Barbieri è attratto dalla pittura sacra, come ad esempio le icone medievali, aspetto che affiora con particolare rilievo dalla produzione degli ultimi anni che si contraddistingue per la vicinanza con soggetti a carattere spirituale. Le fisionomie esasperate, dai tratti spesso grotteschi, sono accompagnate da paesaggi metafisici, scenario in cui l’eccezionale, il miracolo, si manifesta. La pratica artistica è dunque concepita come un territorio in cui distorcere e forzare la forma e il linguaggio, ma soprattutto è il canale attraverso il quale aprire il portale sull’altrove. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 2007 espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2010 partecipa alla Biennale di Mosca presso il Winzavod Contemporary Art Center; nel 2012 è vincitore del primo Premio Pittura del Museo di Lissone; durante Expo Milano 2015 collabora con progetto Città Ideale, esponendo e curando un ciclo di eventi artistici presso la Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore a Milano; sono del 2017 e del 2019 i solo show presso la Pablo’s birthday di New York. Nel 2020 è tra i vincitori del premio Nocivelli. Ha al suo attivo partecipazioni a premi e residenze internazionali e progetti curatoriali, ed è membro attivo della rivista d’arte E IL TOPO. E’ docente di pittura presso l’Accademia Aldo Galli di Belle Arti di Como. Vive e lavora tra Milano e New York.

 

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