ANCORA WAR SENZA APPELLO
Viviamo, forse più che nelle ere passate, nel mondo delle molte verità, il che equivale di nessuna verità, ed è sempre attuale il pensiero di Simone Weil sulla verità, esposto nel suo ultimo libro “La prima radice” (1943) dove è detta bisogno più sacro di tutti, senza la quale si sperimenta la tragedia della invivibilità. Nel nostro presente è la invivibilità, nei vari aspetti, oltremodo lievitata a causa delle tante situazioni divenute ingestibili per una quasi impossibilità ovunque di adottare una linea di rettifica: basti pensare solo all’Italia coi tanti problemi legali ed economico- sociali. Noi, però, volgiamo l’attenzione alla invivibilità massima, alla guerra in varie parti del globo presente, alla guerra russo-ucraina per la quale l’escalation nell’uso delle armi è preoccupazione che dovrebbe toccare anche chi è in continenti lontani, quei Potenti indirettamente implicati, invece è altro a predominare. Xi Jinping va a Mosca (visita promessa da tempo) e Vladimir Putin lo accoglie da imperatore nella splendida cornice del salone, centinaia di metri di tappeto rosso ed enormi bandiere dei due Stati. Uno scambio di opinioni franco e sostanzioso, dice Putin, ed è per Xi una sana dinamica di sviluppo. Lo Zar parla dello scambio intercommerciale di 200 miliardi di dollari, del progetto di costruzione del gasdotto Forza della Siberia 2 per esportare gas russo in Cina (si aggiungerà al già funzionante Forza della Siberia 1), inoltre del sostegno alle aziende cinesi, al posto di quelle occidentali, e dell’utilizzo dello yuan nei pagamenti. Xi si dice sicuro che il popolo russo sosterrà Putin alle elezioni del 2024, lo pensiamo augurio sincero all’amico di cui vuole la prosecuzione del potere. Nell’incontro preminenti gli accordi di interessi reciproci, poi l’accenno alla soluzione della guerra russo-ucraina. Xi ribadisce che la Cina è aperta a colloqui di pace: Noi cerchiamo di utilizzare i principi dello Statuto dell’Onu… noi siamo per la pace e il dialogo, siamo fedeli alla storia. E da Pechino il Direttore dell’informazione del Ministero degli Esteri Hua Chunying annuncia una dichiarazione congiunta dei due leader sull’approfondimento del partenariato strategico globale di coordinamento dei due Paesi per la nuova era. Del resto anche Wang Wenbin, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, a evidenziare la diversità di comportamento rispetto all’altro Stato leader globale che si permette certe accuse, precisa: La Cina non è né creatrice, né parte della crisi in Ucraina, né ha fornito armi ad alcuna delle due parti in conflitto. Gli Usa non sono qualificati per puntare il dito contro la Cina, figuriamoci incolparla… dicono di voler mantenere la pace… quel che vedono tutti è che gli Usa continuano a fornire armi. Xi aggiunge che le relazioni russo-cinesi sono una priorità (Putin non è quindi solo, può contare su Xi), che Russia e Cina sono grandi potenze vicine e partner strategici, e invita Putin in Cina. Il concetto fondamentale di Xi è basato sulla necessità di costruire un mondo multipolare da poter più facilmente manipolare nelle cessioni, da gestire ancor più ampiamente nei traffici commerciali. E del multipolarismo spiega la motivazione: nessun Paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo Paese dovrebbe dettare l’ordine internazionale. Ci viene in mente Pirandello che la tanto elogiata democrazia è portato a vedere sotto luce non positiva: La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano solo a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. Qualcosa del genere è anche nel pensiero di Carmelo Bene che interpreta la democrazia come demagogia. Ma –s’interrogava nel lontano tempo Cicerone- si può tollerare un potere superiore alle leggi? Noi non diciamo solo alle leggi ma a quella umanità, a dire il vero, latente non solo in dittatura anche nella democrazia. Comunque sembra che la Cina non voglia dettare l’ordine internazionale, quel che essa vuole è un ordine commerciale a suo vantaggio, per questo al Dragone sta bene la pace e, mettendo da parte le ambiguità che in politica dovrebbero essere sempre tenute in conto, pensiamo la proponga (è desiderio non solo di ucraini e russi, di tutti coloro che si rendono conto delle atrocità della guerra, degli effetti per tutti negativi) in separata sede a Mosca, pentita forse, nonostante tutto quel che va annunciando, di quel 24 febbraio 2022. Intanto Usa e Stati al suo seguito sostengono con armi sempre più potenti l’Ucraina a che continui a farsi massacrare e massacri. Antony Blinken, Segretario di Stato degli Usa, che tiene in poco conto le proposte di pace cinesi, fortemente deplora la visita di Xi a Mosca, avvenuta dopo il mandato di arresto di Putin da parte della Corte Penale Internazionale (Cpi), cui viene aggiunto quello della Commissaria per i diritti dei bambini della Federazione Russa a causa dei bambini ucraini trasferiti in Russia. E la Cina ai giudici dell’Aja: non applicare due pesi e due misure, rispettare l’immunità dei Capi di Stato, evitare la politicizzazione e la politica dei doppi standard. Ricalca la dose Dmitri Medvedev che immagina l’uso mirato di un Onyx ipersonico dal Mare del Nord verso il Tribunale dell’Aya, definito una miserabile organizzazione criminale. La condanna implica, però, il trovarsi del soggetto in uno Stato che abbia ratificato lo Statuto, la Russia non l’ha ratificato, neppure Cina e Stati Uniti hanno ratificato, e del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno ratificato solo Regno Unito e Francia. Il pensiero degli Usa, di Biden, è che il mondo non deve farsi ingannare da nessuna mossa tattica della Russia, sostenuta dalla Cina. Così in Ucraina continuano distruzione e morte, e Oleg Nikolenko, portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, dice: Ci aspettiamo che Pechino usi la sua influenza su Mosca per farle porre fine alla guerra. E come primo punto per il piano di pace Kiev vuole il ritiro delle truppe russe. Noi speriamo che la influenza di Pechino vada oltre Mosca perché si possa arrivare davvero a trattative di pace: nelle nuove guerre non sono soltanto i soldati a patire gravissimi disagi, ferite e morte, anche i civili di tenera età, di ogni età, dell’ultima. Ma, si può essere liberi dalla guerra con le tante verità, senza verità?
Antonietta Benagiano