Il paragone che regge poco di Papa Francesco
Trascrivo alcune righe del discorso tenuto dal papa all’Angelus di domenica 15 gennaio: “Cari fratelli e sorelle buongiorno! Il Vangelo della liturgia odierna riporta la testimonianza di Giovanni il Battista su Gesù, dopo averlo battezzato nel fiume Giordano. Dice così: ‘Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me’. Questa dichiarazione rivela lo spirito di servizio di Giovanni. Egli era stato inviato a preparare la strada al Messia e l’aveva fatto senza risparmiarsi”. E più avanti: “Farà bene anche a noi coltivare, come Giovanni, la virtù di farci da parte al momento opportuno…”. E infine: “Pensiamo a quanto è importante questo per un sacerdote, che è chiamato a predicare e celebrare non per protagonismo o per interesse, ma per accompagnare gli altri a Gesù. Pensiamo a quant’è importante per i genitori, che crescono i figli con tanti sacrifici, ma poi li devono lasciare liberi di prendere la loro strada nel lavoro, nel matrimonio, nella vita… “.
I giornali hanno riportato la notizia, ma nessuno ha notato che il paragone con Giovanni Battista regge poco. E’ giusto ovviamente che bisogna farsi da parte al momento opportuno, ma stando al vangelo, Giovanni Battista si fece da parte per lasciare il posto ad uno molto, molto più importante di lui. Era ciò, sempre stando al vangelo, che doveva necessariamente accadere. Non è invece necessario che un papa si faccia da parte per lasciare il posto ad un altro papa che magari non è per niente migliore di lui. Se non si è certissimi d’essere sostituiti da uno migliore di noi, come avvenne per Giovanni, meglio aspettare, giacché mettersi da parte in certi casi potrebbe far comodo, ma non essere necessario.
Renato Pierri