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IL PUNTO   n. 904 del 7 APRILE 2023

di MARCO ZACCHERA

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SOMMARIO: PASQUA – IN EUROPA (FORSE) SI CAMBIA – SOROS E TRUMP – LA STRAGE DI VIA RASELLA – STORIA IN TV

 

E’ PASQUA

Durante la settimana, quando penso a cosa scrivere su IL PUNTO, spesso mi riprometto di fare meno polemiche e di commentare i fatti con un punto di vista più “positivo”. Poi vedo la TV e le rassegne stampa e mi chiedo come si possano raccontare certe frottole alla gente… E ricasco con la polemica.

Ma domenica è Pasqua e per tutti i cristiani deve essere un’occasione di riflessione profonda per “rinascere” davvero, cercare di capire gli altri senza preconcetti  e soprattutto nell’ impegnarci di più a rinnovare il mondo. Nel fare gli auguri a tutti, spero che questa necessità di riflessione ci accompagni e ci illumini, ne abbiamo davvero bisogno!

 

IN EUROPA (FORSE) SI CAMBIA

Forse, con il voto dell’anno prossimo, l’Unione Europea potrebbe uscire dal controllo politico della sinistra visto che domenica scorsa anche la Finlandia ha virato a destra, così come la Svezia solo pochi mesi fa.

Più che scelta “di destra” sarebbe meglio sottolineare come anche in questi paesi sia cresciuto il nazionalismo e soprattutto il “senso di appartenenza” che si caratterizza con maggiore diffidenza verso Bruxelles e chiusure soprattutto sul tema immigrazione, bioetica, difesa delle proprie radici culturali.

Fatto sta che a vincere in Finlandia sono stati il partito Conservatore e quello dei “Veri Finlandesi”, movimenti che hanno entrambi superato i socialdemocratici della premier uscente Marin, già “cocca” di Draghi.

Una situazione che dovrebbe mettere in allarme la sinistra e il PPE visto che si sta nettamente assottigliando il loro margine di consensi in vista delle elezioni europee dell’anno scorso.

Nella stessa domenica in cui anche la Bulgaria ha confermato una maggioranza di centro-destra problemi e temi come l’immigrazione, la crisi economica e il deficit dell’Unione si fanno sempre più attuali e determinanti per le future scelte elettorali.

La vera forza del connubio attuale tra sinistra, verdi e popolari che guidano Bruxelles è comunque la debolezza altrui: i tanti nazionalismi, le chiusure, le diversità di opinioni in campo conservatore su troppi temi rendono per ora problematica – ma forse speriamo solo per ora – una rivoluzione alla testa della Commissione Europea, ma certamente l’anno che ci separa dal voto europeo sarà decisamente interessante.

Intanto da Bruxelles un altro schiaffo all’Italia con la signora Ursula Von der Leyen che  ha accompagnato il presidente Macron in visita ufficiale a Pechino insieme ai massimi esponenti economici francesi. Se il signor Macron vuole andare in visita a Pechino padronissimo, ma se ci va accompagnato dalla presidente della Commissione UE allora la signora Ursula conferma che l’UE è a servizio di Parigi e dei suoi affari…E questo non mi piace per niente.

 

TRUMP E I SOLDI DI SOROS

Per favore, basta con Donald Trump! Basta a questo gioco di specchi che serve solo al disperato tentativo democratico di mantenere alla Casa Bianca per altri quattro anni un vecchietto debole, influenzabile e ricattabile come Joe Biden.

Trump non è una persona trasparente e quindi c’è ampio spazio per le inchieste giudiziarie, ma che nel suo caso vengono gonfiate e portate avanti con evidente partigianeria politica, il che poi gli permette di fare brillantemente la “vittima”.

Più Trump viene accusato (lui dice “perseguitato”) più crescono forse i suoi sostenitori all’interno del Partito Repubblicano vista l’assurdità delle inchieste, ma se Trump è forte all’interno del partito è molto più debole tra gli elettori americani (moltissimi dei quali lo detestano) e così – se sarà lui il candidato repubblicano – è molto probabile che alla fine vinca di nuovo il candidato democratico, Joe Biden appunto.

Su questa recente indagine giudiziaria contro Trump a New York diventa comunque difficile dare torto all’ex presidente visti i metodi dell’accusa, rappresentata dal procuratore di Manhattan Alvin Bagg, un democratico (i procuratori in USA si eleggono) sponsorizzato direttamente da George Soros che gli ha versato almeno 500.000 dollari attraverso la sua fondazione “Color of Change”. Soros  ha come obiettivo  di “cambiare” la giustizia americana e vuole imporre il suo personale punto di vista economico e politico al mondo, una volta di più dimostrandosi uno dei massimi corruttori del pianeta.

C’è solo da sperare che alle primarie repubblicane prevalga un candidato alla presidenza più credibile di Trump e che a quel punto potrebbe vincere più facilmente le elezioni contro Biden, come i democratici sanno perfettamente e Soros non vorrebbe mai.

 

LE (SCOMODE) VERITA’ SU VIA RASELLA

Un vero peccato che il mio amico e presidente del Senato Ignazio La Russa abbia banalizzato con una frase infelice quanto successe in Via Rasella, a Roma, il 23 marzo del 1944, con l’attentato che portò poi allo spaventoso eccidio delle Fosse Ardeatine.

Una volta di più si è persa così l’occasione di ricordare invece nei dettagli – soprattutto ai più giovani – questo episodio inutile e criminale compiuto da un gruppo di partigiani comunisti. Nella solita lettura demagogico-retorico-resistenziale, si evita innanzitutto di ricordare che Roma era stata dichiarata “città aperta” e che quindi – sotto l’auspicio vaticano – non ci dovevano essere attacchi e azioni di guerra.

Non ci fu nulla di eroico nel far scoppiare una bomba al passaggio di una compagnia di soldati italo-tedeschi (erano delle province di Bolzano, Trento e Belluno) che con le armi scariche tornavano a piedi in caserma. Erano persone anziane richiamate, non forze combattenti nè SS o ipso-facto “nazisti”. Ne furono uccisi 33, oltre ad alcuni civili (compreso un ragazzo di 12 anni) che semplicemente passavano di lì.

Soldati obiettivamente inermi perchè l’attacco non fu appunto contro un comando militare o uccidendo degli alti ufficiali oppure prendendo di mira un deposito di armi o per creare un qualsiasi vantaggio dal punto di vista bellico.  No, fu solo un’imboscata per scatenare la rabbia tedesca, una scelta “a freddo” voluta e compiuta del Partito Comunista Italiano (di cui il leader Giorgio Amendola nel dopoguerra si assunse la responsabilità morale e politica) e che portò a una rappresaglia spaventosa, inumana, drammatica, assurda, ma che era già stata annunciata e che non ci sarebbe stata senza l’inutile attentato che alla fine portò a morte 370 persone innocenti.

Nessuno dei “coraggiosi” responsabili  si presentò per evitare la rappresaglia e così il PCI in un colpo solo sfruttò la situazione non solo per l’indignazione della gente, ma sapendo bene che i tedeschi avrebbero ucciso per rappresaglia prima di tutto i detenuti politici che in quel momento a Roma erano quasi tutti delle altre varie forze della Resistenza, a cominciare dai 57 militanti del Partito d’Azione, al leader dei partigiani monarchici – il colonnello Giuseppe Cordero di Montezemolo – e i 44 appartenenti a “Bandiera Rossa”, frazione  partigiana che il PCI ufficiale non gradiva per niente.

La bomba di Via Rasella fu un’azione duramente criticata anche da molti ambienti antifascisti e che portò a fratture gravissime sul fronte partigiano, eppure giudicata così “eroica” che nel dopoguerra agli attentatori fruttò encomi e medaglie.

Carla Capponi – una delle attentatrici – ricevette addirittura la medaglia d’Oro al valore militare (!) e fu eletta due volte al Senato per il PCI. Pensare di equiparare la Capponi a un Salvo D’Acquisto (l’eroico carabiniere che offrì volontariamente la propria vita perchè i tedeschi risparmiassero altri condannati a morte dopo un rastrellamento) è un insulto alla memoria storica, eppure è andata proprio così.

Non posso che sottolineare come ci sia ancora oggi un mondo retorico-resistenziale che ad ormai 80 anni dai fatti non ha avuto ancora il coraggio di ammettere le proprie responsabilità, le proprie nefandezze che si mischiano e macchiano tanti atti gloriosi ed eroici dell’antifascismo vero, quello idealista e “pulito” di decine di migliaia di persone che lottarono e soffrirono per la libertà del nostro paese.  Gente per fortuna ben diversa dai GAP (Gruppi di azione patriottica) del PCI che in tutta Italia come in Via Rasella puntarono invece solo ad uccidere, a diffondere l’odio, le divisioni, le vendette, le rappresaglie. Certo non si può voler scrivere e raccontare la storia d’Italia e dimenticare questi loro misfatti.

Tra due settimane sarà il 25 aprile con le consuete manifestazioni troppo spesso retoriche, ma temo che anche quest’anno nessuno ammetterà l’inutile violenza che fu volutamente alimentata per mesi dal partito comunista che aveva ben altri fini – ovvero la rivoluzione sovietica – piuttosto che la libertà del nostro paese.

Così come quasi nessuno credo ricorderà anche quegli “altri” italiani, quelli massacrati in decine di migliaia nei giorni e nei mesi successivi al 25 aprile del ’45, spesso solo perchè avevano scelto e si erano ritrovati “dalla parte sbagliata”.

 

STORIA IN TV

RICORDO CHE SU TELEVCO-AZZURRATV VANNO IN ONDA OGNI SETTIMANA LE MIE PUNTATE DI STORIA LOCALE, SUI CANALI 17 E 617 (Piemonte) OPPURE SU STREAMING. Gli appuntamenti sono il SABATO alle ore 13.30 e in replica la DOMENICA alle ore 18.00

 

UN SALUTO E BUONA PASQUA A TUTTI                    MARCO ZACCHERA

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