Monumento di Donatello a Padova. Sgarbi alla Commissione del Vaticano: «Non avete alcuna autorità sul restauro»
ROMA – “Altolà” del Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi alla «Commissione Vaticano» giunta oggi a Padova per verificare le condizioni del monumento equestre al Gattamelata, la statua in bronzo realizzata da Donatello situata in piazza del Santo a Padova. Eretta in onore del condottiero della Repubblica di Venezia Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, risale al periodo tra il 1446 e il 1453.
«Il restauro del Gattamelata – avverte il Sottosegretario – è una questione di Stato, dello Stato italiano. Nessuna commissione che non sia nominata dallo Stato ha autorità sul restauro. L’intervento sul monumento equestre del Gattamelata dev’essere condotto attraverso la competente Soprintendenza»
Sulla Commissione nominata dal Vaticano il Sottosegretario chiarisce: «La Commissione nominata dal delegato pontificio non può esprimere pareri in materia di restauro e di tutela, in quanto prerogative della Soprintendenza e del superiore ministero. Saranno gradite certamente eventuali osservazioni della commissione amatoriale, ma per il restauro di un’opera che è patrimonio dell’umanità è necessario l’intervento diretto e guidato dal Soprintendente che potrà avvalersi delle competenze dell’ICR (Istituto centrale del restauro) di Roma o dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze»
Il Sottosegretario “bacchetta” anche le modalità della convocazione: «La Commissione, convocata in uno sgrammaticato invito, in cui è anche indicato un “direttore dei lavori” (quali?) non può sostituire in alcun modo gli istituti dello Stato che hanno competenza diretta ed esclusiva. Mi riserverò di fare assistere il Sovrintendente Magani da tecnici di nomina ministeriale che non intendano il restauro come scorciatoia per improponibili copie del grande monumento di Donatello»
Il Sottosegretario conclude con una nota di sarcasmo la missione a Padova della Commissione del Vaticano: «Mi auguro che l’occasione sia stata tuttavia propizia per offrire ai membri della privata commissione una buona colazione a base di torresani di Torreglia e “figassa”»