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Sangalli: l’assegnazione a Milano della terza sede del Tribunale Unificato del Brevetto sarebbe un’ulteriore conferma della rilevanza della città e del Paese

 

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Dichiarazione di Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi a Palazzo di Giustizia all’incontro sul tema ‘Il nuovo sistema del brevetto unitario: pronti a partire’.

Ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “L’assegnazione a Milano della terza sede del Tribunale Unificato del Brevetto sarebbe un’ulteriore conferma della rilevanza istituzionale, politica ed economica della nostra città e del nostro Paese. Per il sistema delle imprese vorrebbe dire più semplificazioni e certezza del diritto e dunque più competitività a livello internazionale”.

 

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Di seguito  l’intervento di Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi a Palazzo di Giustizia all’incontro sul tema ‘Il nuovo sistema del brevetto unitario: pronti a partire’.

 

Gentili Signore, Signori, Autorità, Ministro Nordio,

grazie per questo incontro che segna un passaggio rilevante per l’Europa, per il nostro Paese e per Milano.

Ringrazio la dott.ssa Marina Tavassi per il grande lavoro che ha svolto negli anni e per il suo prezioso contributo a livello europeo per raggiungere l’importante Accordo sul brevetto unitario.

Come sapete, ci troviamo in una fase politica e diplomatica delicata quanto strategica.

L’assegnazione a Milano della terza sede del Tribunale Unificato del Brevetto rappresenterebbe per la città e per il Paese un traguardo istituzionale, politico ed economico notevole.

E nello stesso tempo sarebbe una svolta importante per il sistema imprenditoriale per almeno due ragioni.

Prima di tutto – e questo vale indipendentemente dalle sedi – perché le imprese hanno bisogno di semplificazioni e certezze, ancor di più laddove ci sono investimenti in capitale umano, ricerca e sviluppo. L’essere arrivati a un Accordo sul brevetto unitario, sottoscritto da 25 Paesi europei è un successo.

Ed è un successo perché superiamo quel complicato meccanismo delle validazioni multiple e perché si evita il rischio di decisioni contrastanti fra Stati. La certezza del diritto e ancora una volta l’approccio unitario diventano un elemento di semplificazione e competitività per tutte le imprese.

Il secondo motivo ci riguarda più da vicino e chiama in causa il ruolo che il nostro Paese, e in particolare il sistema Milano, può giocare in questa partita.

Ricordiamo bene che nel 2012, quando fu sottoscritto l’Accordo, l’Italia era posizionata al quarto posto (dopo Parigi, Monaco e Londra) per brevetti europei validati. Un dato che costituiva anche il parametro per l’attribuzione delle sedi.

Con Brexit ora questo ruolo spetterebbe all’Italia e a Milano in particolare a seguito della sua candidatura.

Come sappiamo le negoziazioni sono tutt’ora in corso e la fase è molto delicata. Ma vorrei sottolineare che il nostro Paese e Milano in particolare hanno un ruolo centrale rispetto alla capacità brevettuale.

Ricordo che nell’ultimo decennio sono state pubblicate dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) 41.296 domande italiane di brevetto, di cui 6.615 (ovvero il 16%) si riferiscono alla provincia di Milano.

Per la specificità del nostro tessuto economico e la sua naturale capacità di investimenti in ricerca e sviluppo, l’assegnazione a Milano del tribunale unico dei brevetti può generare benefici importanti in termini di posti di lavoro, iniziative professionali, incentivi alla formazione e alla specializzazione nonché occasioni per competere sul mercato internazionale della proprietà intellettuale.

Sappiamo bene, anche dalle più recenti analisi di Unioncamere e dal Centro Studi Tagliacarne che la capacità di investire in ricerca e sviluppo (inclusa quello dei prodotti della proprietà intellettuale) genera una redditività superiore del 67,4% a quella delle imprese che non effettuano investimenti.

E questo asset è importantissimo per Milano, che in questi anni sta investendo in maniera significativa sul capitale umano e sulla capacità di attrarre talenti e investimenti esteri.

Poter contare sulla sede milanese del Tribunale Unico dei brevetti sarebbe quindi un’opportunità supplementare di crescita, ancor più se pensiamo a tutte le attività della Camera di commercio per promuovere marchi, brevetti e proprietà intellettuale.

Ringrazio quindi il Governo per l’incisiva azione politica e diplomatica portata avanti finora, in particolare il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Giustizia e il Ministero del Made in Italy.

Occorre continuare a lavorare in questa direzione affinché il 1° giugno (quando entra in vigore l’Accordo per il Tribunale Unico dei Brevetti) si giunga alla decisione formale dell’istituzione della sezione di Milano della Divisione Centrale in sostituzione a quella di Londra.

Tuttavia, come sappiamo, il punto centrale della negoziazione con la Francia e la Germania, riguarda le competenze ridotte che sarebbero riconosciute alla sede milanese rispetto a quelle che erano in capo a Londra.

Più precisamente, a Monaco sarebbero trasferiti due settori strategici come la chimica e la metallurgia, mentre a Parigi andrebbe la parte più sostanziosa dei brevetti farmaceutici.

Quindi sarebbe particolarmente importante poter concordare una revisione a breve delle competenze per arrivare a una sintesi degli interessi dei tre Paesi che tenga conto dei riscontri del primo periodo di operatività, al fine di migliorare il funzionamento del Tribunale Unificato dei brevetti.

L’obiettivo comune e il fine ultimo è quello di dare piena operatività al Brevetto Unitario e fornire come sistema Milano il nostro migliore contributo.

Come noto grandi inventori e imprenditori hanno scelto la nostra città, riconoscendone una indubbia dinamicità e capacità attrattiva.

Un esempio illustre dal passato è l’imprenditore Hermann Einstein, (padre di Albert) che scelse Milano come sede della propria impresa di dinamo e motori.

E a questo proposito mi piace ricordare proprio una frase di Albert Einstein che rappresenta lo spirito che guida tutti gli inventori e coloro che lavorano per la crescita e per lo sviluppo:

La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando necessario.

 

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