RAPINE E SERVIZI RALLENTATI NELLE POSTE DEL VOMERO. LA DOMANDA: PERCHé NON UTILIZZARE DELLE GUARDIE GIURATE?
C’era una volta la posta di Via Cilea, laddove coincideva un bel po’ di clientela del Vomero, alleggerendo le file estenuanti di quelle in via Gomez d’Ayala, via Omodeo e Piazza degli artisti. Chiusa “per lavori” non è stata riaperta mai più. Il pubblico del Vomero si è, quindi, riversato specialmente sulle filiali di via Renato Gomez d’Ayala e via Omodeo. File in attesa da paura.
Ma non basta: occorre dire che le prime due filiali, essendo in una posizione di comodo, vicina all’ingresso della tangenziale del Vomero, appaiono le predilette per i delinquenti che si muovono a bordo di scooter. Ricordiamo una delle rapine si è verificata a novembre 2022 intorno alle 10:00 coinvolgendo, appunto, la filiale sita in via Renato Gomez d’Ayala, all’angolo con via Guido Cortese e Adriano Tilgher.
Per chi si trova spesso a frequentare quell’agenzia in particolare, resta lo stupore, visto che solitamente al di fuori (e non dentro i locali), sostano generalmente, specialmente i giorni in cui si ritirano le pensioni, file di persone. Difatti, dopo il periodo del covid, si è persa l’abitudine di fare entrare la clientela all’interno, che resta fuori. L’ultimo arrivato chiede: “Chi è l’ultimo?” E si entra uno alla volta, recuperando il numero per effettuare ciò che occorre. Visto che le code stazionano fuori e all’interno, di solito, vi sono un paio di clienti, viene fatto di pensare come possano aver fatto due persone a fare irruzione “tra clienti allo sportello e altri in coda, in attesa del proprio turno”. Così, difatti, è stato descritto il furto.
Forse la scelta del sabato (il 5 novembre 2022 lo era), semplifica le cose? Ci sono meno persone? Non si direbbe: chi frequenta l’ufficio postale che sorge in via Gomez d’Ayala, a due passi dallo Stadio Collana al Vomero, sa bene che neanche il sabato si salva,
Intanto, da una prima ricostruzione di quanto accaduto, “due banditi armati di pistola hanno fatto irruzione nell’ufficio postale e, dopo aver minacciato i dipendenti, si sono fatti consegnare il denaro contenuto nelle casse”. I due, poi, sarebbero fuggiti a bordo di uno scooter, facendo perdere le proprie tracce, utilizzando la posizione stradale che facilita la fuga.
Inutili, al tempo le indagini avvenute anche con un elicottero, che ha sorvolato la zona intorno allo stadio Collana nella speranza di rintracciare i due malviventi. Come ripescarli? Chissà dov’erano già finiti.
Intanto la sede di Via Omodeo non vive migliori situazioni, visto che il 14 dicembre 2022, alle 8.00 del mattino circa si è ripetuta la stessa scena: due rapinatori e una bella refurtiva di 45mila euro. Solita rapida fuga: a due passi c’è la tangenziale.
“Oramai al Vomero – commentò Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – la delinquenza, organizzata e non, pensa di poterla fare da padrona. Purtroppo le forze dell’ordine che si vedono in giro per le strade e le piazze vomeresi sono decisamente insufficienti per un’area che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono circa 120mila napoletani e dove ogni giorno arrivano tra l’altro migliaia di persone, tra le quali si annidano scippatori, rapinatori e delinquenti di ogni risma e genere, oltre alle famigerate baby gang che aggrediscono, specialmente all’uscita da scuola, giovani inermi, come è accaduto recentemente in via Luca Giordano”.
La “doppietta” anzi, la tripletta, è già stata giocata in passato. Basti pensare al 2013, laddove ci furono due rapine in soli cinque giorni, tre in poco più di un mese. Colpito sempre l’ufficio postale di via Renato Gomez d’Ayala. Pistole puntate contro clienti e impiegati, anche per pochi soldi e l’incertezza a fare compagnia ai clienti e agli operatori.
Al tempo, Gennaro Di Biase, su Il Mattino, riferì che i rapinatori (chissà che non siano sempre gli stessi?), si presentarono tre volte in tempi brevissimi: a fine luglio, il 5 e il 9 settembre. Dal racconto di una testimone oculare si apprese che la dinamica sia stata inquietantemente simile: “Due uomini, ben coperti in volto, scendono in fretta dal motorino, entrano nell’ufficio postale e ci rimangono per due o tre minuti. Uno di loro resta dietro agli sportelli con la pistola per minacciare clienti e dipendenti, mentre l’altro scavalca rapidamente per andare di là degli sportelli e ruba i contanti”. Tanto rischio, all’epoca, per soli 1000 euro circa per le rapine di luglio e del 5 settembre. Trecento euro appena per quella del 9 settembre.
La domanda sorge spontanea: perché, tenuto conto della presenza di tali rapine, non si pensa ad un sistema di vigilanza presso gli uffici postali? Poste Italiane S.p.A. Poste e Telecomunicazioni o Telegrafici (in sigla PT) è un’impresa pubblica italiana sotto forma di società per azioni, la società è partecipata dallo stato attraverso il Ministero dell’economia e delle finanze e la Cassa depositi e prestiti, attiva nei servizi postali, bancari, finanziari, logistici e di telecomunicazioni e telematica pubblica. In breve è l’affidataria del servizio universale postale su tutto il territorio nazionale. Fino all’anno 2026. Valutando da ciò che avviene al Vomero, anche a Piazza degli Artisti, si annoverano file estenuanti. Dopo le due già nominate e soggette a rapine, sabato 18 marzo 2023 (ad esempio), una sola persona allo sportello per seguire anche pratiche lunghe e aria di paura. Naturalmente. Certamente, sia per l’utenza sia per quanti vi lavorano, laddove si sa che il rischio è alto, sarebbe davvero auspicabile l’impiego di addetti alla vigilanza privata con una formazione adeguata e molto professionale soprattutto in materia di vigilanza antirapina e (anche) antiterrorismo.
Parliamo di Guardie Particolari Giurate, munite di giubbotto antiproiettile e di radio ricetrasmittente, tanto da mantenere una comunicazione costante con la centrale operativa. Sarebbe utile anche un presidio esterno dell’agenzia, collocata presso l’entrata dei locali, che mantenga una posizione che consenta il più ampio raggio visivo possibile. I nostri “amici in scooter”, essendo a conoscenza della presenza di una guardia che vigila sull’ufficio postale, forse cambierebbero idea. Per la tranquillità di tutti.
Bianca Fasano.