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Dl alluvione: Cgil, criticità ancora presenti, vanno superate

Roma, 24 luglio – “Superare i ritardi, stanziare risorse adeguate, rafforzare i sostegni alla popolazione assicurando il risarcimento al 100% dei danni subiti, garantire forme di liquidità immediata, ampliare gli interventi di tutela del lavoro. Sono queste per noi le esigenze prioritarie, mentre nel testo permangono rilevanti criticità che andrebbero immediatamente superate”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, alla vigilia del voto sulla fiducia chiesta dal Governo sul Dl alluvione, che reca interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023.

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“Innanzitutto – sottolinea il segretario confederale – i fondi stanziati risultano del tutto insufficienti per far fronte alle necessità e in particolare ai danni che, dalla ricognizione effettuata da Regione, Protezione Civile ed Enti Locali, ammontano a quasi 9 miliardi di euro”. “La struttura di supporto – prosegue Ferrari – risulta fortemente sottodimensionata rispetto alla necessità di 150/170 unità tra progettisti, direttori dei lavori, funzionari amministrativi e funzionari tecnici per realizzare gli interventi urgenti. A questo deve aggiungersi il mancato superamento dei vincoli assunzionali vigenti, che non permettono il necessario rafforzamento degli organici degli enti pubblici impegnati”.

Secondo il segretario confederale: “Manca qualsiasi riferimento a forme e strumenti di coinvolgimento delle parti sociali, necessario, come dimostra l’esperienza nella gestione di altre calamità, per rafforzare la relazione tra struttura commissariale e territorio, nella ricognizione delle problematiche e nella definizione delle priorità”. “Inoltre – aggiunge il dirigente sindacale – non si sono date risposte alla necessità di assicurare un sostegno al reddito a tutte le categorie di lavoratori ed in particolare a quelle più precarie (Proroga NASPI e Dis-Coll in scadenza, coperture contributive, indennità)”. “Infine – conclude Ferrari – non è previsto il diritto di informazione alle Organizzazioni Sindacali per l’accesso all’ammortizzatore unico: indispensabile perché senza di esso si perdono il monitoraggio e la verifica di quel che accade nei luoghi di lavoro, anche al fine di poter valutare complessivamente i punti di maggior criticità nei diversi territori e nei diversi settori produttivi”.

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