Roma, 24 feb – Le problematiche incessanti del comparto della vigilanza privata, la cisoa per i pescatori, la sicurezza sul lavoro, lo sviluppo delle politiche attive e la regolarizzazione dei fondi bilaterali. Sono questi i temi trattati da una delegazione della Fesica Confsal e della Confsal pesca agroalimentare ricevuta in ministero dal Sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Claudio Durigon.
“Abbiamo chiesto al sottosegretario – dice il segretario generale Bruno Mariani insieme al suo vice Alfredo Mancini – di cercare di intervenire, facendosi ovviamente portavoce con il governo, per far sospendere negli enti pubblici che si avvalgono quotidianamente del servizio del personale di guardiania, tutte quelle gare d’appalto al massimo ribasso che non garantiscono salari dignitosi ed, oggi, tra i più bassi d’Italia. All’incontro con Durigon – continuano i rappresentanti della Fesica Confsal e della Confsal pesca agroalimentare – abbiamo fatto presente, inoltre, della necessità di ampliare i termini dell’erogazione della Cisoa, ammortizzatore sociale per gli agricoli ed i pescatori. Nello scambio di argomenti e visioni sul mondo del lavoro siamo stati chiari sull’importanza che assume lo sviluppo delle politiche attive con il suo potenziamento attraverso le parti sociali, ovvero liberalizzando il sistema di incrocio tra domanda e offerta rendendolo più rapido ed efficiente e non relegandolo all’uso di pochi seppur vigilati dal MLPS”.
“Abbiamo avuto tempo per ribadire anche che la sicurezza sui luoghi di lavoro deve passare obbligatoriamente da più ispettori più formati e che, grazie ad un polo unico d’ispezione, che auspichiamo, possano coordinarsi e svolgere congiuntamente le loro funzioni impartite a vario titolo da Regioni, Asl, Itl, Inail, ministero del lavoro, etc. Infine – concludono Mariani e Mancini – in materia di fondi bilaterali, abbiamo segnalato il tramestio ordinamentale che si è creato attorno al fondo dell’artigianato che non consente al lavoratore libera scelta d’adesione e nega la libera concorrenza degli enti bilaterali”.