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E… dopo il 22 Aprile? –  53ma Giornata mondiale della Terra e contrasto al cambiamento climatico. E poi?

Il 22 aprile di ogni anno, in tutto il mondo, si celebra l’Earth Day, la Giornata della Terra. In Italia come in altri circa 190 paesi del mondo è il giorno in cui si manifesta per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del Pianeta che viviamo. Per questo “evento green” si mobilitano, nel mondo, circa un miliardo di individui. La problematica, infatti, è sempre più attuale giacché, le abitudini e le azioni dell’uomo, spesso incoscienti ed imprudenti, stanno sempre più mettendo a rischio il Pianeta in cui viviamo e, con esso, la sopravvivenza di chi verrà dopo di noi. La giornata della terra riesce, da anni, a catalizzare l’attenzione dell’uomo e sensibilizzarlo circa lo stato delle cose nonché sugli stili di vita spesso sbagliati e che abbisognano di una inversione di rotta per proteggere la Terra che viviamo. Ma perché, e quando è stata istituita la giornata della Terra? Già nel 1962, l’attivista americano John McConnell, sosteneva attività legate all’ecologia ed a tematiche green, fino al 1969 quando propose una giornata dedicata al Pianeta. L’obiettivo era sostenere e favorire la pace e coinvolgere gli umani circa la necessità di custodire e preservare ogni forma di vita del Pianeta Terra. Il senatore americano Nelson Gaylord, poi, in seguito ad uno sversamento di petrolio da un pozzo della California, che causò un disastro ambientale, ebbe a istituire la manifestazione strutturandola come un evento ecologista ed ambientalista universale. Su sua iniziativa, infatti, il 22 aprile 1970, scesero in piazza circa 20 milioni di americani che manifestarono in difesa della terra. Manifestarono contro i rifiuti tossici, contro la deforestazione e l’inquinamento da combustibili fossili. La società si iniziò, quindi, ad interrogare con sempre maggiore insistenza con l’obiettivo di cercare di dare risposte e soluzioni ai problemi ambientali.  Ebbene, 53 anni dopo, ci ritroviamo a parlare delle stesse emergenze constatando che, verosimilmente, la situazione è pure peggiorata. C’è tantissimo da fare ed è ancora emergenza.  Il cambiamento climatico, la deforestazione, l’inquinamento, lo spreco delle risorse naturali ed un riciclaggio “fatto male” sono solo alcune delle problematiche di cui ci dobbiamo occupare da subito.  La “giornata della terra”, il 22 aprile appunto, deve essere una giornata che ci deve “far meditare”, ci deve “ricordare” quali gli obiettivi che è necessario raggiungere; dobbiamo, verosimilmente, raggiungere una sostenibilità ambientale dove le fonti rinnovabili vanno a sostituire le fonti fossili, dove non si utilizzano più i pesticidi tossici, dove non deve più esistere una deforestazione incondizionata. Dalla “giornata della terra” noi tutti dobbiamo provare a reiniziare a mettere al centro delle nostre iniziative la priorità per la Terra e le sue “richieste”, dobbiamo riflettere su ciò che sta accadendo, su come e cosa ognuno di noi può fare per migliorare il contesto, per addivenire ad un futuro sostenibile. Un solo giorno non basta, assolutamente, ma, il 22 aprile, può aiutare a prendere consapevolezza di una situazione allarmante per chi verrà dopo di noi. Cosa fare: proviamo, da subito, a fare bene la raccolta differenziata già che, molti cittadini, ancora, vivono con insofferenza il dover dividere i rifiuti, ma, sia chiaro, questo è il primo passo per rispettare l’ambiente, e poi, fare spesa sostenibile, camminare a piedi, andare in bici, riciclare, aggiustare un oggetto che si rompe prima di gettarlo. Non perdiamo la fiducia perché la attuale situazione, critica, si può modificare solo se ognuno di noi si impegnerà in prima persona. E… quando è passato un giorno, e siamo al 23 aprile, ci siamo già dimenticati di “celebrare” la terra? Ci siamo già dimenticati che dobbiamo tutelare la terra? Ci siamo già dimenticati che dobbiamo preservare la ricchezza della terra? Papa Francesco, su twitter, scrive che la cura della terra è “un obbligo morale per tutti”.

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Cav. Sergio Zuppardi

Ambasciatore europeo del clima

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