ARABIA SAUDITA, M5S: CON MELONI IL RINASCIMENTO DEL BUSINESS DELLE ARMI
Roma, 1 giu. – “Il governo Meloni toglie il divieto di vendere bombe e missili all’Arabia Saudita imposto dai governi Conte in ragione del ruolo del Paese nella sanguinosa guerra di aggressione contro lo Yemen e dei gravi crimini di guerra commessi dalla Coalizione a guida saudita. La decisione del governo, che segue quella di poco più di un mese fa di riprendere la vendita di armi anche agli Emirati Arabi Uniti, arriva quando il conflitto in Yemen, nonostante la fragile tregua, non si è ancora concluso con un trattato di pace. Nonostante vi siano gravi responsabilità di crimini ancora da chiarire, e nonostante sia ancora in atto una drammatica crisi umanitaria. Per non parlare delle violazioni dei diritti umani sotto il regime di Bin Salman che qualcuno definisce ‘rinascimentale’ ma che, non dimentichiamolo, è stato riconosciuto dalla Cia come il mandante del barbaro omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Evidentemente per Meloni, Crosetto e Tajani le violazioni dei diritti umani non sono tutte uguali, soprattutto quando ci sono in ballo forniture militari. Il governo dimostri di non usare doppi standard, anche in considerazione di uno scenario geopolitico in continua evoluzione e in cui non sono opportune decisioni prese con leggerezza senza valutare tutte le conseguenze”.
Lo dichiarano in una nota deputati e senatori del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.