Parlamentari italiani di Senato e Camera dei Deputati sostengono la rivolta del popolo iraniano per una Repubblica democratica, ricordando gli obblighi morali e politici dell’Europa
In un evento organizzato dal Comitato interparlamentare per un Iran Libero al Senato italiano, dal titolo “La rivolta in Iran per una Repubblica democratica – Obblighi morali e politici dell’Europa”, senatori e deputati italiani hanno partecipato a un incontro virtuale con la leader dell’opposizione e presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), la signora Maryam Rajavi, mercoledì 7 dicembre, e hanno discusso i possibili passi per sostenere la rivolta popolare guidata dalle donne in Iran.
Hanno accolto con favore le recenti sanzioni e le proteste diplomatiche dell’UE in risposta alla violenta repressione in Iran e hanno elogiato l’impegno del nuovo governo italiano a chiedere conto al regime di Teheran della sua sanguinosa repressione delle proteste.
Tenutasi in concomitanza con la Giornata dello Studente in Iran, che segna un punto importante per la rivolta in corso da 83 giorni nel Paese, la conferenza ha evidenziato la violenta soppressione dei diritti delle donne e la violenza di Stato contro le donne mostrate dalla tragica morte di Mahsa Jina Amini durante la detenzione da parte della “polizia morale”, che ha scatenato la rivolta contro il regime.
Ha introdotto il convegno il senatore Marco Scurria, segretario della Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato italiano. Dopo avere spiegato il Piano in 10 punti della presidente-eletta del CNRI Maryam Rajavi per un futuro Iran, ha presentato la signora Rajavi come relatrice principale, in videoconferenza.
La signora Rajavi ha ringraziato il Comitato Interparlamentare per l’invito e i senatori e deputati per il loro sostegno alle donne e al popolo dell’Iran. Notando che da lunedì la nazione iraniana è in crescente insurrezione con scioperi diffusi con lo slogan “Morte a Khamenei”, la signora Rajavi ha affermato: “Credo che l’Italia possa essere all’avanguardia nell’aiutare il popolo iraniano contro un regime i cui crimini hanno attraversato i confini dell’Iran e preso di mira l’Europa. I droni del regime stanno uccidendo anche la gente di questo continente”.
Dopo aver detto che tutti gli sviluppi confermano che il regime ha raggiunto il punto di non ritorno ed è nella sua fase finale, la signora Rajavi si è rammaricata del fatto che “l’attuale politica dell’Unione Europea sembra essere il prodotto di una valutazione irrealistica secondo cui i mullah possono contenere la rivolta e continuare il loro dominio vacillante.
Lo stesso errore commesso dall’Occidente durante il periodo dello scià si sta ripetendo ora. La dittatura dello scià, che vantava un esercito di 600.000 uomini e ben equipaggiato, non ha resistito alla volontà del popolo iraniano. Lo stesso è vero oggi. Né il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC), né i suoi missili e droni, il terrorismo e i crimini in Iraq, Libano, Siria e Yemen salveranno Khamenei”.
La signora Rajavi ha formulato ciò che l’Italia può precisamente intraprendere:
• Frenare gli sforzi del regime per ottenere la bomba atomica; l’indicatore più importante è il rafforzamento delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Due Stati dell’Unione Europea e quattro del G7 possono farlo. L’Italia fa parte di entrambi i gruppi.
• Votare per espellere il regime dalla Commissione delle Nazioni Unite sulla Condizione delle Donne (CSW) alla riunione del 14 dicembre dell’ECOSOC.
• Assumere la guida di un’iniziativa per espellere il regime iraniano dall’UNICEF per avere ucciso bambini, imprigionato e torturato centinaia di adolescenti sotto i 18 anni.
• Designare le Guardie Rivoluzionarie come entità terroristica. Il Senato può impegnare il governo a perseguire questo obiettivo adottando una risoluzione vincolante.
Il senatore Giulio Terzi, ex ministro degli Esteri italiano e presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato, ha dichiarato: “Dirigenti politici, think tank, premi Nobel, politici, tutti possono contribuire a questo movimento. Il Piano in 10 punti della signora Rajavi chiarisce cosa può diventare l’Iran. Il regime sta perdendo potere. La signora Rajavi ci ha detto che il numero delle vittime è enorme. Le azioni del regime sono incredibili, soprattutto contro i sostenitori del MEK. Sappiamo che il regime ha giustiziato 30.000 dei suoi sostenitori sulla base di una fatwa”.
“È molto importante avere una reazione a nome del nostro popolo e delle nostre istituzioni. Il regime sta cercando di ingannare l’Occidente affermando di avere abolito la polizia morale, ma non è vero. La polizia continua ad attaccare le donne che mostrano solo qualche ciocca di capelli. Il popolo iraniano non sta fermando la sua rivoluzione. Stiamo vedendo cosa è successo negli ultimi anni con tutte le altre rivolte”.
On. Antonio Tasso ha dicgiarato: La Presidente Maryam Rajavi rappresenta questa speranza, perché propone un progetto moderato e progressista, di contrapposizione al fondamentalismo islamico. Una donna che porta il velo per scelta e ha sempre difeso, su questo tema, le libere scelte di ogni donna iraniana.
I relatori hanno ribadito le osservazioni della signora Rajavi in merito alle richieste del popolo iraniano e alla ricerca di un cambio di regime e hanno esortato il governo italiano a riconoscere questa realtà sostenendo il diritto delle donne e del popolo iraniano a difendersi dalla repressione statale e ad istituire un futuro governo che rappresenti veramente la società e il popolo.
Elisabetta Gardini, deputata; Alessandra Maiorino, senatrice; Dario Parrini, senatore; Luana Zanella, deputato; Antonio Tasso, deputato; ed Elisabetta Zamparutti, dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”, sono stati tra gli altri relatori dell’evento.
Comitato interparlamentare per un Iran libero
Primo; questa non e’ una rivolta, e’ una rivoluzione!
Poi, e’ totalmente e poleticamente scorretto di invitare un figuro schifoso come Rajavi come rappressentante del popolo iraniano! Non vedo la raggione perche fra tutti i figuri noti iranini come Shirin Ebadi (Nobel peace prize winner), Hamed Esmaelion o almeno principe Reza Pahlavi, il senato italiano deve scegliere un figuro scaduto e odiato come Rajavi che non rappresenta neanche 0.1% della popolazione!
Comunque dal senato il cui presidente e’ un altro figuro del genere, non si puo aspettare di piu! Rajavi va bene accanto a La Russa!
Per dichiarazione dovrei aggiungere che il popolo iraniano considerano Rjavi e il groppo che lei rappressenta, come traditori, fascisti e teroristi. Anche dopo eventuale vittoria dellla rivoluzione, loro non saranno benvenuti in Iran! Devono rispondere a tutto cio che hanno fatto durante ultimi 44 anni contro la patria e l’interessi del popolo iraniano!
Nel stesso tempo un ragazzo di 23 anni e’ esecutato in iran solo per aver partecipato nei protesti pacifici. Germania, francia e ingilterra stanno condannano questo azione (per impedire il regim iraniano di continuare a eseguire altre dicenni di giovani prigionieri che hanno ricevuto un candanno a morto per aver fatto protesti) ma non si sente nulla della parte di ministero esteri meloniano! E un grande vergogna tale governo e senato!
Prossima volta cercate di eleggere membri e presidenti che almeno siano politicamente piu corretti! Se sia importante per voi, anche un po piu saggi e umani.
Migliori auguri di buona fortuna per Italia e Iran
I am living in Iran. My family and friends are living in Iran.
The revolution of women life freedom is an independent revolution.
Mojahedin and Maryam Rajabi have not been, are not, and will not be my representative and approved by me, my family, and my friends and majority of Iranian people.
Never.
Gli iraniani odiano Maryam Rajavi e MEK come la repubblica islamica perché sono uguali nella loro natura. Non hanno nemmeno la democrazia all’interno della loro organizzazione. Abbiamo un’opposizione credibile come Reza Pahlavi e Masih AlinejadMasih.
Chi presenta mojahedin per futuro di Iran, è una parte di regime islamico di Iran,però noi Iraniani siamo svegli e non mangiamo la roba che già abbiamo vomitato(già abbiamo visto mojahedin hanno combattuto contro popolo di Iran in guerra Iraq e Iran e sono stati con sadam hossein)…no molla no mojahedin no monarchia. Mojahedin se sapevano cosa è democrazia non chiudevano loro soldati per 30 anni in Ashraf e Tirana.Maryam rajavi non obbligava sposare 100 donne con Masoud Rajavi nello stesso tempo.non dovevano avere velo obbligatorio tutti questi anni .non separavano i bambini dai genitori.però grazie a voi per di chiarire che di quale parte siete.non contiamo più su di noi e dopo rivoluzione non dimenticheremo questo che avete fatto oggi …