Leader mondiali chiedono responsabilità in Iran, sostegno al piano in 10 punti di Maryam Rajavi
In una lettera aperta congiunta, 108 ex leader mondiali di 45 Paesi anno chiesto il sostegno internazionale alle proteste a favore della democrazia dell’Iran e l’inserimento nella lista delle organizzazioni terroristiche dei membri del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) del regime. La lettera, indirizzata a diverse potenze mondiali, arriva pochi giorni dopo che il regime ha giustiziato tre manifestanti, indicando l’urgenza della situazione.
La lettera, firmata da ex capi di Stato o di governo, fa appello ai leader di Canada, Unione Europea, Regno Unito e Stati Uniti d’America affinché ritengano “i dirigenti della Repubblica Islamica dell’Iran responsabili dei loro crimini”.
Gli ex leader mondiali esprimono il loro sostegno al popolo iraniano, che desidera ardentemente una repubblica laica e democratica dove nessun individuo, indipendentemente dalla sua religione o dalle sue condizioni alla nascita, goda di ingiusti privilegi sugli altri. La lettera sottolinea che il popolo iraniano si è risolutamente allontanato da qualsiasi tipo di governo dittatoriale, sia quello del deposto scià che l’attuale regime teocratico.
Nell’affermare il diritto del popolo iraniano a determinare il proprio futuro, gli ex leader mondiali riconoscono gli sforzi continui e instancabili della coalizione democratica del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) per un cambiamento democratico. Esprimono sostegno al Piano in Dieci Punti della presidente-eletta del CNRI signora Maryam Rajavi, che si allinea ai loro valori democratici e indica come obiettivi libere elezioni, libertà di riunione e di espressione, abolizione della pena di morte, uguaglianza di genere, separazione tra religione e Stato, autonomia delle etnie iraniane e un Iran non nucleare.
I firmatari di questa lettera includono 50 ex presidenti, 47 ex primi ministri, un ex cancelliere e altri nove ex capi di Stato di tutto il mondo. Anche altre personalità di spicco, tra cui due ex presidenti della Commissione Europea e tre premi Nobel per la pace, hanno aderito.
Tra i firmatari ci sono ex primi ministri di Regno Unito, Francia, Italia, Polonia, Spagna, Ucraina, Canada e due ex segretari generali dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA).
Ricordando la repressione della “rivolta popolare in Iran”, che ha provocato la morte di circa 750 manifestanti e l’arresto di altri 30.000, gli ex leader mondiali evidenziano la responsabilità della comunità internazionale nel difendere i diritti umani del popolo iraniano.
La lettera afferma che il prolungato silenzio e la mancanza di azione della comunità internazionale nel corso degli anni hanno contribuito a favorire un clima di impunità all’interno dell’Iran. Ricorda che le autorità iraniane hanno effettuato esecuzioni sistematiche di manifestanti e prigionieri politici, uccidendo decine di migliaia di persone dagli anni ‘80. La lettera annota specificamente i tragici eventi dell’estate del 1988, quando più di 30.000 prigionieri politici, per lo più membri del movimento di opposizione MEK, furono spietatamente massacrati.
I firmatari condannano fermamente l’interferenza del regime iraniano in Medio Oriente e in Europa, compresa la fornitura di droni per assistere la Russia nella guerra contro l’Ucraina, nonché i suoi tentativi terroristici e attacchi informatici contro l’Albania.
In conclusione, la lettera invita con enfasi le nazioni a unirsi a sostegno del popolo iraniano che lotta per un completo cambiamento. Esorta ad intraprendere azioni decisive contro l’attuale regime, con l’inserimento nella lista nera delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) e la garanzia che i dirigenti del regime siano ritenuti responsabili dei loro gravissimi crimini contro l’umanità.
La lettera aperta di centosette leader mondiali, originariamente resa pubblica sul sito web JVMI, è pubblicata di seguito.
Nuova iniziativa globale
Più di 100 ex leader mondiali sollecitano il sostegno alla rivolta in Iran con misure concrete
Due ex presidenti della Commissione Europea e decine di leader europei sono tra i firmatari della lettera aperta
La comunità internazionale deve sostenere i manifestanti pro-democrazia dell’Iran e inserire nella lista nera la Guardia Rivoluzionaria (IRGC) – hanno dichiarato più di 100 illustri ex leader mondiali di 45 nazioni in una nuova iniziativa globale. L’appello è stato lanciato martedì in una lettera collettiva ai leader di diverse potenze mondiali, pochi giorni dopo che il regime ha giustiziato tre manifestanti.
I tre uomini sono stati giustiziati per aver preso parte alla rivolta nazionale iniziata lo scorso settembre. Nelle ultime tre settimane, c’è stata un’allarmante ondata di esecuzioni, che hanno superato l’incredibile cifra di 100 nel tentativo del regime di reprimere le proteste impunemente.
La lettera collettiva di 107 ex capi di Stato o di governo ha invitato i leader di Canada, UE, Regno Unito e Stati Uniti a chiedere che “la leadership della Repubblica Islamica dell’Iran risponda dei suoi crimini”.
“Vi incoraggiamo a essere solidali con il popolo iraniano nel suo desiderio di una repubblica laica e democratica in cui nessun individuo, indipendentemente dalla religione o dalle sue condizioni alla nascita, abbia alcun privilegio sugli altri. Attraverso i suoi slogan, il popolo iraniano ha chiarito che rifiuta ogni forma di dittatura, sia quella dello scià deposto o l’attuale regime teocratico, e quindi rifiuta qualsiasi associazione con entrambi”, afferma la lettera aperta.
Gli ex leader hanno stabilito che il Piano in 10 Punti per il futuro dell’Iran articolato dalla signora Maryam Rajavi, presidente-eletta della coalizione democratica Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran, merita il sostegno internazionale.
“Crediamo che spetti al popolo iraniano decidere del proprio futuro. Tuttavia, riconosciamo che per quattro decenni la coalizione democratica del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) ha costantemente e instancabilmente perseguito il cambiamento democratico. A questo proposito, crediamo che il Piano in 10 Punti articolato dalla presidente del CNRI, la signora Maryam Rajavi, meriti sostegno. Il suo impegno per libere elezioni, libertà di riunione e di espressione, abolizione della pena di morte, uguaglianza di genere, separazione tra religione e Stato, autonomia per le etnie iraniane e un Iran non nucleare è in linea con i nostri stessi valori democratici”, hanno scritto gli ex leader mondiali.
I firmatari della lettera includono 50 ex presidenti, 47 ex primi ministri, un ex cancelliere e altri nove ex capi di Stato di tutto il mondo. Tra i firmatari figurano due ex presidenti della Commissione europea e tre premi Nobel per la pace.
I firmatari europei della lettera includono gli ex primi ministri di Regno Unito, Francia, Italia, Polonia, Spagna e Ucraina. In Sud America, i firmatari includono gli ex presidenti di Argentina, Cile, Colombia, Costa Rica e Messico e due ex segretari generali dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA). Altri firmatari di primo piano sono due ex primi ministri canadesi.
Ricordando la repressione della “rivolta popolare in Iran”, che ha provocato la morte di circa 750 manifestanti e l’arresto di altri 30.000, gli ex leader mondiali hanno ribadito che la comunità internazionale ha la “responsabilità” di sostenere i diritti umani del popolo iraniano.
“Decenni di apparente silenzio e inazione da parte della comunità internazionale hanno contribuito ad alimentare una cultura dell’impunità in Iran. Dagli anni ‘80, le autorità iraniane hanno giustiziato decine di migliaia di manifestanti e prigionieri politici. Tragicamente, nella sola estate del 1988 oltre 30.000 prigionieri politici – la grande maggioranza dei quali erano membri del movimento di opposizione MEK – furono brutalmente massacrati”, si legge nella lettera.
I firmatari hanno condannato l’ingerenza del regime iraniano in Medio Oriente e in Europa, inclusi la fornitura di droni per sostenere la guerra della Russia contro l’Ucraina nonché gli attentati terroristici e gli attacchi informatici in Albania.
“Esortiamo le vostre nazioni a schierarsi con il popolo iraniano nella sua aspirazione al cambiamento e a compiere passi decisivi contro l’attuale regime. Ciò include l’inserimento nella lista nera delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) e il ritenere i funzionari del regime responsabili dei loro crimini contro l’umanità”, aggiunge la lettera.
Giustizia per le Vittime del Massacro del 1988 in Iran
(Justice for the Victims of the 1988 Massacre in Iran – JVMI)
23 maggio 2023
I nomi dei firmatari :
Jean Claude Juncker – Former Prime Minister, Luxembourg; former President of the European Commission
Romano Prodi – Former Prime Minister, Italy; former President of the European Commission
Lech Wałęsa – Former President, Poland; Nobel Peace Prize laureate
Juan Manuel Santos – Former President, Colombia; Nobel Peace Prize laureate
Oscar Arias Sánchez – Former President, Costa Rica; Nobel Peace Prize laureate
Liz Truss – Former Prime Minister, United Kingdom
Bernard Cazeneuve – Former Prime Minister, France
Yulia Tymoshenko – Former Prime Minister, Ukraine
Stephen Harper – Former Prime Minister, Canada
Miguel Ángel Rodríguez Echeverría – Former President, Costa Rica; former Secretary General of the Organization of American States (OAS)
César Gaviria – Former President, Colombia: former Secretary General of the Organization of American States (OAS)
Matteo Renzi – Former Prime Minister, Italy
Mariano Rajoy – Former Prime Minister, Spain
Janez Janša – Former Prime Minister, Slovenia
Aníbal Cavaco Silva – Former President and former Prime Minister, Portugal
Guy Verhofstadt – Former Prime Minister, Belgium
Mary McAleese – Former President, Ireland
Micheline Calmy-Rey – Former President, Switzerland
Heinz Fischer – Former President, Austria
Marie-Louise Coleiro Preca – Former President, Malta
Ricardo Lagos Escobar – Former President, Chile
Mauricio Macri – Former President, Argentina
Danilo Türk – Former President, Slovenia
Sebastián Piñera E. – Former President, Chile
Vicente Fox – Former President, Mexico
Haidar Abu Bakr al-Attas – Former Prime Minister, Yemen
Carlos Alvarado Quesada – Former President, Costa Rica
Giuliano Amato – Former Prime Minister, Italy
Pedro Angulo Arana – Former Prime Minister, Peru
Andrus Ansip – Former Prime Minister, Estonia
Mercedes Aráoz – Former Prime Minister, Peru
Rosalía Arteaga Serrano – Former President, Ecuador
Alexandru Athanasiu – Former Prime Minister, Romania
José María Aznar – Former Prime Minister, Spain
Gordon Bajnai – Former Prime Minister, Hungary
Nicolás Ardito Barletta – Former President, Panama
Jaume Bartumeu-Cassany – Former Prime Minister, Andorra
Gian Nicola Berti – Former Captain Regent, San Marino
Georgi Bliznashki – Former Prime Minister, Bulgaria
Emil Boc – Former Prime Minister, Romania
Luca Boschi – Former Captain Regent, San Marino
Felipe Calderón – Former President, Mexico
Rafael Ángel Calderón Fournier – Former President, Costa Rica
Kim Campbell – Former Prime Minister, Canada
Miro Cerar – Former Prime Minister, Slovenia
Laura Chinchilla Miranda – Former President, Costa Rica
Matteo Ciacci – Former Captain Regent, San Marino
Emil Constantinescu – Former President, Romania
Carlo Cottarelli – Former Prime Minister, Italy
Édith Cresson – Former Prime Minister, France
Iván Duque – Former President, Colombia
José María Figueres – Former President, Costa Rica
Ántero Flores-Aráoz E. – Former Prime Minister, Peru
Federico Franco – Former President, Paraguay
Mario Frick – Former Prime Minister, Liechtenstein
Carlos D. Mesa Gisbert – Former President, Bolivia
Lawrence Gonzi – Former Prime Minister, Malta
Dalia Grybauskaitė – Former President, Lithuania
Alfred Gusenbauer – Former Chancellor, Austria
Geir H. Haarde – Former Prime Minister , Iceland
Avdullah Hoti – Former Prime Minister, Kosovo
Osvaldo Hurtado – Former President, Ecuador
Toomas Hendrik Ilves – Former President, Estonia
Enda Kenny – Former Prime Minister, Ireland
Andrej Kiska – Former President, Slovakia
Bronisław Komorowski – Former President, Poland
Andrius Kubilius – Former Prime Minister, Lithuania
Milan Kučan – Former President, Slovenia
Aleksander Kwaśniewski – Former President, Poland
Zlatko Lagumdžija – Former Prime Minister, Bosnia and Herzegovina
Vytautas Landsbergis – Former Head of State, Lithuania
Yves Leterme – Former Prime Minister, Belgium
Moritz Leuenberger – Former President, Switzerland
Igor Lukšić – Former Prime Minister, Montenegro
Jamil Mahuad – Former President, Ecuador
Pandeli Majko – Former Prime Minister, Albania
Kazimierz Marcinkiewicz – Former Prime Minister, Poland
Moncef Marzouki – Former President, Tunisia
Giuseppe Maria Morganti – Former Captain Regent, San Marino
Mireya Moscoso – Former President, Panama
Michele Muratori – Former Captain Regent, San Marino
Joseph Muscat – Former Prime Minister, Malta
Jiří Paroubek – Former Prime Minister, Czech Republic
Pedro Passos Coelho – Former Prime Minister, Portugal
Andrés Pastrana – Former President, Colombia
Ernesto Pérez Balladares – Former President, Panama
Jorge Fernando Quiroga Ramírez – Former President, Bolivia
Iveta Radicova – Former Prime Minister, Slovakia
Eduardo Rodríguez Veltzé – Former President, Bolivia
Taavi Rõivas – Former Prime Minister, Estonia
Petre Roman – Former Prime Minister, Romania
Eduardo Frei Ruiz-Tagle – Former President, Chile
Francisco Sagasti – Former President, Peru
Luis Guillermo Solís Rivera – Former President, Costa Rica
Vladimír Špidla – Former Prime Minister, Czech Republic
Hanna Suchocka – Former Prime Minister, Poland
Aníbal Torres Vásquez – Former Prime Minister, Peru
Aminata Touré – Former Prime Minister, Senegal
Elbegdorj Tsakhia – Former President and former Prime Minister, Mongolia
Guntis Ulmanis – Former President, Latvia
Raimonds Vējonis – Former President, Latvia
Vaira Vīķe-Freiberga – Former President, Latvia
Juan Carlos Wasmosy – Former President, Paraguay
Andrea Zafferani – Former Captain Regent, San Marino
Rosa Zafferani – Former Captain Regent, San Marino
Guerrino Zanotti – Former Captain Regent, San Marino
Valdis Zatlers – Former President, Latvia