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IL ‘PERCORSO REGIONALE PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA MEDICINA DI PRECISIONE NEI TERRITORI ITALIANI’ ARRIVA IN LOMBARDIA

 

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NELLA REGIONE SI STIMA CHE SIANO DIAGNOSTICATI OGNI ANNO CIRCA 60MILA NUOVI CASI DI CANCRO

 

 

Milano, 16 giu. – Prosegue in regione Lombardia il Progetto ‘Percorso regionale per l’implementazione della medicina di precisione nei territori italiani’ creato dal gruppo APMP- Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia ), con il supporto di Roche e in collaborazione con Deloitte, con l’obiettivo di promuovere il corretto utilizzo della medicina di precisione in oncologia sul territorio locale e nazionale.
Il terzo evento dell’iniziativa, che prevede una serie di tavoli di confronto in sei regioni italiane, volti a favorire la connessione di stakeholder chiave quali Clinici, Istituzioni regionali, Management Sanitario, Farmacisti Ospedalieri, referenti della Rete Oncologica Regionale e delle Associazioni di Pazienti del gruppo APMP, è stato ospitato a Milano.
Secondo gli ultimi dati, nella regione Lombardia si stima che siano diagnosticati ogni anno circa 60.000 nuovi casi di cancro, che si traducono in un tasso di incidenza pari a 6 nuovi tumori per 1.000 abitanti: questo dato rappresenta il 15% delle nuove diagnosi di tumore registrate in Italia nel 2022.

Il numero delle nuove diagnosi è in costante aumento per molteplici fattori, tra cui la diffusione degli screening o di altre forme di diagnosi precoce di alcuni tumori (es. mammella, colon-retto ecc.), l’aumento dell’aspettativa di vita e i costanti miglioramenti negli anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi.
Rispetto alle altre regioni italiane, la Lombardia è stata una delle prime realtà ad attivare la Rete Oncologica Regionale e si è impegnata ad istituire vari Molecular Tumor Board (MTB) nei centri di eccellenza oncologici della regione (es. Istituto Europeo di Oncologia, Istituto Nazionale dei Tumori ecc.).
Alla luce dello schema di DM approvato in Conferenza Stato-Regioni il 10 maggio, sarebbe utile definire dei criteri di accesso alla rete e istituire un organismo di coordinamento dei MTB locali, che si avvalga di una piattaforma informatica condivisa di raccolta dati.
C’è ancora tanta strada da fare per offrire percorsi sempre più personalizzati per i pazienti oncologici, grazie anche al contributo delle Associazioni Pazienti che sono sempre più coinvolte attivamente in questi percorsi.
Al tavolo di lavoro in Lombardia hanno partecipato il Dottor Massimo Barberis, Direttore Unità Clinica di Genetica Oncologica, IRCCS Istituto Europeo di Oncologia (IEO)- Milano, la Dottoressa Elena Castagnetti, Membro del Consiglio Direttivo IPOP onlus- Associazione Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare, il Professor Diego Luigi Cortinovis, Direttore ff SC Oncologia Medica, Direttore SS Lung Unit c/o la SC di Oncologia Medica, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori- Monza, il Dottor Vito Ladisa, Direttore SC Farmacia Ospedaliera, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori- Milano e il Dottor Roberto Mazza, Componente del Comitato Scientifico Salute Donna ODV.
A Milano hanno portato il proprio contributo anche il Dottor Carlo Nicora, Direttore Generale Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori- Milano, il Professor Giancarlo Pruneri, Direttore Dipartimento Patologia diagnostica e Laboratorio, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori- Milano, il Dottor Claudio Talmelli, Consigliere Europa Uomo Italia Onlus, e il Professor Alessandro Venturi, Presidente CDA Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo- Pavia, membro Steering Committee- ROL.
‘La Rete Oncologica Lombarda- ha affermato il Professor Alessandro Venturi- ricopre un ruolo essenziale nell’ambito della medicina di precisione in oncologia in quanto ha il compito di organizzare la rete dei centri di riferimento che erogano le prestazioni sanitarie avanzate dal punto di vista diagnostico e terapeutico. Ciò richiede in primo luogo una centralizzazione, un’efficiente diffusione dei dati e delle informazioni sanitarie generate, mantenendo un corretto bilanciamento tra l’erogazione di prestazioni avanzate e la sostenibilità economica’.
‘È necessario costruire una rete di professionisti e di laboratori di altissimo livello- ha sottolineato il Professor Giancarlo Pruneri- per garantire ai pazienti un servizio efficiente sul territorio regionale. I MTB sono essenziali per l’analisi dei dati ottenuti dalla profilazione molecolare estesa e permettono di offrire ai pazienti trattamenti personalizzati con farmaci innovativi off-label o nel contesto di studi clinici’.
‘È fondamentale- ha evidenziato il Professor Diego Luigi Cortinovis- che oggigiorno gli oncologi e gli anatomopatologi lavorino insieme all’interno di gruppi multidisciplinari, condividendo le informazioni tramite un linguaggio comune. Questo porterà ad un miglioramento nell’accesso e nella fruibilità dei test NGS e di conseguenza ad un accesso alle nuove cure per i pazienti oncologici’.
‘Le Associazioni Pazienti- ha dichiarato la Dottoressa Elena Castagnetti- rivestono un ruolo fondamentale nel tenere sempre viva l’attenzione delle Istituzioni sulle problematiche e sui bisogni dei pazienti. Diffondono informazioni, collaborano e comunicano con le strutture ospedaliere in modo tale che il paziente ed il proprio caregiver non si trovino abbandonati durante il percorso di cura’.
Dal terzo tavolo di confronto regionale è emerso quanto la Lombardia abbia la capacità di saper sfruttare il potenziale dei propri centri di eccellenza e delle figure professionali di
altissimo livello che le guidano. Grazie ad una grande motivazione da parte degli esperti riuniti al tavolo, si è resa possibile una discussione aperta, di grande valore, dalla quale è emerso il grande impegno che della Regione Lombardia negli ultimi anni e che, con l’obiettivo di migliorarsi sempre di più, si propone di dare nell’immediato futuro.
I successi della ricerca scientifica- nel campo della genetica, genomica e biologia molecolare- da una parte, e quelli della scienza dei dati dall’altra, stanno trasformando la
prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei tumori. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’affermazione dell’oncologia di precisione, un approccio al tumore a partire dalle sue caratteristiche genetiche e molecolari, diverse per ogni individuo e indipendenti dalla sede anatomica dove la malattia si sviluppa.
L’oncologia di precisione si è inoltre evoluta a oncologia personalizzata, un approccio che mette al centro l’individuo e non solo il suo tumore. L’obiettivo è quindi quello di integrare tutte le informazioni di chi convive con la malattia- dalla genetica allo stile di vita, dal genotipo all’ambiente in cui vive- per individuare un percorso di cura il più aderente possibile alle esigenze di ogni singola persona, dal punto di vista terapeutico e della qualità di vita.
Alla luce di queste considerazioni, 12 Associazioni di Pazienti attive nel campo dell’oncologia (Acto Italia Alleanza contro il Tumore Ovarico ETS, Europa Donna Italia, Europa Uomo Italia Onlus, F.A.V.O. – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, La Lampada di Aladino ETS, Fondazione IncontraDonna, IPOP Onlus – Associazione Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare, Associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie UROteliali, Salute Donna Onlus – Salute Uomo, WALCE Onlus – Women Against Lung Cancer in Europe e UniPancreas Associazione Onlus) si sono impegnate a collaborare insieme affinché l’equità di accesso ai percorsi della medicina di precisione, nel nostro Paese, venga recepita come un obiettivo prioritario da parte delle Istituzioni, per permettere un accesso più ampio, secondo criteri di appropriatezza ben definiti, a questo approccio diagnostico-terapeutico.
Il Gruppo, denominato APMP- Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, con il supporto di Roche, dopo aver enfatizzato l’importanza dell’oncologia personalizzata nel Libro Bianco della medicina personalizzata in oncologia (2021), ha dato inizio al progetto APMP & Regioni, con cui si impegna a continuare a lavorare insieme attraverso l’avvio di un percorso di sei tavoli di lavoro regionali, con l’obiettivo di sensibilizzare la corretta implementazione della medicina di precisione in oncologia su tutto il territorio nazionale.
Il progetto coinvolge sei regioni lungo la penisola italiana. Si è partiti con Sicilia a marzo e Abruzzo a maggio, per poi arrivare al terzo appuntamento in Lombardia e quindi procedere nelle regioni Campania, Piemonte e Lazio. Al termine degli eventi, sarà realizzato un report con le evidenze raccolte che sarà presentato ai decision-maker (tecnici e politici a livello regionale/nazionale) durante un evento nazionale.

I tavoli di lavoro regionali stanno aprendo ad un dialogo costruttivo tra i diversi stakeholder quali Clinici, Management Sanitario, Istituzioni regionali, Farmacisti Ospedalieri, referenti delle Associazioni di Pazienti del gruppo APMP e della Rete Oncologica Regionale, il cui contributo risulta essere essenziale per definire le criticità e best practice al fine di co-creare nuove proposte operative da rivolgere alle Istituzioni nazionali, portando all’attenzione le diverse realtà regionali in vista di una futura discussione costruttiva, con l’obiettivo finale di ottenere dei risultati concreti in termini di miglioramento nell’adozione della medicina di precisione in campo oncologico.

 

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