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FOTO Centrale Fies, ph Alessandro Sala/CESURALAB © CentraleFies

 

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CENTRALE FIES

Centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee

presenta

 

 

L’estate di Centrale Fies 2023

 

 

30 giugno – 24 settembre

The Naked Word

mostra collettiva di natura performativa

 

30 giugno – 2 luglio

Live Works

free school of performance

 

14 – 16 luglio

FEMINIST FUTURES

 

21 – 23 settembre

Enduring Love

 

www.centralefies.it

 

Dro, 30 maggio 2023. Centrale Fies articola la sua programmazione estiva dal 29 giugno al 24 settembre: Live Works vol.11 (30 giugno – 2 luglio); FEMINIST FUTURES (14 – 16 luglio); Enduring Love (21 – 23 settembre); la mostra collettiva The Naked Word sarà fruibile durante le tre aperture e su appuntamento.

 

“Alla base delle programmazioni pubbliche – afferma Dino Sommadossi, Direttore di Centrale Fies – che negli anni hanno seguito e contribuito a creare il cambiamento nelle Arti Performative, c’è un preciso progetto di sostegno al mondo dell’arte contemporanea basato sulla cura, sull’accompagnamento e sulla creazione di spazi di libertà radicali, che hanno dato origine a collaborazioni uniche e potenti. Un tempo lungo e intenso dedicato agli amori, agli intrecci e ai conflitti che hanno toccato il territorio, gli immaginari e le persone, divenendo espressione stessa di tutti questi elementi, abitandoli e facendosi abitare”.

 

Attraverso public program, open call, free school, residenze artistiche – afferma Barbara Boninsegna, Direttrice Artistica e founder di Centrale Fies – il centro di ricerca ha innescato un movimento simbiotico, performante e profondamente legato al territorio e all’altrove. Un altrove inteso sia come “fuori” che come “alterità”, un altrove senza il quale niente di quello che da Centrale Fies viene coltivato, prodotto e divulgato avrebbe senso. Nel 2020 Centrale Fies ha cambiato paradigma, la formula festival ha lasciato sempre più spazio a momenti di condivisione e aperture pubbliche degli esiti della ricerca.

 

La programmazione si apre venerdì 30 giugno con The Naked Word (opening giovedì 29 giugno) mostra collettiva di natura performativa con Marco Giordano, Jota Mombaça, Tarek Lakhrissi, Florin Flueras, Alina Popa, a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna, che prosegue il ciclo di esposizioni che Centrale Fies dedica alla relazione tra gli oggetti e le loro attivazioni.

Le opere in mostra diverranno oggetto o soggetto delle performance all’interno della programmazione di Live Works Fellows (30 giugno – 2 luglio) a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi. Durante questo primo weekend saranno presenti Bassem Saad and Sanja Grozdanić, Yoojin Lee, Eoghan Ryan, Alice Giuliani and Camilla Strandhagen, Teo Ala-Ruona and Artor Jesus Inkerö, Thalia Pigier, Endi Tupja.

Per il secondo anno Centrale Fies presenterà la AGITU IDEO GUDETA fellowship, assieme a Razzismo Brutta Storia e Black History Month of Florence, con l’artista selezionata dello scorso anno, Soukaina Abrour. La fellowship – pensata come a una affirmative action – vede la sociologa e curatrice Mackda Ghebremariam Tesfau’ e il curatore e attivista Justin Randolph Thompson, affiancare il board curatoriale di Centrale Fies. Una visione decoloniale che si fa azione per creare strumenti utili a contrastare le discriminazioni etno-razziali nel mondo della ricerca artistica performativa, facilitando l’accesso di soggetti razzializzati.

 

In questa nuova edizione di Live Works, sarà possibile assistere ai progetti realizzati dai Fellows nel corso di un anno di ricerca sviluppata sia a distanza che in residenza a Centrale Fies. Come ogni anno i Fellows saranno accompagnati da Guest Artists del calibro di Harald Beharie, Rabih Mroué, Lina Majdalanie & Mazen Kerbaj, Nkisi. Durante il weekend si tengono anche talk e poetry reading all’interno della Live Works free school of performance, Sinthujan Varatharajah, Francesca De Rosa, Lola Olufemi, come sempre aperte al pubblico su prenotazione. Un momento di espansione della programmazione in cui non solo il pubblico ma l’istituzione stessa ha occasione di apprendere nuovi saperi, criticità e modalità lavorative.

 

Un obiettivo intrinseco nelle linee progettuali della programmazione è quello di affrontare le disuguaglianze nelle arti performative contemporanee, utilizzando il corpo di pensiero consolidato dal termine “femminismo intersezionale”, che guarda alle interconnessioni tra diverse oppressioni, come quelle di genere, razza, classe, orientamento sessuale, disabilità.

Per il terzo anno di seguito Centrale Fies ospita FEMINIST FUTURES (14 – 16 luglio), a cura di Barbara Boninsegna con Filippo Andreatta, artista e curatore, il programma include un’ampia selezione di performance e installazioni ma anche dibattiti e incontri tenuti da artiste e artisti internazionali prodotti e sostenuti dalla rete apap come Selma Selman, Florin Flueras, Milla Koistinen, Chiara Bersani, Stina Fors, Thais Di Marco, Hatis Noit. Mentre artiste donne e movimenti Queer come Witch Club Satan, Marina Herlop, e Rifugio Amore faranno rivivere il club musicale-performativo, negli spazi di Fies, come prima della pandemia.

Durante le tre giornate, legata alla visione della programmazione performativa e da quest’anno aperta al pubblico, avrà luogo la Feminist Futures School, con Mihaela Drăgan, Sara Marchesi, Muna Mussie, Chiara Bersani.

 

La programmazione prosegue con Enduring Love (21 – 23 settembre) a cura di Barbara Boninsegna con coreografe, registi, compagnie, performer, danzatori che hanno coltivato negli anni con Centrale Fies un legame speciale fatto di sostegno reciproco, fiducia, rischio, amore. Un amore eccezionalmente duraturo quello con OHT, Sotterraneo, Sergi Casero Nieto, Marco D’Agostin, Mali Weil, Collettivo Cinetico, Anagoor, Alessandro Sciarroni, Giulia Crispiani, Emilia Verginelli.

 

L’evoluzione dello stile e dei formati di programmazione di Centrale Fies, iniziato dopo l’esperienza quarantennale di Drodesera, rappresenta una parte fondamentale di un processo graduale disegnato su un’arcata che si estende ai prossimi anni. Questo percorso e questo genere di programmazione – in cui il centro di ricerca mostra i risultati annuali attraverso spettacoli, performance, mostre, lectio magistralis e talk – vuole utilizzare le arti performative contemporanee come modalità per portare tematiche importanti all’interno del discorso pubblico, diventando luogo di approfondimento e amplificazione di temi complessi.

 

Da quest’anno Centrale Fies si apre anche a nuova politica di pagamento: molte le proposte gratuite e per le altre saranno attive 4 fasce di prezzo da scegliere in base alle possibilità, al pensiero o alla cura, e dunque: PAY AS YOU WANT.

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*Centrale Fies è un centro di ricerca delle pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.

 

Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works – Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie. Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, un board curatoriale fluido composto da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.

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