Il mese di Aprile è , quest’anno un mese sacro. Nel beve volgere di pochi giorni i fedeli musulmani ricorderanno la ” Notte del Destino” che come recita la Sura l-Qadr : ” è migliore di mille mesi. Durante questa notte gli Angeli e lo Spirito discendono, con il permesso del loro Signore per ogni ordine. Essa è pace e salvezza fino all’alba.» E ricorda la rivelazione del Nobile Corano e più avanti la festa Īd al-Fitr che pone termine al mese del digiuno. La comunità ebraica, celebra i riti della Pèsach, del Passaggio del propolo ebraico alla libertà. Quasi contemporaneamente i cristiani celebrano tra il 9 e 16 Aprile la Pasqua , prima quella cattolica e delle chiese riformate e poi dei cristiani di rito orientale.
Insomma , un mese che ci sprona a guardare oltre il nostro orizzonte materiale e vivere appieno la dimensione sopranaturale. Esiste una terra, che meglio di tutte, dopo il luoghi santi di Gerusalemme/Al-Quds rappresenta più di tutte questa unità nella diversità. Credo di si, è questa terra è il Marocco. Dove i cristiani (ortodossi, cattolici e riformati) coabitano assieme agli ebrei , in una terra a maggioranza musulmana. Un esempio di quanto la coesistenza religiosa sia possibile e non un concetto astratto. Come non ricordare che proprio in Marocco hanno trovato ospitalità e possibilità di meditazione i monaci certosino del” Monastero di Nostra Signora dell’Atlante ” . Lo stesso monastero che subì il martirio in terra algerina ed oggi, in marocco è luogo di pellegrinaggio da parte di tanti cattolici. Il Marocco, che assicura alla Chiesa Cattolica la libertà di insegnamento e la gestione delle scuole, è anche la stessa Nazione che ha iscritto nella costituzione del 2001 la cultura ebraica tra quelle compongono il Regno . La Stessa Nazione che, sotto la guida di Sua Maestà Mohammed VI ha promosso da sempre una politica di restauro e conservazione della tradizione ebraica marocchina .
Ma il Marocco è anche la terra dove il Suo Sovrano come guida dei credenti, non solo ha su di se il peso della guida della comunità islamica ma , proprio in virtù del suo ruolo religioso è chiamato , nel rispetto della tradizione islamica a proteggere le fedi abramitiche. Il Marocco, in sostanza , ha sempre avuto una attenzione particolare verso tutte le comunità che si riconoscono nel Libro, e lo status di “Guida dei Credenti” impegna il sovrano ad essere difensore della Fede e protettore di coloro che discendono dal padre Abramo. Per questo che il Marocco è terra di Fede e di Speranza.
Marco Baratto