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A Catania, per incentivare le denunce l’Associazione antimafia e legalità ha organizzato la “Passeggiata della legalità”, che avrà luogo il 18 e il 28 novembre.

(Salvo Cona) CATANIA. Nelle strade dello shopping catanese gli esercenti di attività commerciali possono diventare vittime di usura ed estorsione. Assicurare i criminali alla giustizia è spesso difficile. Per incentivare le denunce l’Associazione antimafia e legalità ha organizzato la “Passeggiata della legalità”, che avrà luogo a Catania il 18 e il 28 novembre.

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L’iniziativa è stata presentata a Catania, al Palazzo degli Elefanti, in conferenza stampa dal commissario straordinario Federico Portoghese che ha esordito: “Il tema dell’etica pubblica è molto avvertito dalle vittime del malaffare. Le istituzioni combattono le ramificazioni delle cosche mafiose con una azione amministrativa garante dalla trasparenza burocratica, lotta alla corruzione, vigilanza sui processi di spesa e sulla correttezza delle procedure. Per quanto riguarda in particolare il settore delle Opere pubbliche, i Rup e i Direttori dei lavori hanno responsabilità specifiche che vanno riformulate per segmentare i controlli. Anche i protocolli che sono stati sottoscritti con Guardia di Finanza vanno rivisti in una ottica più pragmatica e complessiva”.

“Assistiamo le persone che denunciano i reati di corruzione, estorsione ed usura – ha dichiarato l’avv. Enzo Guarnera, presidente dell’Associazione antimafia e legalità-. L’illegalità si è ormai diffusa in maniera trasversale e permea la vita della nostra città a tutti i livelli. Esiste un sistema silente, poco indagato, ma collaudato da anni: i risparmi delle normali famiglie, invece di essere affidati alle banche, vengono consegnati ai gruppi mafiosi, che assicurano sul capitale un tasso di interesse annuo più alto degli istituti bancari. Questo sistema accresce la liquidità a disposizione degli usurai”.

Cinzia Torrisi – responsabile scientifico delle linee museali, scolastiche e sportive della Città metropolitana di Catania – ha affermato: “Educare alla legalità è insegnare a che è meglio subire un’ingiustizia,  piuttosto che compierla. O, per dirla con le parole di Cicerone, “accipere quam facere praestat iniuriam”. Questo principio fondamentale di convivenza civile si raggiunge soltanto se le istituzioni agiscono in sinergia. Il terzo settore, le agenzie educative, in primo luogo la scuola, si sforzano di veicolare valori fondanti, ma la responsabilità del cambiamento passa da ognuno di noi. Anche i singoli individui possono contribuire, con la loro tenace azione, al progressivo ampliamento dei valori di correttezza, armonia, coraggio delle proprie idee e delle azioni conseguenti. La Passeggiata della legalità è una via per un cambiamento doveroso e possibile”.

La vice presidente dell’Associazione, Laura Basile, ha posto l’accento sugli aspetti organizzativi della Passeggiata della legalità che toccherà il 18 novembre Corso delle Province, Corso Italia, piazza Duomo, mentre il 28 novembre passerà da piazza Jolanda, via Umberto, via Etnea .

 

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