Lettera al Governo per sollecitare la difesa dei territori dalle rinnovabili selvagge
Italia Nostra ha scritto in questi giorni al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Prof. Dott. Gilberto Pichetto Fratin, al Ministro della Cultura Dott. Gennaro Sangiuliano, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Sen. Adolfo Urso e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Sen. Matteo Salvini per sollecitare il Governo a dare finalmente attuazione all’art 5 della Legge n. 53 del 22/4/2021 e all’art 20 del Decreto Legislativo n. 199 del 8/11/2021. Si tratta dell’annosa questione della necessità di una disciplina per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, che fosse rispettosa delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici e che privilegiasse l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, e aree non utilizzabili per altri scopi.
La disciplina è tuttora mancante e, dopo più di un anno dal decreto legislativo, non si scorgono segnali in tal senso da parte del nuovo Governo, di fatto impedendo alle Regioni di procedere all’adozione dei piani di localizzazione delle aree idonee e costringendo, anche gli enti locali più sensibili al problema, ad autorizzare le installazioni di impianti da FER in mancanza di una corretta pianificazione territoriale. Inoltre, il Governo ha impugnato davanti alla Corte costituzionale le leggi regionali che tentavano di introdurre una regolamentazione del settore, adducendo proprio l’approvazione di una normativa quadro nazionale.
Non vorremmo che tale vuoto normativo e pianificatorio sia mantenuto per lasciare il campo libero, di fatto, all’iniziativa privata incontrollata. Questo dubbio è rafforzato dal fatto che il testo del citato art. 20 del DL 199/2021 è stato più volte modificato, da ultimo con il decreto-legge 68/2022, convertito con legge 108/2022, ampliando via via la tipologia delle aree ritenute ex lege idonee all’installazione degli impianti, in attesa dei piani regionali.
Va anche ricordato che la Commissione europea il 18 maggio 2022, ha proposto una modifica alla direttiva 2018/2001, in corso di esame da parte del Parlamento e del Consiglio europei, che impone agli Stati membri di escludere dalle zone di riferimento i siti della rete Natura 2000, i parchi e le riserve naturali, le rotte migratorie degli uccelli e altre zone sensibili per individuare le zone in cui gli impianti di produzione di energia rinnovabile non abbiano un impatto ambientale significativo.
Italia Nostra chiede che il Governo, in collaborazione con i Governi regionali, proceda quanto prima alla adozione degli atti di indirizzo e coordinamento previsti dal DL 199/2021, in modo da non arrivare troppo tardi all’adozione dei piani regionali, quando i danni all’ambiente e al paesaggio, in parte già avverati in alcune zone del Paese, siano ormai irreversibili.
Antonella Caroli
Presidente nazionale Italia Nostra