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Energia, Giachetti (Aidda): “Taglio accise serve a poco, serve intervento potente dello Stato”

 

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Roma, 31 ottobre 2022 – “Ho letto che per far fronte al caro energia il governo vuole prorogare la riduzione delle accise, ma è una misura che pur utile, non risolve assolutamente i problemi. Ci vuole un intervento strutturale”.

A dirlo è Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione imprenditrici donne dirigenti di azienda, intervenendo a Cusano Italia Tv sul caro energia.

“Le imprese – ha detto Giachetti – non possono più andare avanti così: mentre, fra le grandi, molte avevano già pianificato l’avvio di un’autonomia energetica e in qualche modo l’impatto è meno rovinoso, le piccole non ce la fanno. Ho esempi di aziende del tessile che hanno visto incrementare la bolletta da 160mila a 900mila euro al mese: in questo modo si perde in modo veloce il patrimonio netto di un’azienda e l’unica soluzione è portare i libri in tribunale. Non c’è più tempo”.

 

Tra le proposte di Aidda, ha spiegato Giachetti, “l’efficientamento e la conseguente riduzione dei consumi con ogni innovazione tecnica e quindi incentivare ad esempio l’immissione nel mercato di nuove tecnologie come vernici isolanti per gli edifici. Contemporaneamente è fondamentale creare autonomia di produzione dell’energia e noi ci siamo focalizzati sul rendere immediata l’azione delle comunità energetiche: serve prevedere la possibilità di fare comunità a tutte le dimensioni di aziende, in questo momento ci sono delle differenze. Poi estendere la realizzabilità delle comunità energetiche anche a edifici dove ad esempio adesso non si può pensare di farle, come le caserme. E serve la semplificazione dell’iter burocratico e l’emanazione degli ultimi decreti attuativi”.

 

Comunque in attesa di realizzare risparmi e autonomia di produzione di energie rinnovabili la cosa che auspichiamo nell’immediato e temporaneamente, è la concessione di i contributi a fondo perduto, che, come sta facendo la Germania, potrebbero essere riconosciuti fino all’80% dei consumi dell’anno precedente in modo tale che il soggetto che riceve l’agevolazione sia incentivato a ridurre il consumo.
“Ma in ogni caso è necessario – ha concluso la presidente di Aidda – lo Stato intervenga potentemente per limitare l’impatto dei costi sulle aziende”.

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