Cesenatico rivive il dramma dei Marò
Incontro emozionante con il luogotenente Massimiliano Latorre che, davanti alla platea Rotary, ha ripercorso le tappe di una delle pagine più controverse della storia italiana
Una sala convegni del Museo della Marineria gremita ha accolto il luogotenente marò Massimiliano Latorre a Cesenatico per un incontro pubblico in occasione del primo interclub culturale organizzato dal Rotary Club Cesenatico Mare.
All’evento hanno partecipato gli esponenti di altri sei Rotary Club (Forlì Tre Valli, Forlì, Valle del Rubicone, Cervia Cesenatico, Cesena Valle Savio e Cesena).
Massimiliano Latorre, affiancato dal coautore Mario Capanna, ha presentato il suo libro dal titolo “Il sequestro del marò”, in cui descrive la sofferenza del suo ingiusto arresto di undici anni fa quando, assieme al collega Salvatore Girone, venne fermato in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala.
Da quel tragico 15 febbraio 2012, quando il luogotenente Latorre era comandante del team dei fucilieri della Marina militare italiana in servizio sulla petroliera italiana Enrica Lexie come nuclei militari di protezione, è stata ripercorsa una storia che ha attirato molte attenzioni.
Il marò ha parlato dello scontro a fuoco in mare per difendere l’imbarcazione battente bandiera italiana da una nave di pirati, in un mare dove molti malviventi indiani assaltano le barche per fare razzie e chiedere il riscatto agli armatori.
Il lavoro dei militari è proprio quello di difendere queste navi ed i loro equipaggi. Fu così anche quel giorno, quando una barca incrociò la petroliera per poi decidere di defilarsi, probabilmente nel momento in cui i pirati si sono accorti che sulla petroliera c’era una squadra di soldati addestrati.
Poco dopo il comandante della petroliera ha ricevuto dalle autorità indiane la richiesta di far ritorno in porto; a seguire si sparse la voce di due pescatori indiani uccisi. Latorre e i suoi uomini sentirono subito puzza di bruciato e la conferma venne quando gli fecero vedere una imbarcazione completamente diversa rispetto a quella a cui avevano sparato dei colpi di avvertimento.
Il marò ha poi raccontato la detenzione in India, dove ha trascorso 106 giorni in carcere da innocente, per poi essere tenuto “ostaggio” in altre strutture e all’ambasciata italiana.
Sono stati anni duri e tempi durissimi dal 31 agosto 2014, quando Latorre venne colpito da un ictus. La vicenda giudiziaria, in cui lo stato dell’India non ha mai mosso un capo di imputazione, si è conclusa nel gennaio 2022 con l’archiviazione delle accuse. Un anno fa si sparse anche la voce, poi risultata infondata, secondo la quale Massimiliano Latorre avrebbe chiesto un risarcimento milionario allo stato italiano. “Non è vero _ ha detto il marò _, io sono un militare italiano e non ci ho nemmeno pensato”.
Dagli interventi di Mario Capanna, del presidente del Rotary Club Cesenatico Mare, Francesco Giuseppe Gori, del Governatore del Distretto 2072 del Rotary, Luciano Alfieri, del giornalista Giacomo Mascellani che ha intervistato il marò e dallo stesso pubblico presente in sala, è emerso che l’Italia ed i governi dal 2012 ad oggi, non hanno mostrato segnali di vicinanza ai marò. Tuttavia Latorre su questa linea mantiene la testa alta: “Io so benissimo cosa è successo, ma sono un soldato e non andrò mai contro i miei superiori e le autorità”.
La presenza a Cesenatico del marò è stata anche l’occasione per visitare alcuni luoghi simbolo della Romagna, come la mitica osteria Liberio, il centro storico di Cesenatico e il Grand Hotel Da Vinci dove i rotariani romagnoli si sono incontrati per una conviviale.
FOTO Da sinistra Luciano Alfieri, Francesco Gori, Massimiliano Latorre e Giacomo Mascellani