Questo è un proiettile.
Medici Senza Frontiere lo ha estratto da un nostro paziente
nell’ospedale di Bashair, in Sudan.
Non volevamo usare questa foto.
Poi abbiamo pensato al contesto in cui è stata scattata: l’ospedale aveva chiuso, era troppo pericoloso per pazienti e personale lavorarci. Medici Senza Frontiere è riuscita a riaprirlo. Il nostro staff ha lavorato 24 ore su 24 per curare l’ondata di feriti che aveva urgente bisogno di essere operata. Il paziente a cui abbiamo estratto questo proiettile oggi sta bene.
Questo è l’impatto drammatico del conflitto in Sudan sulla vita dei civili.
La popolazione ha bisogno di aiuti urgenti, ha bisogno di te.
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