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FOTO Rifugiati sudanesi si riparano sotto un albero in un villaggio nel vicino Ciad a 5 km dal confine. © UNHCR/Aristophane Ngargoune
25 aprile 2023

L’UNHCR si mobilita per aiutare le persone in fuga dal Sudan verso i paesi limitrofi

L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, sta aumentando l’assistenza alle persone in fuga verso i Paesi confinanti con il Sudan, dove i combattimenti sembrano destinati a provocare ulteriori spostamenti sia all’interno che all’esterno del Paese.

Finora, nella regione, i movimenti oltre confine più significativi sono stati quelli dei sudanesi in fuga verso il Ciad e dei rifugiati sud sudanesi che fanno ritorno in Sud Sudan. Abbiamo anche segnalazioni di persone che iniziano ad arrivare in Egitto, ma al momento non sono disponibili numeri precisi.

Tra i movimenti che interessano la popolazione e che ci aspettiamo di osservare nei prossimi giorni, ci sono i flussi in uscita di nuovi rifugiati sudanesi verso i Paesi limitrofi, il ritorno dei rifugiati attualmente ospitati dal Sudan e i movimenti di altri rifugiati ospitati dal Sudan verso altri Paesi limitrofi.

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L’UNHCR sta lavorando a stretto contatto con i partner e i governi nella regione, per valutare i bisogni dei nuovi arrivati e preparare una risposta congiunta. Vogliamo ringraziarli per aver continuato a tenere aperte le frontiere a coloro che fuggono dal Sudan, per cercare protezione internazionale o per fare ritorno nei Paesi d’origine.

In Ciad, l’UNHCR e i partner hanno dispiegato team di emergenza lungo il confine orientale con il Sudan per rispondere ai bisogni urgenti di protezione e assistenza umanitaria. Il governo del Ciad e l’UNHCR hanno avviato attività di preregistrazione per identificare i nuovi arrivati e valutare i loro bisogni. Dall’inizio dei combattimenti, almeno 20.000 rifugiati sono fuggiti attraverso il confine con il Ciad. Molti si trovano in villaggi a soli 5 km di distanza dal Sudan e si prevede che altri arriveranno nei prossimi giorni.

L’UNHCR sta inoltre potenziando le forniture di beni di prima necessità, tra cui materassini per dormire, sapone e utensili da cucina per 20.000 rifugiati. I rifugiati stanno trovando riparo sotto gli alberi e non hanno acqua pulita e cibo.

Si sta predisponendo il trasferimento delle famiglie in un campo profughi esistente più distante dal confine, mentre è stata identificata una nuova località per far fronte agli altri arrivi. Più di 400.000 rifugiati sudanesi sono già ospitati in 13 campi e tra le comunità locali del Ciad orientale.

In Sud Sudan, gli operatori dell’UNHCR, insieme ai partner, hanno raggiunto i valichi di frontiera per monitorare i nuovi arrivi e fornire aiuto. Ad oggi, abbiamo registrato quasi 4.000 Sud Sudanesi che hanno attraversato il confine con il Sudan, soprattutto attraverso il valico di Renk, nello Stato dell’Upper Nile. È possibile che ne arrivino altri attraverso passaggi di frontiera informali.

Molti tra coloro che arrivano hanno avuto modo di pagare il trasporto da Khartoum e continuare il viaggio in Sud Sudan; hanno riferito al personale dell’UNHCR, di un gran numero di connazionali che sta cercando di raggiungere il confine a piedi. È difficile confermare il numero di coloro che sono in viaggio verso il Sud Sudan. Si registra tuttavia un aumento giornaliero degli arrivi a Renk. È probabile che coloro che arrivano a piedi siano più vulnerabili e abbiano maggiori necessità rispetto ai primi arrivati.

In Sudan ci sono oltre 800.000 rifugiati sud sudanesi, un quarto dei quali si trova a Khartoum ed è direttamente colpito dai combattimenti.

Per sostenere le autorità locali e nazionali, l’UNHCR sta allestendo centri di accoglienza al confine con il Sudan meridionale per la registrazione e l’identificazione di emergenza delle persone vulnerabili in arrivo e per la distribuzione di generi di prima necessità, come l’acqua potabile. Stiamo collaborando con i partner per creare strutture di telecomunicazione al confine, in modo che i nuovi arrivati possano contattare le loro famiglie e per facilitare il viaggio.

Si prevede che la maggior parte di coloro che stanno facendo ritorno, si dirigerà verso zone del Paese estremamente fragili a causa del conflitto, del cambiamento climatico o dell’insicurezza alimentare – o di una combinazione di tutti e tre.

Il Sud Sudan sta già soffrendo una grave crisi umanitaria. Il Paese conta più di 2,3 milioni di sfollati interni; quasi tre quarti della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria e 2,2 milioni di sud sudanesi sono rifugiati nei Paesi vicini. L’UNHCR esprime preoccupazione per il fatto che un numero elevato e non pianificato di nuovi ritorni nel Paese possa destabilizzare le comunità locali già in difficoltà.

L’impatto umanitario di questa crisi sarà pesante. Il Sudan ospita più di 1 milione di rifugiati e 3,7 milioni di sfollati interni. I programmi di assistenza, già sovraccarichi, sono ora gravemente ostacolati.

Tutte le operazioni dell’UNHCR nei Paesi confinanti con il Sudan colpite da questa nuova emergenza ospitano già grandi popolazioni di rifugiati e sfollati interni e sono anch’esse estremamente sotto finanziate. È necessario sostegno urgente per garantire l’assistenza tempestiva a coloro che fuggono dalle ostilità.

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