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TROPPE TRANSUMANZE SCIENTIFICHE, POLITICHE, ECONOMICHE, CHE NON DEPONGONO A FAVORE DI CHI TRANSUMA…SCONCERTANDO E DEVIANDO FORTEMENTE LA PUBBLICA OPINIONE

Non è la prima volta che mi occupo dell’argomento a titolo con il rischio di ripetermi, tuttavia il “repetita iuvant” mi da una mano per continuare ad interrogarmi sulla metamorfosi totale o parziale delle professioni  e dei prodotti sanitari che investono l’era in cui stiamo vivendo.

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Premetto che lo scopo di queste mie constatazioni-osservazioni consiste nel richiamare gli Istituti Superiori di Sanità (li chiamo così per raggruppare in generale il contesto all’apice in quanto non saprei fare meglio) sull’urgente necessità di informare su ciò che è vero e ciò che è falso con riferimento ai diversi prodotti sanitari che vengono reclamizzati sui social ed altrove fino a far dire certi produttori che la medicina ufficiale inganna di proposito per favorire lo sviluppo delle grandi case farmaceutiche, aspetto che, se non vado errato, si è sviluppato in maniera a mio avviso più accentuato e discutibile dopo il Covid. E mi spiego in appresso corredando qualche esempio anche con nomi molto conosciuti soprattutto per il continuo bombardamento mediatico contestuale alla pandemia.

Delle transumanze politiche in senso stretto trovo inutile scrivere in quanto chi mi legge ne sa quanto e più di me, per cui preferisco parlare del mondo sanitario citando anche qualche nome, peraltro già enfatizzato a iosa dalla stampa. Mi limiterei solo a dire che mi pare troppo sportivo passare dalla medicina alla politica…e, per qualcuno, anche scomparire definitivamente dalla scena.  Infatti, salvo errore, Crisanti, Bassetti, Viola, Galli, hanno fatto parlare di se anche in chiave politica…senza nulla togliere alla loro professionalità, cosa peraltro legittima.

Entro subito sull’argomento dicendo che è di oggi la notizia, via social, che uno studente, Bruno Di Lorenzo, avrebbe scoperto un antidoto per il diabete tant’è che esso sarebbe già stato messo in vendita, con lo sconto, 44 euro anziché 88,   via social, con la denominazione  “Insumed”, e ciò alla faccia delle fastidiose iniezioni di insulina e dei tanti…soloni della medicina. E chi deve informare, tace…

Leggo sempre via social,  che alcuni medici dicono che la prostatite si guarisce in due tre giorni e che gli alfa bloccanti non servono a niente, tant’è che la stessa Germania qui vicina  deride…i nostri metodi antidiluviani. E chi deve informare, tace…

C’è chi, come la seria ed autorevole casa farmaceutica Aboca  dice che con il suo prodotto “Metarecod” si sconfiggono in un colpo solo colesterolo, glicemia e valori di circonferenza addominale riequilibrando tutti i parametri metabolici.  Ma si continua a fronteggiare il colesterolo con le  “statine” che, nel breve termine, porterebbero alla morte…  E chi deve informare, tace…

C’è chi, come il Prof. Bassetti di Genova che, reclamizza un suo prodotto, denominato “Cardione”, d’accordo anche la nota prof.ssa Ilaria Capua, col quale si puliscono tutti i vasi sanguigni  fino alla possibilità di poter campare fino ad oltre 120 anni…  E chi deve informare, tace…..

non sottacendo che detta aspettativa di vita era stata derisa quando la diceva in tv un giornalista di nome …Adriano Panzironi…(il che è tutto dire stante il fatto che il giornalismo ha poco a che fare con la medicina).

Insomma, leggendo non solo sui social, anche per penna di autorevoli medici che si firmano, pare che tutto ciò che riguarda colesterolo, glicemia, prostatite, circolazione sanguigna, e tant’altro, voglia essere mantenuto ad evitare contraccolpi sui bilanci della varie case farmaceutiche quando invece, con pochi euro, sarebbe possibile rimediare facilmente a tante patologie.

Detto questo in sintesi, ma nell’intento di rendere chiara la sostanza del contenuto, se vuoi anche con qualche inesattezza dovuta al fatto che non sono un medico, io solleciterei chi di dovere a muoversi con urgenza allo scopo di far conoscere alla pubblica opinione tutto ciò che è business rispetto all’efficacia dei prodotti sanitari, non dimenticando il rischio verso il quale incorre la società di fronte a pubblicità fasulle.  Non basta infatti differenziare il prodotto con la scritta “dispositivo medico” oppure non precisarlo affatto come si sta facendo oggi.

Altrimenti si gioca sull’ambiguo. Anche da parte di chi sapendo, tace.

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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