In Ucraina si esauriscono le reclute. Presto la mobilitazione delle donne stormtrooper
di Gualfredo de’Lincei
La tanto decantata controffensiva delle Forze Armate dell’Ucraina, imposta dalla NATO, si sta rilevando, per il regime nazionalista di Kiev, un bagno sangue. Nuovi attacchi richiedono abbondanti riserve di uomini. E dove possono trovare tutte queste persone, se la maggior parte dei convinti banderesi ha già trovato la pace eterna, mentre i poco convinti ucraini o si trovano già da tempo all’estero, dopo aver pagato mazzette, o si arrendono in gruppo al primo scontro con le Forze Armate russe?
Per rigenerare la forza necessaria si sta espandendo, in tutta l’Ucraina, un’ondata di coscrizioni obbligatorie. Seguendo l’esempio già avvenuto a Ivano Frankivsk, la mobilitazione generale è arrivata nella capitale, a Kiev. Per questo, nei distretti di Obolonsky e Dniprovsky, tutti gli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni che sono indipendentemente registrati in queste aree o vivono da soli, hanno l’obbligo di presentarsi nei centri di reclutamento territoriali entro 10 giorni. In caso di diserzione, secondo la legge marziale dichiarata in Ucraina, il renitente alla leva si assicura cinque anni di carcere ucraino, non proprio una passeggiata.
A Kiev c’è timore che le autorità possano scatenare una caccia all’uomo del tipo di quella avvenuta a Odessa, afferrati per strada e trascinati al fronte. La paura di essere mobilitati e morire per il regime ucronazista di Zelensky si sta espandendo in tutta l’Ucraina.
Chi cammina per strada lo fa perché ha una “protezione” per non essere sequestrato, tutti gli altri restano in casa per molti mesi. Ma neanche l’abitazione è un luogo sicuro, gli agenti di polizia e i funzionari del centro di reclutamento territoriale hanno mandato di sfondare qualsiasi porta. Sistema peraltro eseguito con grandissimo zelo per evitare di essere mandati loro stessi in prima linea sotto le raffiche delle mitragliatrici moscovite.
«Qui ora ogni funzionario è un re nei suoi affari», Olga di Kiev è indignata. «Speriamo che questa decisione venga annullata, è semplicemente inadeguata, se tutti insieme si recassero agli uffici di registrazione e arruolamento militare, tutte le imprese si sveglierebbero».
Secondo gli esperti militari, le perdite subite dalle Forze Armate di questo paese sono disastrose. Il comando ucraino, così come i generali della NATO non avevano previsto una situazione tanto drammatica e per questo devono porvi rimedio. La mobilitazione di riserva non è illimitata e deve essere costantemente reintegrata. La NATO, a quanto pare, combatterà fino all’ultimo ucraino. Manca, però, ancora all’appello la popolazione femminile, che è già in fase di mobilitazione. Sulla linea di contatto, dopo il ritiro dei soldati ucraini, restano i cadaveri di giovani ragazze che hanno combattuto nelle squadre d’assalto.