CLASSE MEDICA DEMOTIVATA E SFIDUCIA DELL’UTENZA INDIPENDENTEMENTE DAL CLIMA PANDEMICO ?
Che da qualche anno a questa parte, come si evince in quasi tutta la stratificazione sociale, aleggi uno strano clima esistenziale, è fuor di dubbio: basta osservare come si vive oggi e la risposta viene da sola ed immediata.
Dall’anamnesi della succitata potenziale osservazione emerge infatti un denominatore comune: la sfiducia, realtà “patologica” dal punto di vista psicologico, che sembra aver tolto quel senso che, fino a qualche tempo fa, connotava la soddisfazione nel fare, e ciò, nella prospettiva del perseguimento di un determinato obiettivo.
Non è il caso di incolpare la politica che, rebus sic stantibus, non merita nemmeno la minima attenzione, essendo stata essa già giudicata senza appello, fatta salva qualche eccezione, ma vorrei fare delle considerazioni nello specifico di quanto sto per dire, fatto che, in questo momento, sta investendo il mondo sanitario, aspetto di cui ho scritto più volte in vari giornali.
Oggi non pare più eserci la fiducia nella sanità per vari motivi che sono già agli occhi di tutti, e ciò, non solo perché il medico, anche se bravo, sembra demotivato a causa della sempre più confusa gestione burocratica che non gli consente di visitare il paziente come si dovrebbe in quanto costretto dalle incombenze informatiche, ma soprattutto perché i cosiddetti pazienti hanno sempre meno fiducia nella stessa sanità, nelle medicine e nei trattamenti che, per molti, appaiono più utili al conto profitto e perdite delle farmacie e/o case farmaceutiche che guadagnano in maniera priva di pudore etico-morale, rispetto ai benefici riconducibili alla salute vera.
A questo proposito, leggendo i social, pur tenendo in debito conto della stramaggioranza di fake-news rispetto alla verità, chi legge si pone inevitabilmente delle domande quando apprende che la medicina ufficiale ruba ai malati, infischiandosene della loro salute. Ed il discorso diventa ancor più inquietante quando nomi di grido della scienza “sputano” sulle medicine già approvate dalla sanità ufficiale. Si legge, tanto per fare qualche pratico esempio, che le medicine attuali per curare la prostata, la glicemia, il diabete, il colesterolo, l’ipertensione, il flusso sanguigno ecc.ecc. fanno parte di un bagaglio sanitario con conseguente letali, quando invece, con pochi euro, non solo si possono curare, ma anche guarire definitivamente ed in pochi giorni !!!
Ovviamente, un po’ di scetticismo a questo riguardo assale tutti, ma quando si legge che attorno a detti medicinali che risolverebbero tutto con pochi spiccioli e pochi giorni, ci sono nomi come il Prof. Matteo Bassetti, il Prof. Massimo Galli, la Prof.ssa Ilaria Capua, il diabetologo dott. Giordano Bellingueri, il prof. Alberto Mantovani, persino il giornalista Maurizio Costanzo, e moltissimi altri che hanno inflazionato social e tv, allora dobbiamo chiederci se detta gente sta ingannano la pubblica opinione per fare business o altro con conseguenze che dovrebbero interessare la magistratura, oppure se la medicina ufficiale tace per convenienza. A meno che detti nomi non vengano o siano stati citati, per millantare credito, come specchio per le allodole, nel qual caso, chiederei immediatamente scusa fin da ora per essermi male informato…
Perché non si muove chi di dovere per far chiarezza a questo riguardo che tocca la salute pubblica ?
Detto questo, è pertanto più che comprensibile avere dei seri dubbi sulla sanità a cui i medici sono costretti a far affidamento, forse più per scansare le responsabilità burocratioche che per convinzione. Realtà questa, insieme con le altre succitate, che stanno “infettando” (è il caso di dirlo, parlando per il caso specifico) quella necessità primaria per la quale si corre il rischio, peraltro già operativo, di perdere il gusto di vivere.
E ciò, in proiezione futura, magari con mutazioni automatiche di natura “forma-mentis”.
Arnaldo De Porti
Belluno Feltre
