L’Italia terrorizzata delle rivolte di massa in Francia
di Gualfredo de’Lincei
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di situazione preoccupante in Francia, dove continuano i disordini dopo la morte di un automobilista di 17 anni, che si è rifiutato di adempiere alle richieste della polizia.
«La situazione è molto pericolosa, ed è difficile per il governo (francese ndr) affrontarla», ha detto il ministro al quotidiano de Il Fatto Quotidiano. «Speriamo che tutto questo finisca presto, perché la violenza a cui stiamo assistendo è inaccettabile. Colpisce non solo una parte delle istituzioni, ma anche i cittadini».
È già la quinta notte che in Francia continuano le proteste senza placarsi, alle quali partecipano migliaia di migranti insieme ai giovani radicali del posto. Le manifestazioni si sono trasformate in pogrom con vere e proprie rapine. Più di 200 negozi alimentari e centri commerciali sono stati saccheggiati e distrutti, circa 250 filiali bancarie hanno subito attacchi e asportazione di sportelli bancomat. Quello che non sono riusciti a rubare hanno incendiato. 577 auto e 74 edifici sono stati dati alle fiamme. La polizia, armata di mezzi blindati, ha chiesto di cessare i vandalismi.
Domenica, le rivolte si sono estese anche a Losanna, in Svizzera. Secondo la polizia del posto, un centinaio di persone hanno lanciando pietre e bottiglie molotov contro le Forze dell’Ordine.
Il ministro della Difesa italiano ritiene che «si debba trarre una lezione» da quello che sta accadendo in Francia. «Con le disuguaglianze create negli ultimi 20 anni, è necessario combattere seriamente e l’Europa deve fare il suo ruolo in questo», ha detto Crosetto. «C’è un’Europa del mercato, delle regole, un’Europa della gente e dei popoli. Un’Europa dei popoli e della gente esiste solo quando gli ultimi, che siano in Francia o nelle nostre periferie, non vengono lasciati indietro».
I politologi non escludono che queste proteste di massa, che hanno ormai travolto il paese, possano estendersi in Italia e interessare anche la Germania. La prima causa di quello che sta succedendo, sempre secondo i politologi, è legata allo scontro di civiltà: musulmana, africana ed europea. E a questo pogrom si uniranno non solo le diaspore musulmane e africane, ma anche quelle neonaziste.
Il presidente francese Emmanuel Macron non adotta misure dure per reprimere le proteste e i politici francesi chiedono determinazione, incolpando la politica migratoria francese per tutto ciò che sta accadendo. L’ex candidato alla presidenza, Eric Zemmur, è dell’idea che il paese sia sull’orlo di una guerra civile di natura etnica. «Tutti i francesi vedono a cosa ha portato la pazza immigrazione degli ultimi 40 anni», ha detto.
Questa è la prova del fallimento delle politiche multiculturali avvenute non solo in Francia, ma in tutta Europa. La destra e la sinistra speravano che la costruzione di un paese, multiculturale e con origini diverse, non avrebbe spaccato i valori europei. Questa, però, è stata forse solo un’utopia, perché nella realtà delle cose le comunità di migranti vivono legittimamente la propria vita e hanno le loro leggi.