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María Ángeles Vila Tortosa

LAS MUJERES QUE ME HABITAN

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Una mostra, parte de programma della Roma Art Week 2022,

che celebra vent’anni di produzione dell’artista e l’apertura della nuova sede del suo studio

 

27 ottobre – 22 dicembre 2022

Inaugurazione giovedì 27 ottobre dalle 17.00

 

Studio Maria Angeles Vila Tortosa

Via di San Martino al Monti 9, Roma

www.mariangelesvila.com

 

Roma 21 ottobre 2022. Il racconto di un percorso artistico e di una ricerca in continua evoluzione, la centralità della memoria e della famiglia nella costruzione della propria identità, donne straordinarie conosciute e non, in un grande mandala composto da più di trenta opere prodotte tra il 2009 e il 2022: tutto questo e molto altro è Las Mujeres Que Me Habitan mostra personale di María Ángeles Vila Tortosa a cura di Annalisa Inzana, che il 27 ottobre 2022 inaugura gli spazi del nuovo studio dell’artista a Via di San Martino ai Monti a Roma.

 

Las Mujeres Que Me Habitan nasce per celebrare i vent’anni dalla prima mostra romana dell’artista e l’apertura del suo nuovo studio. Due decenni di attività, in cui la sua poetica si è evoluta da una ricerca astratta di forte influenza novecentesca, con cui ha esplorato le infinite possibilità della materia, a una ricerca che si interroga sul femminile, sugli stereotipi di genere, sul ruolo delle donne nella società contemporanea. Le opere, esposte in forma di un grande mandala, fanno parte di cinque produzioni diverse: Paesaggi della memoria (2010-2014),Cultura Domestica (2015 – in corso), Hysteria (2018), Atrium Vestae (2020-2021) e Botánica Domestica (2021-2022), insieme ad alcuni lavori recenti e un ritratto di Carmen Amaya figura leggendaria del flamenco spagnolo.

 

La mostra parla di quello che per motivi consapevoli o no, è rimasto fondante della persona che siamo diventati. L’artista ha raccolto per anni le fotografie delle donne della sua famiglia che sono state conservate accanto a immagini di donne mai conosciute, lontane nel tempo e nello spazio, trovate per caso: persone che la abitano perché parte del suo patrimonio genetico e del suo patrimonio sentimentale, psicologico, emotivo e che hanno negli anni abitato le sue opere su tela, su carta, su metallo.

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