La plastica è entrata da diversi decenni parte integrante delle nostre vite e questo materiale si è rivelato davvero molto utile e particolarmente economico per moltissimi anni.
Tuttavia ci si sta rendendo conto che le difficoltà legate al riciclo (la plastica non è biodegradabile) e alla sua produzione stanno mettendo in seria difficoltà il nostro pianeta.
Nelle prossime righe di questo articolo cercheremo di focalizzarci sull’argomento, analizzando quanto incida per il nostro pianeta l’eccessivo utilizzo della plastica e alcuni semplici consigli per ridurne il consumo da parte nostra.
Stop alla produzione di plastica monouso
La legge del Parlamento Europeo entrata in vigore il nel 2021 ha previsto lo stop alla produzione e all’utilizzo della plastica monouso, come potrete approfondire dalla notizia ufficiale contenuta in questa pagina del sito web politicheeuropee.gov.it.
Come molti di voi avranno già visto non sono più disponibili i tradizionali bicchieri monouso nelle macchinette del caffè al lavoro e i piatti e le posate di plastica nei supermercati, sostituite da appositi elementi monouso che sono biodegradabili.
Anche i contenitori per alimenti e bevande in poliestere sono stati aboliti, così come i famosi cotton fioc e le cannucce monouso.
In seguito, a partire dal 2026, saranno vietati i tappi in plastica e siamo certi che le direttive proseguiranno con il fine di provare ad abolire totalmente l’uso di questo materiale che causa moltissimi problemi al nostro pianeta.
Le difficoltà nella produzione e nel riciclo della plastica
Purtroppo la plastica, seppur molto economica, ha iniziato a causare ingenti danni all’ambiente e alle sue risorse.
La produzione della plastica avviene tramite la raffinazione del petrolio e questo provoca lo sfruttamento eccessivo di una risorsa che è in via di esaurimento, nonché enormi emissioni di CO2 nell’ambiente da parte delle fabbriche.
Anche in merito al riciclo non c’è la passiamo di certo meglio: i siti per la riqualificazione della plastica sono molteplici, ma allo stesso tempo una grandissima quantità di questo materiale viene abbandonata nell’ambiente per arrivare fino al mare, provocando un fortissimo inquinamento in quanto non è biodegradabile.
Per comprendere meglio questo effetto ci sentiamo anche di suggerirvi di leggere l’articolo presente all’indirizzo https://www.acquaalma.com/about-water/isole-di-plastica/, dove avrete modo di scoprire quante siano le isole di plastica presenti nei nostri mari e quali effetti hanno sull’ambiente.
Alcuni numeri sul consumo e l’inquinamento derivante dalla plastica
Ridurre lo sfruttamento della plastica non deve essere una pratica assoggettata solamente ad una regolamentazione europea, in quanto le disposizioni in vigore fino a questo momento contribuiscono solo in parte alla causa del nostro pianeta.
La plastica è presente nel nostro quotidiano, a partire dai dispositivi tecnologici per passare alla cancelleria e anche ai comuni vasi per piante da balcone.
I numeri non sono di certo incoraggianti nel caso proseguissimo con questo trend nel futuro. Si stima infatti che ogni italiano produca 1kg di plastica da dover smaltire o riciclare ogni 5 giorni di media, come affermato in questo articolo, e contando che una bottiglietta disseminata per errore nell’ambiente impiega circa 500 anni per biodegradarsi, rischieremmo che il nostro pianeta entro il 2050 sia invaso da rifiuti di questo materiale.
Agire nel nostro piccolo e nel quotidiano cercando di eliminare usi e abitudini che ci portano ad acquistare oggetti in plastica e a consumarli è la strada corretta per salvare l’ambiente e al contempo rispettare le direttive green a livello europeo.