Advertisement

Carlo Spinelli (IdD), non impediteci di dire la nostra sulle liste civetta
Il responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento presieduto dal noto giornalista Romano Antonello De Pierro torna sull’argomento delle liste civetta dopo il servizio andato in onda il 22 maggio su Striscia la notizia e al quale non è stato reso possibile replicare
Roma 01 giugno 2023: Si è tornati a parlare tanto per le ultime amministrative delle liste cosiddette civetta che si presentano nei comuni con meno di mille abitanti dove non c’è bisogno delle sottoscrizioni per presentarsi come candidati sindaco e/o consigliere ed anche il tg satirico di Mediaset Striscia la notizia ha dedicato un servizio a questo fenomeno che in realtà, sta prendendo dimensioni enormi e che sicuramente dovrà essere frenato in qualche modo. A tal proposito il responsabile per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli interviene in risposta al servizio andato in onda su striscia il 22 maggio 2023:” Innanzitutto mi preme dire che ho contattato la redazione del programma di Antonio Ricci che mi ha prontamente risposto, per avvalerci come movimento, del diritto di replica in quanto parte in qualche modo interessata e direi anche lesa, ma dopo un colloquio telefonico intercorso tra il sottoscritto e l’operatore di Striscia la notizia, lo stesso non ha ritenuto le nostre motivazioni tali da poterci dare la parola e spiegare le nostre ragioni chiudendo il colloquio assicurandoci che, nell’eventualità fossero ritornati sul caso ci avrebbero chiamati. Sul caso non sono tornati, ma ciò che ci premeva far sapere è che quanto dichiarato nel servizio dal Sen. Costanzo La Porta non è secondo noi la soluzione per porre fine a questo fenomeno dilagante. Partiamo dal presupposto – continua Spinelli – che noi non ci reputiamo una lista civetta, anche se in molti ci additano come tale, perchè è vero che spesso ci presentiamo nei comuni sotto i mille abitanti con liste composte da gente non del posto, ma è anche vero che dietro c’è una motivazione ben precisa lunga da esplicare ma che tenterò di riassumere in poche righe. Nei piccoli comuni vige quasi sempre la regola non scritta del voto familiare e questo porta i candidati sindaco a scegliere i propri candidati consiglieri non per capacità politiche ma in base a quanto siano numerose le loro famiglie; si assiste così a consigli comunali dove l’unico a proferire parola è il sindaco mentre i consiglieri alzano soltanto il braccio a comando per votare gli atti che vengono presentati. Spesso non c’è opposizione perché laddove c’è un sindaco forte sicuro della vittoria, gli altri, anche se contrari, si guardano bene dall’esporsi per paura di eventuali ritorsioni che vi assicuro in alcuni comuni vengono perpetrate eccome con la conseguenza della presenza di una sola lista o addirittura di due liste riconducibili alla stessa fazione politica e anche di questo ne abbiamo avuto la prova varie volte. Il nostro intento è quello di portare un pò di politica all’interno di queste istituzioni e portare nei consigli il contraddittorio perché laddove manca, la democrazia viene meno. Anche noi – prosegue Carlo Spinelli – abbiamo presentato nelle nostre liste esponenti delle forze dell’ordine, ma sono persone che non si mettono in lista solo per il mese di aspettativa pagata ( che poi non è proprio così perchè l’aspettativa parte al momento dell’accettazione della candidatura che avviene ben prima di un mese dalle elezioni), anzi alcuni di loro neanche la vorrebbero perchè ci perdono dei soldi, ma vengono obbligati a prenderla per una legge, la 121/81, che reputa incompatibile la candidatura a consigliere di un poliziotto piuttosto che guardia carceraria, con il mestiere che svolge; inoltre i nostri candidati che appartengono alle forze dell’ordine, sono persone che hanno dei ruoli all’interno del nostro movimento e quindi fanno politica e, una volta eletti, partecipano alla vita politica del paese, si integrano nella comunità del posto e assicurano le loro presenza nei consigli comunali e a dare ragione a quanto sto esprimendo, c’è la prova che un nostro consigliere uscente, addetto delle forze dell’ordine, in un comune dove eravamo presenti come minoranza, è stato rieletto con la nostra lista nel comune stesso prendendo dei voti di preferenza pur non avendo alcun familiare che vive sul posto, un premio quindi al suo impegno politico per il paese. La legge che regola le candidature dei funzionari delle forze dell’ordine e dipendenti pubblici, cioè la 121/81, va sicuramente rivista e modificata perchè secondo noi questo è l’unico modo per regolamentare queste candidature ed evitare appunto la formazione di liste civetta che di politico non hanno niente ma servono solo per garantire l’aspettativa speciale di chi si candida, a nulla serve invece introdurre la raccolta delle sottoscrizioni perchè questa regola potrebbe essere facilmente raggirata con qualche espediente; inoltre le candidature chiamiamole farlocche, si possono presentare anche in comuni sopra i mille abitanti in quanto, le liste civiche che si presentano alle elezioni, tra i propri candidati potrebbero comunque inserire dipendenti pubblici e delle forze dell’ordine disinteressati della politica e fruitori del periodo di aspettativa speciale. Ecco perché riteniamo un nostro intervento sul tema essenziale, perché si fa un gran parlare ma si rischia di trovare soluzioni sbagliate. Noi – conclude Carlo Spinelli – siamo disponibili a chiarire più ampiamente la nostra posizione sul tema e dare il nostro contributo affinchè si risolva questo problema che effettivamente sta prendendo dimensioni esagerate che vanno a penalizzare anche quelle forze politiche, come la nostra, che invece vogliono riportare la legalità e la democrazia nelle istituzioni laddove situazioni lontane dalla politica e più vicine all’interesse personale la fanno venire meno”.
Ufficio stampa per la Politica Interna Italia dei Diritti

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Advertisement
Articolo precedenteÀitason di Paolo W. Tamburella CORTEMPORANEA Palazzo Chigi Zondadari, Siena
Articolo successivoPER UNA CITTA’ CHE DIVENTI SINONIMO DI TRASPARENZA E LAGALITA’: LA PROPOSTA DELLA CARTA DI AVVISO PUBBLICO.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui