Milano, 15 giugno 2023 – Scavare a fondo nella propria vita per raccontarsi e accompagnare l’ascoltatore in un viaggio a base di “Di viaggi, del mondo, d’amore”. Questo è il titolo del primo EP del produttore, compositore e chitarrista Sveno Fagotto, in uscita venerdì 23 giugno 2023 per Senape Dischi.
Negli ultimi quindici anni il polistrumentista di Valentano ha scritto, composto e prodotto brani e album di tanti artisti, accumulando esperienze bellissime, umanamente e musicalmente molto diverse tra loro. Ora è arrivato il momento di scrivere un pezzo della sua storia.L’EP è stato scritto e prodotto dallo stesso Sveno Fagotto, con la partecipazione di Andrea Gobbi al basso, Nicola “Ze President” Zentilini all’organo hammond, Simone Buzi alle trombe, Giorgio “Gio Ghianda” Dezi alla batteria ed è stato registrato presso il celebre Mobsound Recording Studio di Alessandro Caneva a Milano.
Si tratta del suo primo percorso artistico da solista perché nel vivere la musica Sveno si è sempre visto come un operaio della musica, sempre pronto a fare gioco di squadra e a condividere l’amore per l’arte con i suoi compagni di viaggio, ma soprattutto sempre protetto dalle montagne di amplificatori, pedali, effetti, chitarre, synth e mixer che popolano il suo studio.
Nel 2021 la vita di Sveno è stata scossa bruscamente da un episodio personale che lo ha fatto profondamente riflettere e da cui è uscito fortunatamente illeso, cambiando la percezione del suo percorso artistico presente e futuro.
Il producer ha sentito improvvisamente l’esigenza di lasciare qualcosa di tangibile in questo mondo, come un’impronta o una bandiera nella cima dell’Everest dopo una scalata estenuante. Ha deciso però di farlo a modo suo, senza troppe convenzioni e schemi ricorrenti, liberandosi da quel meccanismo che porta la forma canzone ad essere troppo spesso una fotocopia monotona.
“Di viaggi, del mondo, d’amore” prende forma concretamente nell’agosto 2022, durante le vacanze trascorse in mezzo ai boschi della Tuscia. L’EP è il frutto di nottate intere passate a creare, giocare con i suoni, campionare rumori in una maniera un po’ estemporanea, per divertimento, senza l’intenzione di creare qualche canzone di preciso ma per il solo gusto della sperimentazione. L’artista completa tutte le registrazioni nel periodo compreso tra settembre e dicembre 2022 con i musicisti che in questi anni hanno collaborato nelle mie produzioni: Andrea Gobbi, Nicola “Ze President” Zentilini, Simone Buzi, Giorgio “Gio Ghianda” Dezio.
Il risultato è un album quasi interamente suonato e analogico, unica eccezione i campionamenti comunque realizzati su misura con suoni creati al momento e non frutto di librerie samples usate da chiunque.
Il genere che si può definire il vero filo conduttore di tutti i pezzi è sicuramente il reggae, un “genere comfort” per Sveno, quello che lo fa sentire più a suo agio, e che nasconde anche qualcosa di sacro e primordiale tra le note. La base dei brani rimane molto cantautoriale nella concezione e nell’ispirazione, ma condita e suonata in un linguaggio reggae/dub.
Tra gli artisti che più lo hanno ispirato nella creazione del progetto ci sono: Joe Strummer & the Mescaleros, Manu Chao, Ben Harper, tutta la stirpe Marley, Peter Tosh, Talking Heads, la colonna sonora del videogioco “Monkey Island”. E ancora gli italiani Alborosie, Africa United, Almanegretta e Max Gazzè. |
La copertina è frutto di un lavoro certosino effettuato dall’illustratrice milanese Matilde Grossi ispirata da un disegno bambinesco di Sveno, la copertina mostra quasi tutta la sua vita, passioni e pulsioni degli ultimi dieci anni.
Il furgone della Volkswagen è il principale protagonista del racconto e ci parla del viaggio, del divenire, del procedere. Sono presenti in rappresentazioni più o meno scherzose i suoi animali, che il producer ha sempre considerato nella sua vita come fratelli e dei veri e propri spiriti guida.
La piramide di Cheope in Egitto e la piramide di Chichén Itzá in Messico che dopo averle visitate, lo hanno ispirato molto dal punto di vista spirituale.
Il castello di Portovenere è per l’artista una parte fondamentale della sua vita amorosa. La torre di Seattle rappresenta la sua prima appartenenza musicale: il grunge anni 90’. E poi l’ospedale, i grattaceli di Milano, il castello Farnese di Valentano, suo paese di origine, tutti elementi che hanno fatto parte del landscape interiore ed esteriore di Sveno per tutti questi ultimi anni.
Il tutto è sovrastato da un grosso occhio che simboleggia il sole/luna, il noto e l’ignoto, lo Yin e lo Yang.
Poi c’è la celebre scimmia a tre teste, che è un tributo al videogioco Monkey Island, col quale da bambino Sveno ha imparato a leggere e scrivere.
Infine la strada sterrata, che rappresenta la vita, con tutte le tappe intermedie, in un viaggio unico e continuo, movimento perenne in divenire costante.
Le illustrazioni interne dell’EP, ideate per la stampa su CD e vinile, sono ispirate agli Arcade videogame da corsa degli anni 80, con il solito furgone Volkswagen che fa da protagonista al centro dell’ambientazione. |