SINALP DENUNCIA LA CRISI DEL LAVORO DEI DIPENDENTI DELLE AZIENDE TITOLARI IN PROROGATIO DELLE CONCESSIONI DEMANIALI E DEL GIOCO
Dopo che l’Unione Europea, ha imposto la ormai famigerata Direttiva Bolkestein, l’italia ha scoperto che nel campo delle Concessioni Statali, siano esse demaniali che delle sale Bingo, le mancate riforme che nel tempo non sono state fatte e nemmeno pensate, stanno causando la distruzione delle imprese e di migliaia di posti di lavoro nel settore concessioni Statali.
I vari Governi Nazionali che si sono succeduti dopo la Direttiva Bolkestein, supini ai voleri dell’Europa Unita, hanno dato il via ad un sistematico attacco alle nostre aziende mettendo in crisi un comparto che dà lavoro a circa 30.000 addetti nel settore gioco e più di 45.000 addetti nel settore lidi.
Analizzando l’evolversi del mercato delle concessioni attualmente in corso e voluto dall’Europa Unita, senza tenere minimamente conto della realtà imprenditoriale italiana fatta per lo più di piccole e medie aziende altamente professionalizzate, assistiamo impotenti alla loro sistematica distruzione, e sostituite dalle multinazionali europee del settore.
Multinazionali molto più strutturate come aziende, con capitali sicuramente maggiori e con un potere coercitivo verso i loro dipendenti notevolmente più pesante e quindi in grado di manipolarne a loro favore i relativi costi.
Basti pensare che alcune di queste multinazionali hanno la forza contrattuale di imporre i loro dipendenti, perlopiù stranieri provenienti da paesi poveri ed a basso reddito, fregandosene dei livelli di reddito minimi previsti in italia, che sono già abbastanza bassi rispetto al reale costo della vita, e non hanno alcuna intenzione di assumere il personale già esistente.
Questo si verifica perchè lo Stato, a causa di mancate riforme strutturali del sistema impresa e di mancata capacità di imporre regole a difesa delle aziende italiane nei confronti dell’aggressione imprenditoriale dell’Europa, si è dimostrato incapace.
L’italia non ha saputo adeguare il diritto europeo alle vere esigenze ed interessi dei lavoratori e delle imprese italiane.
Le sale Bingo, dichiara la responsabile del comparto Sinalp Dr.ssa Serena Giuliano, che spesso vengono presentate come luoghi malsani e in grado di manipolare le persone, in realtà sono state le artefici della quasi eliminazione del gioco d’azzardo illegale, questo si malsano, vergognoso e in grado di trasformare i cittadini in persone malate e ludopatiche.
Agli stabilimenti balneari deve essere riconosciuto il loro valore sociale e ambientalistico.
Grazie a queste strutture lo Stato riesce a mantenere le spiagge pulite, controlla il territorio e garantisce sicurezza e servizi ai turisti, il tutto a costo zero per gli italiani.
Purtroppo l’atteggiamento predatore dello Stato italiano ha approfittato della normativa europea ed in attesa di dare vita ad una nuova regolamentazione e a nuovi bandi per l’assegnazione delle concessioni, obbliga le aziende del settore a continuare ad operare in regime di prorogatio.
Lo Stato italiano, con una forzatura normativa senza precedenti, ha emanato una norma che permetterà di partecipare ai futuri bandi per l’assegnazione delle concessioni solo alle aziende bingo che hanno accettato il regime di prorogatio con il conseguente pagamento del canone mensile di ben 8.600 euro.
Le aziende che non intendono sottostare a questa vergognosa imposizione saranno escluse dal partecipare ai bandi.
Chiunque si renderà conto che questo agire va in contrasto con la libertà imprenditoriale e di mercato sancita dalla Costituzione italiana, e imporre un pagamento mensile di ben 8.600 euro a prescindere dell’effettiva situazione del mercato e da ogni valutazione delle dimensioni delle imprese, incidendo in modo indifferenziato su tutti gli operatori economici del settore, non tenendo conto della reale capacità, soprattutto delle piccole imprese, di sostenere tali spropositati costi, che solo le aziende bingo di Roma e Milano potranno affrontare.
Così facendo verranno eliminate, senza bisogno di alcuna scusante, le tantissime aziende che operano nei territori più disagiati e meno ricchi presenti in italia, distruggendo migliaia di posti di lavoro.
A fronte di questa vergognosa condizione del comparto delle Concessioni di Stato, il Segretario del Sinalp Sicilia Dr. Andrea Monteleone chiede al Governo Nazionale, in attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, di disporre la sospensione dell’iniquo canone mensile imposto e di eliminare la condizione capestro che impone ad ogni azienda di continuare ad operare in regime di prorogatio come condizione essenziale per poter partecipare ai futuri bandi per l’assegnazione delle concessioni.
La Segreteria Regionale Sinalp