A cent’anni dalla nascita
della Repubblica di Turchia esce
“Storia dell’Impero ottomano e della Repubblica turca”
Un accurato saggio storiografico che ripercorre le tappe
dello sviluppo di questa nazione, fondamentale
nella geopolitica del Medio Oriente e del Mediterraneo
A cent’anni dalla nascita della Repubblica di Turchia esce “Storia dell’Impero ottomano e della Repubblica turca”
Un accurato saggio storiografico che ripercorre le tappe dello sviluppo di questa nazione, fondamentale nella geopolitica del Medio Oriente e del Mediterraneo
Un piccolo principato dell’Anatolia estende i suoi domini su tre continenti e mette fine all’esperienza imperiale romana d’Oriente, diventando uno degli imperi più vasti e potenti della terra. Poi, il declino, la modernità, gli inarrestabili influssi occidentali, che portano l’Impero ottomano ad adattarsi, a compiere delle riforme, e con la fine della Prima guerra mondiale a “cadere”, per poi risorgere come Repubblica turca nel 1923.
In occasione del centenario della costituzione della Repubblica, esce il volume a cura di Çiğdem Oğuz , docente di Storia dei paesi islamici presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Storia Culture Civiltà, “Storia dell’Impero ottomano e della Repubblica turca” (Scholé, pp. 352, € 26,00), un resoconto accurato che prende piede dall’analisi delle incerte origini dell’Impero ottomano e, capitolo per capitolo, analizza tutti i passaggi fondamentali della sua storia, compresi i regni dei sultani Osman I, Bayezid, Mehmed II e Solimano; l’inesorabile estensione dei suoi domini su tre continenti; la conquista della leggendaria capitale Costantinopoli nel 1453 e il grande assedio di Vienna nel 1683, una grave minaccia al cuore della cristianità.
Attraverso una nuova interpretazione, vengono presi in analisi i secoli successivi, in cui l’Impero vive il confronto con la modernità, l’adattamento e le riforme, in uno scenario caratterizzato dall’egemonia militare e commerciale dell’Occidente, che culminerà con la Prima guerra mondiale, la fine dell’esperienza imperiale ottomana, e la costituzione, nel 1923, della Repubblica turca.
Grande spazio viene dato agli ultimi cento anni di storia, a partire dalla fondazione della Repubblica, sotto il segno di Mustafà Kemal Atatürk (il “Padre dei Turchi”), fino al nuovo millennio, con la presidenza di Erdoğan, che vede nella Turchia un attore fondamentale nella geopolitica del Medio Oriente e del Mediterraneo, vivendo al proprio interno la tensione tra identità islamica e i rapporti conflittuali tra l’Oriente e l’Occidente.
Gli autori dei vari capitoli sono i maggiori specialisti nel campo della storia del mondo turco e nelle scienze politiche: Çiğdem Oğuz, Michele Bernardini, Fulvio Bertuccelli, Ali Aydin Karamustafa, Valentina Marcella, Nicola Melis, Lea Nocera, Carlo Sanna, Tommaso Stefini.
Temi trasversali normalmente trascurati, come i movimenti per i diritti delle donne, gli aspetti culturali e linguistici e i nuovi scenari, come il neo-ottomanismo, vengono qui trattati a fondo, sottolineando l’influenza che hanno sortito nella formazione e nello sviluppo di questa nazione.
Il libro
Çiğdem Oğuz (ed.)
Storia dell’impero ottomano e della Repubblica turca
pp. 352, € 26
Un piccolo principato dell’Anatolia diventa uno degli imperi più vasti e potenti della terra. Guidato da sultani come Osman I, Bayezid, Mehmed II e Solimano, estende i suoi domini su tre continenti, mettendo fine all’esperienza millenaria dell’Impero romano d’Oriente, conquistandone la leggendaria capitale Costantinopoli nel 1453 e minacciando il cuore della cristianità con il grande assedio di Vienna nel 1683. I secoli successivi sono quelli del confronto con la modernità, del “declino” o, secondo una nuova interpretazione storiografica, dell’adattamento, del cambiamento, delle riforme, in uno scenario caratterizzato dalla egemonia militare e commerciale dell’Occidente. Sarà la Prima guerra mondiale a segnare la fine dell’esperienza imperiale ottomana, con la nascita, nel 1923, della Repubblica turca. La sua storia – dalla fondazione, sotto il segno di Mustafà Kemal Atatürk (il “Padre dei Turchi”), al nuovo millennio, che vede nella Turchia un attore fondamentale nella geopolitica del Medio Oriente e del Mediterraneo – viene ripercorsa in queste pagine, che presentano anche temi trasversali normalmente trascurati: i movimenti per i diritti delle donne, gli aspetti culturali e linguistici e i nuovi scenari, come il neo-ottomanismo.
Contributi di: Çiğdem Oğuz, Michele Bernardini, Fulvio Bertuccelli, Ali Aydin Karamustafa, Valentina Marcella, Nicola Melis, Lea Nocera, Carlo Sanna, Tommaso Stefini.
Çiğdem Oğuz insegna presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Dipartimento di Storia Culture Civiltà (DISCI). I suoi interessi di ricerca sono: la storia sociale e intellettuale dell’Impero ottomano, le relazioni tra lo Stato e la società, gli studi sulla cittadinanza, la Prima guerra mondiale, le donne e il genere nel contesto del Medio Oriente. Tra le sue pubblicazioni: Moral Crisis in the Ottoman Empire: Society, Politics, and Gender during WWI (I.B. Tauris, 2021).