ROMA, CINGHIALI A VILLA PAMPHILJ. CANCELLI RIAPERTI NELLA TARDA MATTINATA. OIPA: «PIÙ NE ABBATTI PIÙ SI MOLTIPLICANO»
La soluzione è nella prevenzione. La politica degli abbattimenti è ascientifica, cruenta, non etica. Se catturati, si trasferiscano in rifugi e santuari
I cancelli di Villa Doria Pamphilj sono stati riaperti nella tarda mattinata e, in attesa delle decisioni che le istituzioni prenderanno, anche per i cinghiali arrivati nel più grande parco pubblico di Roma si profila una tragica fine ma, come andiamo ripetendo, più se ne abbattono più si moltiplicano. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).
«Negli ultimi anni si è ragionato solo su come sguinzagliare i cosiddetti “selettori” fuori e dentro i parchi anche protetti e, da ultimo, persino nelle zone urbane. Gli abbattimenti non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Non lo diciamo solo noi: lo attestano etologi, zoologi, naturalisti. «Il problema della presenza dei cinghiali in città è dovuta a una scorretta raccolta dei rifiuti: dov’è attuata la raccolta porta a porta i cinghiali non si presentano negli abitati. Inoltre, ancor più a monte, vi è la politica dei “ripopolamenti” degli anni passati: i cinghiali che popolano oggi l’Italia, più grandi e prolifici degli autoctoni, sono stati introdotti dai paesi dell’Est Europa a uso e consumo dei cacciatori, cui ora si ricorre per risolvere un problema che loro stessi hanno determinato».
Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute. Quanto agli esemplari che si vogliono “rimuovere” dall’abitato, chiediamo che siano trasferiti in rifugi e santuari e non abbattuti, nel rispetto della loro vita e anche dell’articolo 9 della Costituzione che tutela anche gli animali.