Amaro Natale per i familiari delle 10 vittime del Teatro alla Scala, dopo la sentenza assolutoria in Corte d’Appello del 20 dicembre scorso! Medicina Democratica e AIEA, parti civili, in questo e altri processi per morti di amianto, chiedono con urgenza che si cambi linea in materia di processi per morti di amianto e che, in particolare, per il terzo grado di giudizio, vengano assegnati alle Sezioni Unite della Cassazione
Milano, 24.12.2022. “Quale giustizia per i morti di amianto? Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai familiari dei 10 morti di amianto del Teatro alla Scala, su cui si è abbattuta la sentenza assolutoria del 20 dicembre scorso della Corte d’Appello di Milano, per i quali questo Natale sarà il più amaro di sempre! Ma ancora una volta esprimiamo tutto il nostro sconcerto e perplessità di fronte alle ennesime e contraddittorie sentenze, di assoluzione o condanna dei responsabili di morti e malati, a seconda del Tribunale o della Sezione di Cassazione che le emette”, ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile dei procedimenti giudiziari di Medicina democratica e AIEA, Associazione Italiana Esposti Amianto. Il riferimento è, in particolare, alle ultime tre sentenze in ordine di tempo, quali appunto quella assolutoria per i morti del Teatro alla Scala, e quelle di condanna in Cassazione per i morti dell’IlVA di Taranto, 15 dicembre, e del deposito delle motivazioni della condanna a Venezia per i morti della Marina Militare, 16 dicembre: in tutti e tre MD e AIEA si erano costituite parti civili, difese dagli avvocati Laura Mara, per La Scala e La Marina Militare e Stefano Palmisano per l’ILVA di Taranto.
“ Se da un lato esprimiamo la nostra soddisfazione per le giuste sentenze di condanna – ha aggiunto Aurora- chiediamo, però, con urgenza, che si cambi linea, non solo per ridurre i tempi biblici della durata dei processi, ma anche, in particolare, affinché i prossimi procedimenti giudiziari in materia di amianto, che giungono in Cassazione, vengano assegnati alle Sezioni Unite della stessa Cassazione: non è giustificabile né accettabile, che, a parità di condizioni, i processi davanti alla IV sezione della Cassazione si concludano sistematicamente con l’assoluzione dei responsabili, mente i pochi, che giungono davanti alla III Sezione si concludano con sentenze di condanna, come nel caso dell’ILVA di Taranto! Chiediamo che venga fatta finalmente giustizia per i malati e i morti di amianto “dimenticati” dalle istituzioni e dalla coscienza collettiva, con giuste condanne dei responsabili da un lato e con l’equo risarcimento delle vittime e i loro familiari dall’altro.”MD ed AIEA, con l’aiuto di altri organismi scientifici, pubblicheranno a breve un dossier per approfondire le ragioni di questa proposta di giustizia.
MD e AIEA sono impegnate come parti civili in decine di procedimenti giudiziari da Nord a Sud del nostro Paese, alcuni in corso anche da decenni: una battaglia senza respiro:”rendere evidenti i drammatici effetti in termini di malattia, morte e di disastri ambientali provocati dalle micidiali fibre di amianto. MD e AIEA chiedono che il Governo e tutte le istituzioni promuovano un Piano nazionale operativo e che si proceda alla bonifica dei siti dove l’amianto è tutt’ora presente per evitare che altri morti e malati si aggiungano alle decine di migliaia fino ad oggi.