Il virus imperante da SarsCov2 le ha oscurate ma emergono sempre più potenti e coinvolgono per primi i più grandi centri abitati: sono le malattie sessualmente trasmissibili e, tra queste, la sifilide è responsabile di un’impennata di casi, con rialzi a più del doppio rispetto al periodo Covid e con un ritmo di trasmissione che coinvolge prevalentemente i giovanissimi. Sull’argomento è intervenuto Waldemaro Marchiafava, dermatologo all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, all’interno della trasmissione “Dritti al punto” condotta da Roberta Feliziani e in onda su Cusano Italia TV.
“Sembrava sommersa ma la realtà non è questa. La sifilide è una patologia trasmissibile sessualmente di cui oggi riscontriamo il 400% in più dei casi diagnosticati – dichiara Marchiafava – È la terza più diffusa al mondo dopo clamidia e gonorrea, e tra queste, può essere talvolta invisibile e riscontrarsi solo dopo molto tempo. La sifilide, inoltre, non si trasmette solo tramite rapporti sessuali ma anche tramite contatto interpersonale non sessuale o per via trans-placentare. Andrebbe reinserito un test di TPHA, fino agli anni ’80 di prassi all’interno dei presidi sanitari, perché è l’unico modo per effettuare uno screening vero e proprio.”