BookCity Milano Papers 2022 e La vita ibrida
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9-15 novembre
Milano, 4 novembre – Da mercoledì 9 novembre sul canale YouTube e sul profilo Facebook di BookCity Milano tornano gli appuntamenti online di BookCity Milano Papers, il progetto realizzato per la prima volta in occasione dell’edizione 2020, nato per coinvolgere, anche durante la pandemia, quegli autori stranieri che, a causa delle restrizioni, non potevano raggiungere Milano e partecipare alla manifestazione.
Il format, sviluppato in una modalità a distanza ormai familiare a tutti, è costituito da un ciclo di dialoghi con autrici e autori stranieri, intervistati da personalità della scrittura, dell’editoria e della cultura italiane: un programma digitale e internazionale che, nei giorni precedenti alla manifestazione, esplora il tema dell’anno, La vita ibrida, come chiave di lettura per osservare la complessità e l’ambiguità del tempo presente, attraverso voci incisive e coraggiose, capaci di offrire diverse prospettive sull’argomento.
Quest’anno, BookCity Milano Papers andrà ad indagare il mondo delle relazioni, dell’identità, degli stili narrativi, delle discriminazioni, del linguaggio, della distopia e di molto altro ancora: le voci chiamate a riflettere su La vita ibrida sono lucide e puntuali, appartenenti a personaggi di spicco del panorama internazionale.
Il palinsesto BCM Papers 2022 avrà inizio mercoledì 9 novembre alle 18.30, con il dialogo Vedere l’invisibile, il cui protagonista sarà lo scrittore americano Jason Mott, vincitore del National Book Award 2021 grazie al romanzo Che razza di libro! (NN Editore), in dialogo con il giornalista Marco Bruna. A seguire, alle 19.15, l’incontro Un rito di iniziazione, tra lo scrittore Jonathan Bazzi e Camila Sosa Villada, una delle voci più dirompenti del panorama letterario argentino: ex prostituta, venditrice ambulante e addetta alle pulizie, poi attrice e cantante, è l’autrice del romanzo Le cattive (SUR), in cui narra la storia di un gruppo di donne trans, diventate la sua famiglia.
Giovedì 10 novembre alle 18.30 il programma prosegue con Dopo l’internet, il dialogo tra Pamela Paul, giornalista e scrittrice, editorialista di The New York Times, autrice di 100 cose che abbiamo perso per colpa di internet (Il Saggiatore), e la scrittrice e giornalista Stefania Garassini, protagoniste di una riflessione sull’impatto di Internet nelle nostre vite. Alle 19.15 lo scrittore argentino Hernán Diaz e il giornalista Matteo Persivale varcheranno la soglia dell’ibridazione letteraria, esplorandone forme e architetture a partire dal romanzo Trust (Feltrinelli) di Diaz, costruito su un raffinato gioco di specchi, durante il dialogo intitolato Attraversare i generi.
Venerdì 11 novembre alle 18.30 è previsto l’incontro Tutto scorre, con lo scrittore e autore televisivo Matteo B. Bianchi e la scrittrice americana Lidia Yuknavitch, autrice del romanzo La cronologia dell’acqua (Nottetempo), una storia destrutturata in cui gli avvenimenti non rispondono al classico rapporto di causa ed effetto, ma vivono di una serie di frammenti, ripetizioni e trame, lasciando che il linguaggio fluisca come l’acqua sul greto di un fiume. Segue, alle 19.15, Le relazioni tossiche, il dialogo tra la scrittrice inglese Sheena Patel e lo scrittore e giornalista Oliviero Ponte di Pino: l’autrice esordiente di Ti seguo (Atlantide), caso editoriale in Inghilterra, darà voce a un mondo emotivo fatto di dipendenze, relazioni tossiche e abusi, spesso legati alle piattaforme online.
Lunedì 14 novembre alle 18.30, il dialogo Il Paradosso dell’isolamento esplorerà il mondo della distopia, insieme alla scrittrice americana Lauren Groff e alla giornalista Viviana Mazza, a partire dal libro di Groff, Matrix (Bompiani), ambientato nell’Inghilterra del XII secolo, dove una giovane protagonista, Marie, bandita dalla corte della regina Eleonora d’Aquitania, si ritrova a far parte di una famiglia di sole donne, isolate e lontane da tutto, richiuse in senso di falsa sicurezza. Segue, alle 19.15, La vulnerabilità delle identità, una conversazione tra la giornalista Sofia Mattioli e lo scrittore americano Joshua Cohen, Premio Pulitzer 2022 grazie al romanzo I Netanyahu (Codice edizioni), basato su una storia vera, raccontata all’autore dal critico letterario Harold Bloom: un volume dissacrante, una polemica sul sionismo, una riflessione sui conflitti culturali e religiosi degli ebrei americani e sulle vulnerabilità dei discorsi identitari.
Martedì 15 novembre alle 18.30 il Premio Strega europeo 2021 Georgi Gospodinov sarà protagonista del dialogo Ricordare e dimenticare, insieme allo scrittore Andrea Bajani, per riflettere su tempo e vita, passato, presente e futuro, categorie ibride per definizione e centrali nel romanzo Cronorifugio (Voland), in cui lo scrittore bulgaro mette in luce tutta l’incertezza del futuro, mescolando satira e nostalgia, storia e ironia, in un irresistibile viaggio nello sconfinato continente di ieri. Sempre martedì 15 novembre, alle 19.15, si terrà l’ultimo appuntamento: Economia della resilienza, una lectio di Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economics Trends di Washington e uno dei principali artefici dei piani economici dell’Unione Europea e della Cina per la transizione a una Terza rivoluzione industriale che affronti il cambiamento climatico: con resilienza e reimmaginazione, parlerà di un tempo, quello attuale, in cui stabilire un modo adattivo, flessibile ed empatico di vivere il pianeta e noi stessi.
Disponibili online a partire da mercoledì 9 novembre sul canale YouTube e sul profilo Facebook di BookCity Milano, le interviste di BookCity Milano Papers accompagnano i giorni precedenti alla manifestazione per soffermarsi, insieme al panel di autori e ai loro interlocutori, su una tematica ampia e sfaccettata, per moltiplicare i punti di vista e le interpretazioni sul tema della vita ibrida.
Per consultare il programma dettagliato, in costante aggiornamento, visitare il sito www.bookcitymilano.it.
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