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Tavolino selvaggio: i mancati introiti dei Comuni pagati dai cittadini

Capodanno: “Al danno di aggiunge anche la beffa. Un fatto inaudito!”

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            ” Uno degli aspetti che meno vengono evidenziati è che tornano in questi giorni alla ribalta, in occasione della richiesta di una nuova proroga di almeno altri sei mesi, dunque fino al 30 giugno 2023, contenuta in un emendamento presentato dai senatori Cantalamessa, Testor, Dreosto nella discussione in corso nell’apposita commissione al Senato sul DL Aiuti quater,  è quello contenuto nel commi  6 e 7 dell’art. 9 ter del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, coordinato con la legge di conversione 18 dicembre 2020, n. 176, recante: “Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.” “. A intervenire, ancora una volta, sulla vicenda è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da tempo in prima linea a Napoli  nelle denuncia del fenomeno denominato “tavolino selvaggio”, anche con una petizione on line che ha superato le 600 sottoscrizioni.

 

            ” A ben leggere – sottolinea Capodanno – i cittadini non solo devono sopportare tutte le limitazioni e i conseguenti disagi, causati  dall’invasione di ogni forma di struttura amovibile, dehors, gazebo, ombrelloni, tavolini e sedute, che occupano permanentemente isole pedonali e marciapiedi, con ampliamenti oltre ogni misura, che avvengono attraverso una semplice trasmissione, in via telematica, della domanda, da parte dell’esercente commerciale, all’ufficio competente dell’ente locale, con  allegata  la sola planimetria, in deroga al regolamento  di  cui  al  decreto  del Presidente della  Repubblica  7  settembre  2010,  n.  160, ma pagano gli stessi cittadini anche i mancati introiti dell’ente preposto, in genere l’ente comunale, dal momento che la norma citata dispone che, in considerazione dell’emergenza epidemiologica da  COVID-19,  i titolari   di   concessioni   o   di    autorizzazioni    concernenti l’utilizzazione temporanea del suolo  pubblico  per  l’esercizio  del commercio su aree pubbliche, sono esonerati  dal pagamento del canone “.

 

            ” Infatti – puntualizza Capodanno – nei commi 6 e 7 dell’articolo di legge succitato si dispone che: ” Comma  6. Per il ristoro ai comuni  delle  minori  entrate  derivanti  dai commi 2 e 3, e’ istituito, nello stato di  previsione  del  Ministero dell’interno, un fondo con una dotazione di 82,5 milioni di euro  per l’anno 2021. Alla ripartizione del fondo tra gli enti interessati  si provvede con decreto del Ministro dell’interno, di  concerto  con  il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa  con  la  Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali, da adottare entro  sessanta  giorni dalla data di entrata  in  vigore  della  legge  di  conversione  del presente decreto. Nel caso in cui ricorra la condizione prevista  dal comma 3 dell’articolo 3 del decreto legislativo 28  agosto  1997,  n. 281, il decreto e’ comunque adottato. Comma 7. All’onere derivante dai commi da 2 a 6, pari a 82,5  milioni  di euro per l’anno 2021, si provvede mediante  corrispondente  riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge  23  dicembre 2014, n. 190,  come  rifinanziato  dall’articolo  34,  comma  6,  del presente decreto “. In altre parole al danno per i cittadini si aggiunge anche la beffa di dover pagare i canoni che avrebbero dovuto pagare gli esercenti dei pubblici esercizi interessati. Un fatto inaudito! “

 

 

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