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IL PUNTO   n. 891 del 23.12. 2022

di MARCO ZACCHERA 


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SOMMARIO: RIFLESSIONI DI NATALE UN PO’ FUORI DAGLI SCHEMI – LO SCANDALO CHE (finalmente) APRE LA PATTUMIERA DI BRUXELLES – I MEDIA SU TRUMP – COSI’ GIRA IL NUOVO MONDO.

 

ED E’SUBITO NATALE

Facendo gli auguri ai lettori de IL PUNTO avrei voluto scrivere parole un po’ diverse dal solito. Non tanto per buonismo pre-natalizio quanto perché forse bisogna ammettere che il mondo cambia poco, chiunque governi e che troppo spesso sembrano sempre vincere i “cattivi”.

Ad esempio, per molti anni ho tenuto una rubrica settimanale sul quotidiano “La   Prealpina” di Varese e stavo rileggendo il mio pezzo del Natale 2002, scritto esattamente 20 anni fa.

Se lo avessi riprodotto interamente qui oggi quasi nessuno avrebbe scoperto che era “datato” perché descriveva una situazione di disordine mondiale e di sostanziale ingiustizia planetaria esattamente allora come oggi.

Sembra proprio che nessuno voglia imparare dalle esperienze passate, che pochissimi vogliano seriamente mettersi d’impegno per costruire e non solo distruggere.

Ma forse non è vero: vent’anni sono tanti per ciascuno di noi, ma un nulla rispetto alla storia eppure – se non volete arrendervi alle banalità – vi consiglio di leggere il bel libro “Factfulness” di Hans Rosling (sottotitolo: “Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo e perché le cose vanno molto meglio di come pensiamo”). Scoprireste che, a dispetto di mille crisi, il mondo in questi 20 anni è andato decisamente avanti nonostante tutte le auto-distruzioni umane e i grandi numeri ci dicono che il livello di vita è generalmente migliorato anche nei paesi “poveri” nonostante epidemie e guerre.

Forse un bilancio vero non andrebbe però fatto solo su statistiche mondiali più o meno tranquillizzanti per quanto riguarda salute, istruzione, clima o vita media anche se, al di là dei catastrofismi, è per fortuna la verità.

Quello che non entra nella statistica – e invece dovrebbe “pesare” soprattutto in questi giorni natalizi – è piuttosto il bilancio di ogni singola vita, quello dei rapporti umani che ciascuno di noi ha e vive con il prossimo.

QQQui non c’entrano proprio le statistiche visto che ciascuno è arbitro di sé stesso e le conclusioni deve trarle da sé con bilanci che forse vengono più facili proprio a fine d’anno, ma che dovrebbero coinvolgerci anche (o soprattutto) per quell’“incidente” che siamo abituati a festeggiare – malamente, nel senso che troppe volte ne tradiamo il senso – una settimana prima di Capodanno, ovvero quello  che chiamiamo Natale.

Non so come effettivamente siano andate le cose in quel di Betlemme ai tempi del fu Cesare Augusto, so che da lì è nato (o continuato) un grande discorso che coinvolge tutta l’umanità, anche se quasi sempre facciamo finta di non pensarci, occupati da tutt’altro.

Solo qualche volta, magari nei momenti tristi o in quelli – come a fine d’anno – in cui più facilmente si fanno bilanci, ecco che ci accorgiamo che il discorso dentro di noi è sempre incompiuto, ma che comunque da soli non ce la facciamo perché il “prossimo” – quello che sta appena là fuori – comunque ci interroga, ci impone di non pensare solo a noi stessi se siamo minimamente logici con principi non tanto religiosi quanto intimi, istintivi nella vitaumana.

Per chi ci crede (io “ci spero”) la testimonianza che è nata in quella stalla è particolarmente aperta, spalancata verso “il prossimo tuo” tanto da costringerci a pensare non sono alle statistiche del mondo ma piuttosto a quel nostro bilancio intimo, unico, personale.

Possiamo non farlo, girarci intorno, far finta di dimenticarlo, ma prima o poi siamo comunque costretti a farlo perché in fondo – a quegli strani atomi che compongono la

coscienza del nostro corpo e danno linfa al nostro spirito – questo bilancio diventa una specie di necessità e sale dal di dentro come un tappo di sughero che risale verso la superficie dell’acqua e che nessuno può fermare: prima o poi riemerge in piena luce.

Se ci fermiamo a pensare un po’ su questi nodi ecco che allora la luce delle luminarie di questi giorni conta davvero poco mentre vale ben di più quella luce che ciascuno di noi può accendere dentro di sé.

Alla fine per festeggiare il Natale “vero” – al di là dei “seasonal greetings”, formula

ipocrita di auto-assoluzione per chi non ha più nemmeno il coraggio di dirsi cristiano –   dovremmo soprattutto pensare seriamente a questi aspetti, senza nasconderci dietro a regali più o meno riciclati, obbligati o banali solo perché “si usa” scambiarseli.

Riflettendo scopriremo che ci serve assolutamente una luce, ma soprattutto la “nostra” luce, quella che riceviamo quando arriviamo in questo mondo ma che poi un giorno dovremo restituire. Ed è comunque bello, alla fine, distribuirla intorno a noi.

Potremo farlo in mille modi e in tutta libertà, magari cominciando a rifletterci un po’ e poi visitando chi è solo, perdonando un torto, aiutando un poco di più chi ha bisogno.   Distribuire un po’ di quella luce è il regalo più bello che potremo fare ed è fantastico che possiamo costruirlo da noi prima di tutto proprio per noi stessi.

Anche questo è rinascere, ed è davvero Natale.

 

QATARGATE, MA NON SOLO

Il disinvolto atteggiamento di un gruppo di europarlamentari di sinistra beccati con le valige piene di contanti ha aperto (finalmente) un velo sulla corruzione che gira per Bruxelles.

Temo però che la corruzione con coinvolga solo singoli deputati o commissari europei, ma sia ben più profondamente insita nel “sistema”, vertici compresi.

Da quanti mesi sottolineo su IL PUNTO la mancanza di trasparenza dei leader e loro famigliari, delle procedure di appalto e forniture (vedi vaccini), dei rapporti stretti con grandi aziende che condizionano la politica energetica, quella sanitaria e le scelte economiche dell’Unione?

Ma com’è mai possibile che non ci sia un controllo di trasparenza sui “grandi numeri” europei? Come possono mai i cittadini avere fiducia nelle Istituzioni se queste non rispondono a nessuno, se i Commissari vengono decisi dall’alto e non cambiano neppure se non rappresentano più politicamente nessuno?

Dov’è un serio controllo contabile sugli appalti, le spese. gli sprechi e le forniture?  Se non arriva più trasparenza l’Europa muore e non per una valigia di soldi gestita da dei ladri, ma perché sta diventando una corrotta burocrazia senz’anima. Questo al di là di tutte le chiacchiere, le parole, gli asseriti principi “progressisti” che ci vogliono imporre e che invece nascondono soprattutto la “polpa” degli affari e – purtroppo – anche la corruzione.

Cominci Lei, cara Von Der Leyen, ci spieghi cosa combina suo marito nel mondo farmaceutico, quanto ha speso l’Europa per i vaccini COVID, chi ha fatto gli appalti e perché si siano sceltiproprio  quelli incredibilmente più costosi. Forza, Ursula, apra i cassetti…

Oppure, visto che i corrotti sono nella “sua” maggioranza, cominci a valutare se non sia più opportuno pensare ad elezioni europee anticipate. In caso di Sue dimissioni, invece, forse un tale Mario Draghi avrebbe qualche titolo in più proprio rispetto a Lei per dirigere la “Commissione”.

 

TRUMP

Ho scritto più volte quanto Donald Trump mi stia antipatico, che sarebbe un danno per i repubblicani se si presentasse ancora alle elezioni presidenziali e che sarebbe molto meglio per loro se candidassero invece un giovane, come il governatore della Florida Ron DeSantis.

Ha fatto clamore in questi giorni la scontata accusa a Trump da parte della “Commissione d’Inchiesta della Camera” che – a seguito dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 – chiudendo i suoi lavori ha denunciato “all’unanimità” presunte gravissime responsabilità a carico dell’ex presidente chiedendo in pratica alla magistratura americana di intervenire per bloccarne la possibile ricandidatura.

Pochi media italiani hanno però spiegato che la “Commissione d’Inchiesta” (18 mesi di lavoro, centinaia di audizioni, esito scontato) era in pratica COMPOSTA SOLO DA DEPUTATI DEMOCRATICI in quanto i repubblicani (che ora sono la maggioranza al Congresso) non hanno mai voluto farne parte.  Quindi la “Commissione” era di fatto una espressione solo del Partito Democratico USA, non dell’intera Assemblea e oltretutto non aveva e non ha nessun valore giuridico. Se non si spiega questo, difficile che il pubblico italiano possa capirci qualcosa, ma è un elemento utile per sottolineare il livello di disinformazione diffuso da gran parte dei media italiani.

 

DOVE VA IL MONDO

Per rendersi conto di come siano cambiati i rapporti economici e le comunicazioni nel mondo, basta dare un’occhiata all’aeroporto di Istanbul dove il tabellone delle partenze in un’ora soltanto – per esempio  tra le 8 e le 9 del mattino – segnalava tre giorni fa  la partenza di 38 voli internazionali.

Se passate da Fiumicino o Malpensa, date un’occhiata e  fate un confronto.

E mentre gli altri corrono, in Italia (e in Europa) andiamo avanti a discutere per settimane sui 60 euro pagabili o meno via POS….siamo ridicoli!

 

COME DI CONSUETO PER LE FESTE NATALIZIE “IL PUNTO” SI PRENDE UNA PAUSA, ARRIVEDERCI A DOPO LA BEFANA.

BUON NATALE “VERO”, AUGURI PER UN ANNO NUOVO ALMENO DISCRETO E GRAZIE DELL’AMICIZIA (E DELLA SOPPORTAZIONE) CHE SPESSO MI AVETE DIMOSTRATO.

 

                                                                                            MARCO ZACCHERA

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