Conclusa il 15 febbraio a Roma la mostra “Constantin Udroiu – L’artista di due culture”
Un successo l’esposizione all’Accademia di Romania in onore del grande pittore scomparso nel 2014
di Goffredo Palmerini
ROMA – Si è chiusa con successo il 15 febbraio scorso a Roma la mostra “CONSTANTIN UDROIU – L’artista di due culture”, aperta dal 13 gennaio 2023 nell’ampia Sala esposizioni dell’Accademia di Romania a Valle Giulia per celebrare la Festa della Cultura Nazionale, istituita in Romania nella giornata del 15 gennaio di ogni anno per onorare la nascita di Mihai Eminescu (Botosani, 15 gennaio 1850 – Bucarest, 15 giugno 1889), scrittore poeta giornalista e drammaturgo. L’esposizione è stato un significativo omaggio a Constantin Udroiu, pittore e fine intellettuale scomparso a Roma nel 2014, una delle personalità più insigni della diaspora romena e cittadino italiano, definito dalla critica un “espressionista bizantino”. La mostra, curata dalla prof. Luisa Valmarin, già docente di Lingua e letteratura romena all’Università “La Sapienza”, ha permesso al pubblico di ammirare una selezione di dipinti su vetro, su tela, acqueforti e xilografie.
“Abbiamo pensato di riportare all’attenzione del pubblico Constantin Udroiu, artista complesso e molto dedicato al Paese di origine, ma anche fortemente legato all’Italia, dove ha saputo inserirsi e fare arte, come pure fare scuola“, aveva sottolineato al vernissage della mostra la prof. Oana Boșca-Mălin, vice Direttrice dell’Accademia di Romania in Roma. Aveva poi aggiunto: “L’ultima mostra dedicata ad Udroiu era stata ospitata da questa prestigiosa istituzione nel 2010, in occasione dell’80° compleanno dell’artista. Pittore, affrescatore, diffusore della cultura e della spiritualità romena, manifestata con i tratti dell’iconografia, con la tipologia bizantina: quindi un artista insolito per l’Italia che, però, l’Italia ha accolto a braccia aperte già dagli anni ’70”. Costantin Udroiu ha fondato fucine d’arte per insegnare ai giovani tutte le tecniche delle arti figurative. Com’era sempre stato desiderio del Maestro, sono stati infatti esposti i lavori artistici firmati da giovani talenti di Puglia e Basilicata, vincitori del Premio “Constantin Udroiu“, la cui prima edizione si è tenuta a Matera nel 2019, quando la città è stata Capitale europea della Cultura. Il premio intitolato al grande artista proseguirà con altre edizioni, in collaborazione con l’Associazione Nikopeia, Fucina d’Arte da lui fondata a Fara in Sabina (Rieti), con l’Associazione Arte per la Valle di Satriano di Lucania (Potenza) e con il Liceo Artistico “Mario Festa Campanile” di Melfi (Potenza).
Come si diceva, accanto alle opere di Udroiu, a testimonianza dello stile pittorico creato dal maestro rumeno nel sud Italia, sono state in mostra una serie di opere dei giovani artisti che hanno vinto il Premio “Constantin Udroiu“, organizzato dall’Associazione Arte per la Valle, con il patrocinio della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti di Matera, e dedicato ai giovani provenienti da tutte le scuole d’arte delle regioni Puglia e Basilicata. Il Premio “Constantin Udroiu” rappresenta dunque un progetto teso a rafforzare i rapporti tra le due culture e testimonia l’importante ruolo svolto dal Maestro rumeno, naturalizzato nel Belpaese, nella formazione degli artisti contemporanei italiani di quell’area. I giovani artisti, insigniti all’edizione 2019 del Premio “Constantin Udroiu” e le cui opere sono state esposte all’Accademia di Romania”, sono: Davide De Nigris, Serena Sinisi, Giovanna Caprioli, Marika Fornuto, Michela Fuggetta, Sara Sisto, Whang Chan Hao.
Di forte suggestione le opere su vetro esposte all’Accademia di Romania e che costituiscono la collezione di Luisa Valmarin, consorte dell’artista. La pittura su vetro è una tecnica assai complessa e di notevole difficoltà nell’esecuzione, alla quale perviene solo una ridottissima schiera di valenti artisti. Si tratta, in nuce, di dipingere all’incontrario, iniziando dalle finiture e proseguendo verso i colori di fondo. La pittura su vetro, com’è intuibile, non consente errori e correzioni. Constantin Udroiu aveva iniziato ad utilizzare la pittura su vetro muovendo dalla tradizione popolare delle icone su vetro, ricollegandosi così anche alla sua attività di pittore iconografo, cui si è dedicato per tutta la vita, affiancandola a quella, per certi versi maggiore, di pittore profano. Profondo conoscitore dei valori tradizionali della cultura rumena, cui è rimasto sempre legato anche durante i decenni di lontananza, ha utilizzato la tecnica di quella che in Romania è una forma di arte popolare – in mostra rappresentata in particolarmente da un San Nicola e da Adamo ed Eva – per arrivare ad una forma di pittura su vetro complessa e raffinata in cui l’uso semplice, e semplicistico, della tempera si abbina a procedimenti tecnici che la trasformano completamente, innanzi tutto sul piano tecnico. In queste sue opere è sempre visibile il ricordo della raffinata arte dell’icona in cui immagine e colore si fondono per dar vita a una speciale rappresentazione teologica –l’icona è una forma di preghiera –, ricordo che traspare dalla maestria, non solo dal disegno e dal particolare utilizzo del colore, ma anche dall’abile impiego del foglio d’oro che serve da sfondo alla pittura. Vanno ricordate in particolare la serie degli Arlecchini che Udroiu ha dipinto fra il 1976 e il 1992 e che poi ha abbandonato; la serie delle chiese specialmente bizantine, che si abbina alla serie dei Luoghi di preghiera creati a partire dagli anni ’90. Esemplari al riguardo sono alcune opere esposte: oltre alla piccola chiesa di legno transilvana, le due chiese bizantine che vengono dal contiguo mondo slavo.
Constantin Udroiu era nato a Bucarest il 3 febbraio 1930. E’ deceduto a Roma il 24 marzo 2014. Aveva studiato presso la Facoltà di Belle Arti di Bucarest con Gheorghe Vânătoru (1908–1983). Il suo destino è stato segnato dalla dissidenza dal regime comunista, che lo condannò a 22 anni di lavori forzati per “complotto contro l’ordine sociale”, di cui 10 scontati nel carcere, dal 1954 al 1964. Membro dell’Unione degli Artisti Plastici Rumeni, ha esposto in numerose mostre di arte figurativa in Romania e all’estero. Nel 1971, su iniziativa della stampa sarda, fu invitato ad organizzare una mostra nella città di Sassari, inaugurata da Sandro Perrtini, all’epoca Presidente della Camera dei Deputati. Sempre nel 1971 l’artista vinse il 3° premio in occasione della Biennale d’Arte contemporanea svoltasi a Santa Teresa di Gallura (Nuoro). Da allora, la sua attività si spostò definitivamente in Italia dove ha tenuto oltre 200 mostre, portandole anche in vari paesi europei.
Oltre all’attività di creazione artistica, Constantin Udroiu ha partecipato alla creazione e al restauro di numerosi affreschi nelle chiese rumene, insieme al suo maestro, Gheorghe Vânătoru. Nella sua produzione artistica Udroiu ha prestato particolare attenzione al sacro, sia nelle numerose icone che ha realizzato, sia nel ricorso al modello bizantino, quale forma di espressione artistica e identità. Ha affrescato chiese rumene e italiane, così come vari edifici pubblici e privati in Italia. Tra questi vanno particolarmente citati l’affresco raffigurante la Festa del Maggio, dipinto nel 1976-1978 sulla facciata del Municipio di Accettura (Matera), e gli affreschi L’Ultima Cena e la Cena di Emmaus, dipinti nel 1990 nel nuovo Seminario di Benevento, inaugurato e benedetto da Papa Giovanni Paolo II.
Constantin Udroiu ha esposto in oltre 200 mostre personali, molte delle quali organizzate in Italia e in altri centri culturali europei: Parigi, Avignone, Amsterdam, Bordeaux, Atene, Barcellona, Lisbona, ed altre città. Dopo il 1989, con il ritorno della libertà in Romania, a Târgovişte e Cluj-Napoca. Le sue opere – dipinti e grafica – si trovano nelle collezioni di musei in Romania, Italia, Francia e Portogallo, oltre che in numerose collezioni private in Europa e in altri continenti. Vincitore di importanti premi che misurano il riconoscimento internazionale della qualità della sua creazione artistica, nel giugno 1991 Constantin Udroiu è stato nominato senatore dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna e membro del comitato esecutivo, fino alla sua scomparsa. Tra i numerosi riconoscimenti che gli sono stati tributati si ricorda il conferimento della cittadinanza onoraria ad Accettura (Matera) nel 1984, nel 1986 a Vitulano (Benevento) e nel 2012 a Passignano sul Trasimeno (Perugia). Su impulso di Constantin Udroiu l’Amministrazione Comunale di Matera ha fondato una scuola internazionale di arte sacra e affreschi. Così come per sua iniziativa è sorta a Passo Corese (Rieti) la Scuola d’Arte Fucina Nikopeia che, sin dall’inizio, è stata affiliata all’AIAM (Accademia Internazionale d’Arte Moderna, Istituto superiore di Cultura con sede in Roma), con studenti che beneficiano di corsi gratuiti dove apprendono diverse tecniche quali l’affresco “a umido”, la pittura su vetro, i principi dell’incisione e della stampa.
Attualmente la scuola si è trasformata nell’Associazione Nikopeia, continuando così il progetto che Constantin Udroiu ha concepito e voluto con passione per molti anni. Riconoscendo i suoi particolari meriti artistici, nel 2010, in occasione del suo 80° compleanno, l’Accademia di Romania di Roma organizzò in suo omaggio una grande mostra con le opere più rappresentative della sua produzione artistica. Anche dopo la sua morte le sue opere hanno continuato ad essere esposte in importanti mostre a Perugia (Museo Capitolare, 2014), Cluj-Napoca (Museo Etnografico, 2015), Roma (Accademia di Romania, 2016), Venezia (Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, 2017), Matera (Associazione Culturale “La Scaletta”, 2019).
Nel corso degli anni vissuti in Italia, Constantin Udroiu aveva stretto una lunga e feconda amicizia con L’Aquila, città dove tenne importanti esposizioni: la prima volta nel 1985, con la sua 99ma mostra nel Castello Cinquecentesco, poi una mostra nel 1989 a Paganica per inaugurare il Centro Civico, una terza esposizione all’Aquila a Palazzo Antonelli Dragonetti, nell’anno 2000, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Abruzzo. Sua la grande icona Madonna dell’Amore, donata nel 1985 al Comune dell’Aquila, guidato dal sindaco Tullio de Rubeis, che ha illuminato con il suo oro zecchino la Sala della Giunta di Palazzo Margherita d’Austria fino al giorno prima del terremoto del 2009, e dove tornerà quando i lavori di restauro del Palazzo municipale saranno prossimamente completati.