A dieci anni dalla rinuncia di papa Benedetto XVI, Roberto Rusconi attualizza il “gran rifiuto”
Le ripercussioni delle dimissioni dopo la morte di Joseph Ratzinger, la convivenza di due papi e il ruolo di papa emerito
Era l’11 febbraio del 2013 quando Joseph Ratzinger annunciava al mondo le sue dimissioni da papa. Un fulmine a ciel sereno per la cristianità, che ha reso effettiva una possibilità astrattamente prevista dal Codice di Diritto Canonico: un evento che nel corso della storia si era verificato soltanto molti secoli prima con Celestino V, l’unico papa legittimo a essersi volontariamente dimesso. Voci di dimissioni erano circolate nella seconda metà del Novecento, a proposito di Pio XII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, ma mai nessuno avrebbe pensato all’effettiva possibilità che un papa si potesse dimettere.
A dieci anni da questa scelta – discussa, coraggiosa e controcorrente – di Joseph Ratzinger e a circa un mese dalla sua scomparsa esce “Il gran rifiuto. Perché un papa si dimette” (Morcelliana, pp. 176, € 14): la nuova edizione del fortunato volume – tradotto in più lingue – di Roberto Rusconi, ampliata e attualizzata che, oltre a prendere in esame la questione delle dimissioni papali dal punto di vista storico, teologico e del diritto, si sofferma sul periodo di convivenza dei due papi e sul significato dell’inedito ruolo di papa emerito.
Qual è oggi il futuro della Chiesa dopo papa Ratzinger? Il dibattito è ancora oggi accesissimo, tra conservatori e progressisti, e investe lo stesso papato di Francesco.
Scrive Rusconi: «Al di là del cammino personale di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI – “papa emerito”, la sua rinuncia al pontificato ha senza dubbio costituito un evento epocale nella storia della Chiesa cattolica, che prima della sua scomparsa il 31 dicembre 2022 non è stato gestito con adeguata consapevolezza, in relazione all’importanza ecclesiologica rivestita dall’ufficio del romano pontefice. Se l’eventualità – non la necessità – di una rinuncia da parte di colui che siede sulla cattedra di Pietro non può più essere esclusa, è necessario che da tale constatazione si tragga lo spunto non tanto per una decostruzione dell’ufficio papale, bensì per un suo “aggiornamento”: una parola che purtroppo non si è più sentita risuonare abbastanza in questi faticosi e difficili tempi».
Per richieste del volume per recensione e interviste con l’autore scrivere a ufficiostampa@morcelliana.it
Il libro
Roberto Rusconi
lI gran rifiuto
Perché un papa si dimette
NUOVA EDIZIONE AMPLIATA
pp. 176, € 14
Dieci anni fa la spontanea rinuncia al papato da parte di Joseph Ratzinger coglieva di sorpresa per non avere precedenti di cui si avesse esperienza. Fu l’occasione per la prima pubblicazione di questo libro, subito tradotto in più lingue: una ricostruzione delle vicende dei papi che, fino all’età moderna, avevano cessato dall’ufficio, inquadrandole nel loro specifico contesto storico. Le pagine di questa nuova edizione ampliata si soffermano sulla questione del titolo di “papa emerito” e sul periodo di inattesa convivenza con Jorge Mario Bergoglio che hanno reso evidente l’insorgere di caratteristiche nuove per la durata della carica papale. Sono emersi con prepotenza i problemi connessi all’assenza di norme che regolassero la posizione di un pontefice rinunciatario. Problemi, prima della scomparsa di Ratzinger il 31 dicembre 2022, non gestiti con adeguata consapevolezza in relazione all’importanza dell’ufficio del romano pontefice. Se l’eventualità di una rinuncia da parte di colui che siede sulla cattedra di Pietro non può più essere esclusa, è necessario che da tale constatazione si tragga lo spunto per un “aggiornamento” dell’incarico papale.
Roberto Rusconi , già professore di Storia del cristianesimo e delle Chiese all’Università Roma Tre, è tra i fondatori della «Rivista di storia del cristianesimo». Tra le pubblicazioni per Morcelliana: Il governo della Chiesa. Cinque sfide per papa Francesco (2013), Papi santi (2014), I papi e l’anno santo (2015), Storia del cristianesimo e delle Chiese (2019), Dalla peste mi guardi Iddio. Le epidemie da Mosè a papa Francesco (2020), Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. Teologo, cardinale, papa (2021).
Il sommario