Arte/Sgarbi: «Modesto frammento di dipinto acquistato per 350 mila euro. Non si capisce perché il Comitato scientifico del Ministero della cultura lo abbia (nel settembre del 2022) legittimato»
ROMA – Si può acquistare il “frammento” di un dipinto per 350 mila euro quando le opere dell’autore hanno una quotazione media di 100 mila?
E’ la domanda posta dal Sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi chiamando in causa i Musei Reali di Torino (musei statali) e il «Comitato tecnico scientifico» del Ministero della cultura che ha operato nel settembre del 2022, prima, dunque, dell’insediamento del nuovo Governo.
«Alle spalle dell’attuale amministrazione, all’insaputa del ministro e del sottosegretario, che è stato informato dalla stampa torinese – spiega Sgarbi – i Musei Reali di Torino, organo che si ritiene evidentemente indipendente dal Ministero della cultura, hanno presentato la modesta, benché definita straordinaria, acquisizione di un «Concerto a due figure» di Antiveduto Gramatica, asseritamente acquistato dal Ministero della cultura (Direzione Generale Musei) nel settembre del 2022, prima del varo dell’attuale Governo, con il parere positivo del Cts (Comitato tecnico scientifico).
Non si comprende il trionfalismo dei responsabili dei Musei Reali di Torino per avere ricomposto, in modo peraltro discutibile, due frammenti di una «Allegoria della musica» ricordata nella collezione del Cardinal del Monte a Roma».
«Il modesto frammento – ricostruisce Sgarbi – è stato acquistato, da quello che è dato sapere, da un antiquario inglese, Derek Johns, dopo essere stato esposto al Tefaf di Maastricht presso la “Carretto & Occhionegro Gallery” con la richiesta di 1 milione di euro, scesa a 350 mila euro.
Trattandosi di un frammento, sia pure collegato a un’opera presente nei Musei Reali di Torino, il valore di mercato congruo di un dipinto italiano che si suppone proveniente dalla collezione di Torlonia, ed esportato in epoca indefinita, a tutti i riscontri, non può superare i 100 mila euro (si veda il «Davide trionfante con la testa di Golia», integro, apparso presso Sotheby’s il 4 luglio del 2019 e venduto a 89 mila euro; la «Maria Maddalena e i due angeli» venduta da Hampel il 3 dicembre del 2020 a 49.700 mila euro; la «Sibilla Tiburtina» apparsa da Pandolfini nell’ottobre del 2022 a 12 mila euro; la «Salomè» apparsa da Sotheby’s l’8 dicembre 2016 a 70458 euro).
«Non si capisce quindi – aggiunge il Sottosegretario – la legittimazione, da parte del Comitato tecnico scientifico, di un prezzo fuori dal mercato italiano e acquistato sul mercato più costoso del mondo, dopo anni di mortificazione degli antiquari italiani con vincoli e notifiche di quadri che non si acquistano, d’interesse ben superiore. Mi riferisco, per esempio, al notevolissimo dipinto di Pietro Paolini notificato a Torino all’antiquario Voena.
Come si può a queste condizioni – conclude Sgarbi – ritenere “straordinaria” l’acquisizione del frammento di Antiveduto Gramatica, arbitrariamente definito “capolavoro”?
In allegato le foto del «Concerto a due figure» (il frammento costato 350 mila euro), il «Suonatore di tiorba» e l’opera ricomposta.