Incontro conclusivo del progetto promosso dall’Unione europea, che ha coinvolto oltre duemila studenti. Mauro Nicastri: necessario continuare ad investire, l’Anno europeo delle Competenze è una grande opportunità
Le competenze digitali a scuola – tra nuove metodologie di studio e nuovi approcci alla formazione – al centro della conferenza finale del progetto Re-Educo, in corso a Valencia. Il progetto dedicato alle digital skills, promosso dall’Unione europea e finanziato nell’ambito del programma Erasmus+, ha coinvolto nell’ultimo triennio oltre duemila studenti provenienti da Italia, Spagna, Grecia, Cipro e Finlandia.
Un percorso di apprendimento, ma anche di condivisione e scambio di buone pratiche per la promozione della cultura digitale a scuola, che va al di là della conoscenza degli strumenti tecnologici e ne implica un uso consapevole. Partendo da una formazione approfondita del personale scolastico e degli studenti sulle potenzialità e rischi delle tecnologie digitali, sono stati forniti gli elementi per integrare le nuove tecnologie nel percorso di studio e formazione.
“Il progetto Re-Educo, di cui Aidr (Associazione italian digital revolution) è partner per l’Italia – ha sottolineato il presidente Mauro Nicastri, presente a Valencia insieme a Roberto Vescio, account manager di AIDR – ha messo al centro il ruolo della cultura digitale nel processo di formazione degli studenti, supportandoli nel percorso di studi in vista delle competenze richieste dal mercato del lavoro. A tale scopo, infatti, all’interno del progetto è stato condotto uno studio dal quale è emerso ancora un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. I risultati delle indagini potranno contribuire a fornire un quadro dello stato di conoscenza, per le politiche educative dei prossimi anni. Forti di questo importante bagaglio culturale acquisito – conclude Nicastri – continueremo con azioni volte alla promozione della cultura digitale, cui l’Europa guarda con molta attenzione, tanto da aver proclamato il 2023 Anno europeo delle Competenze. L’Italia è stato il primo Paese in Europa ad aver avviato i progetti in questa direzione”.