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Diversità e inclusione
nel futuro delle organizzazioni

L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite al centro del 20esimo Meeting HRC
che si è svolto in Sardegna nel segno dello sport e dell’inclusione

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«Sogno un domani, anzi un oggi, in cui la vera diversity & inclusion, la vera sostenibilità, il vero no gender gap , sia non fare più convegni come questo sulla  diversity & inclusion, la  sostenibilità o il gender gap». Con queste parole, Raffaele Fusilli, Amministratore delegato di Renault Italia, ha chiuso il suo intervento introduttivo alla 20esima edizione del Meeting HRC che si è svolto a Pula, in Sardegna a cui hanno partecipato oltre 350 manager e responsabili delle risorse umane delle principali aziende nazionali e internazionali per discutere del futuro delle organizzazioni sotto il segno della sostenibilità e dei 17 pilastri dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La parola d’ordine del meeting è stata “insieme+inclusivi” perché, citando Tolstoj, «tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare sé stesso». Il cambiamento come forza delle relazioni capaci di realizzare un mondo più sostenibile e più inclusivo dove non si parli più di equità, ma dove le differenze e le diversità siano ricchezza in grado di realizzare (anche) l’impossibile. E proprio sul concetto di “possibile” si sono concentrati gli interventi che si sono susseguiti nella tre giorni del meeting. Sul palco del Forte Village di Pula si sono succeduti giornalisti, uomini e donne dello sport, top manager che hanno portato la propria visione del cambiamento all’interno non solo delle organizzazioni per cui lavorano o operano, ma soprattutto nella società. «Valori, innovazione, community: gli asset per un approccio strategico alla sostenibilità» è stato il titolo del dibattito che ha visto il giornalista Luca Sommi intervistare Cinzia Monteverdi, presidente di Seif, la società che edita il quotidiano «Il Fatto Quotidiano», Giordano Fatali, presidente di CEOforLIFE e il sociologo Domenico De Masi.

Lo sguardo internazionale su equità, diversità e inclusione ha interessato gli interventi di Busi Sizani, Global Head Diversity, Equity and Inclusion di Deliveroo, e Mireia Vidal, Human Resources Director-Southern Europe di Netflix che hanno condiviso i loro punti di vista sul ruolo delle risorse umane nel futuro che «devono essere sempre più attente alle abilità differenti» in modo da mettere «le persone in condizione di sperimentare in prima persona nuove prospettive, comportamenti e azioni in grado realmente di influire sul cambiamento». Tra le testimonianze più avvincenti, quelle di Alessandra Sensini, campionessa olimpionica di windsurf e vicepresidente del CONI dal 2017 al 2020, che si è concentrata sul tema del «successo quale variabile per migliorarsi» e quella di Andrea De Beni, co-fondatore di Bionic People, che si è soffermato sui trend dell’inclusione «tra falsi miti e realtà». Alessandro Ossola, presidente e co-fondatore di Bionic People, ha raccontato la sua esperienza nell’intervento «Cambiamento come nemico o opportunità: una questione di velocità» mentre Eleonora Pizzutti, Trainer, Business & Executive Coach, ha puntato l’attenzione sul concetto di “mascherarsi” nel suo intervento «Una maschera è per sempre: o forse no?». Tra i partecipanti, un nutrito gruppo di sportivi di Bionic People, associazione sportiva dilettantistica composta da persone con diverse tipologie di disabilità che hanno deciso di mettersi in gioco e raccontare la propria storia con l’obiettivo di cambiare la narrazione sui generis in merito alla disabilità. Hanno partecipato al Meeting HRC Luca Berrettini, Giorgio Napoli, Martina Abaterusso, Daniel Dopazo Blanco, Alfonso Sanchez Arriaga, Fabio Maraschio, Jacopo Parizzi, Riccardo Cotilli, Riccardo Pittis, Andrea Giocondi, Daniele Terenzi. Tra gli altri, anche gli ex calciatori Billy Costacurta, Gigi Di Biagio e Dario Marcolin e l’ex CT della Nazionale italiana maschile di pallavolo Campione del Mondo 2022, Ferdinando De Giorgi.

   Il Meeting HRC, giunto alla sua 20esima edizione, è l’evento annuale promosso da HRC Community e sviluppa, ogni anno, tematiche differenti legandole allo sport e alle relazioni di una community che, ad oggi, conta oltre 43mila persone.

 

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